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giovedì 14 aprile 2022
Franco Astengo: Per la sinistra. Ripartire da Zimmerwald
PER LA SINISTRA: RIPARTIRE DA UNA ZIMMERWALD DEL XXI SECOLO di Franco Astengo
Un tentativo di riattualizzazione di analisi del quadro politico ci impone di sviluppare due considerazioni preliminari:
1) Al di là di qualsiasi possibile esito sul campo rispetto all’invasione russa dell’Ucraina il tema dei nuovi equilibri internazionali rimarrà dominante per qualsiasi scelta politica nel periodo;
2) Pur nella piena consapevolezza delle difficoltà del momento la sinistra dovrà cercare di sviluppare ogni azione possibile per realizzare e mantenere una presenza istituzionale: in questo senso ormai imminente prospettiva delle elezioni legislative generali in Italia dovrà essere esaminata con grandissima attenzione e impegno a tutti i livelli.
Ciò premesso nel tentativo di aprire una discussione di merito tra i diversi soggetti non soltanto partitici che fanno parte della mappa dell’esistente a sinistra sarebbe importante tracciare alcune coordinate di fondo:
a) il punto di ripartenza potrebbe essere costituito da un’opposizione alla logica della guerra il cui senso potrebbe essere riassunto nell’indicazione di una “Zimmerwald del XXI secolo”. Un incontro tra forze diverse nel corso del quale porre due questioni fondamentali: quella della neutralità e quella della sovranità europea. Quella della neutralità rappresenterebbe una controindicazione fortissima rispetto alla corsa all’allineamento con la NATO che si sta verificando nella logica di acconsentimento alla ri- costruzione di una logica dei blocchi; la proposta di acquisizione della sovranità europea dovrebbe essere portata avanti in complementarietà con l’idea neutralista ( con smilitarizzazione dell’area centrale europea);
b) l’idea della neutralità europea dovrebbe accompagnarsi con la prospettiva ecologista. I concetti di pace e ambiente dovrebbero essere declinati in una forma di vera e propria proposizione di “pedagogia politica. Una forma pedagogica di iniziativa politica da raccogliere attorno ad un progetto evitando approcci meramente populisti che pure da più parti si sarà tentati di portare avanti anche in forza di un processo di imitazione derivante dall’esito delle elezioni francesi;
c) l’asse pacifismo/ecologismo non risulterà però sufficiente per stabilire una piattaforma adatta per lo scontro elettorale che si sta prefigurando in Italia. Emergono, infatti, anche questioni fondamentali rispetto all’assetto economico, sociale,tecnologico, istituzionale. Occorre riflettere sulla nuova qualità delle contraddizioni emergenti nella forza di incidere sul corpo vivo di una società squilibrata e sfibrata che sembra – in maggioranza – in attesa di un regime posto al di fuori dalle coordinate di democrazia repubblicana poste dalla Costituzione.
Rimanendo, per un’ultima considerazione, all’interno del quadro prospettico riguardante le elezioni politiche italiane previste per il 2023 ci sarà da considerare il peso che avrà la formula elettorale sulle scelte che saremo chiamati a compiere: nel caso in cui rimanga in vigore la formula attuale è evidente che dovrà essere valutata ogni possibilità per riuscire a realizzare (tenuto conto della riduzione del numero dei parlamentari) il risultato della presenza istituzionale: si pone così il tema molto delicato della forma di presenza nella parte riservata ai collegi uninominali nella quale il sistema di alleanze avrà un peso preponderante.
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