venerdì 31 dicembre 2021

Franco Astengo: Sinistra 2022

SINISTRA 2022 di Franco Astengo L’ampia disamina dello stato delle cose in atto contenuta sulle colonne del “Manifesto” del 31 dicembre in un editoriale firmato da Norma Rangeri comprende (per l’ennesima volta, in uno sforzo davvero importante che il quotidiano comunista sta compiendo sotto questo profilo) un richiamo al “ piccolo mondo antico della sinistra non dà segnali di riflessione autocritica”. Provo allora ad affrontare ancora una volta l’argomento (spinoso) del "c'è vita a sinistra?" allo scopo di provare a fissare alcuni possibili punti fermi in previsione del nuovo anno. Nell'occasione mi limito a frequentare i “rami bassi” dell’agire politico : non senza, in precedenza a qualsivoglia altra argomentazione, segnalare con forza l’entità del ricatto cui sono sottoposte le istituzioni della Repubblica in occasione della prossima elezione presidenziale. In nome di una “autorità esterna” l’ex-presidente della BCE sta mettendo in mora l’intero sistema politico chiedendo, in pratica, l’unanimità per sancire la fine definitiva del sistema parlamentare definito dalla Costituzione del ‘48 (una situazione che si verifica, è bene ricordarlo, in tempi di drammatiche emergenze sociali prima ancora che sanitarie). Questo giudizio, che ho cercato di formulare nel modo più sintetico e preciso, rende superfluo l’interrogarsi su di un punto nodale: nell’immediato la collocazione della sinistra rispetto al “perimetro Draghi”, non può essere che di opposizione qualunque sia l’esito dell’elezione del Presidente della Repubblica. La priorità che deve assolutamente assumersi la sinistra è quella dell’individuazione del terreno costituzionale come necessario riferimento centrale. Vanno analizzati a fondo due punti: 1) Quello delle scelte possibili sul terreno della politica internazionale: ruolo dell’Europa/neo atlantismo/ripresa di logiche di schieramento in blocchi; 2) La promozione di un’idea di struttura politica non movimentista ma saldamente ancorata alla tradizione e alla storia della sinistra legata al movimento operaio. Occorre, inoltre, comprendere che un quadro strategico di ripresa delle istanze di uguaglianza, libertà, solidarietà sociale passano, per quel che riguarda il “caso italiano”, attraverso questa stretta cruna dell’ago del recupero della presenza istituzionale. A sinistra abbiamo vissuto un passato di divisioni dovute anche ad una volontà di mantenimento di pregiudiziali ideologiche ormai ampiamente superate dalla storia. Non siamo in grado di pronosticare se il 2022 sarà o meno un anno elettorale. In ogni caso va proposto un programma molto semplice: E’ necessario lavorare per costruire la possibilità di una adeguata presenza in Parlamento per un soggetto che tenga fede all’ideale e alla pratica della Costituzione Repubblicana. Un soggetto fondato sulla centralità del Parlamento e sull’antifascismo corrispondente a quanto socialmente si sta muovendo nel Paese e in Europa (come ha dimostrato lo sciopero del 16 dicembre) per contrastare l’aggressività neo liberista che si affianca ormai a tensioni di destra cui sarebbe imperdonabile rispondere con una sostanziale acquiescenza alla torsione autoritaria che si sta cercando di imporre al Parlamento e al Paese.

Nessun commento: