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venerdì 5 luglio 2013
Franco D'Alfonso: Gli arancioni stanno fuori dal congresso PD
MILANOITALIA
D'Alfonso: "Gli arancioni stanno fuori dal congresso Pd"
Giovedì, 4 luglio 2013 - 09:20:00
di Fabio Massa
Franco D'Alfonso, assessore al Commercio e ideologo degli arancioni, in un'intervista ad Affaritaliani.it commenta la "svolta" di Pisapia, che da Vendola e Bersani, sarebbe arrivato a sostenere Renzi. "Il sindaco di Firenze è spendibile come premier. Ma credo che Pisapia sia stato chiaro: non c'è nessuna partecipazione arancione alla loro stagione dei congressi. Personalmente penso che, così come si è avviata, sia molto poco interessante". Gli arancioni come progetto nazionale? "Sarebbe potuto essere, ma non lo è stato. Dobbiamo prendere atto della sconfitta". Il patto civico di Ambrosoli? "Lui dice che è vincente. Ma è vincente qualcosa che vince, non che potrebbe vincere..." L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Franco D'Alfonso, Pisapia ha davvero fatto una svolta su Renzi? Gli arancioni come si stanno riposizionando?
Io non credo che ci sia stata questa svolta. Mi sembra che ci sia stata un preciso commento e un preciso pensiero da parte del sindaco: le questioni del Pd sono una questione interna e là scelgano il segretario che vogliono. Ma non possono pensare che il segretario del Pd sia automaticamente il leader di una coalizione. Inoltre, alla domanda se Renzi può essere il candidato della coalizione, la risposta è stata certamente sì. E' un candidato spendibile come premier. Ma non c'è nessuna partecipazione alla loro stagione dei congressi.
Non le interessa?
Considero questa stagione dei congressi, così come si è avviata, molto poco interessante. Sono tutti avvitati in se stessi. Non c'è un'apertura ma una chiusura. Questo è il classico errore che fanno tutte le organizzazioni. L'invito è semmai a Renzi: esprima un progetto, un'idea. Sulle idee siamo tutti interessati a discutere e a confrontarci.
Gli arancioni avrebbero potuto essere un progetto nazionale. Ma non lo sono stato.
No, non lo sono stato. Quando si perde si perde. Il centrosinistra ha fatto le elezioni nazionali con un'ipotesi politica e ha politicamente perso. Quando il centrosinistra perde non è che perde Bersani e basta. Perde tutto lo schema che si era messo in campo.
Quindi avete perso anche voi arancioni?
Certamente sì. Al momento delle primarie ero stato a favore di Renzi, perché mi sembrava molto più di rottura, di cambiamento. Lo trovavo funzionale al nostro discorso arancione. In più avevamo candidato Ambrosoli alla Regione Lombardia. Poi Renzi ha perso e abbiamo fatto una campagna elettorale tirata fino all'ultimo per Bersani. Siamo venuti fuori con una doppia sconfitta.
Ambrosoli sostiene però che il patto civico è ancora una strategia vincente.
Si dice che un'operazione è vincente quando ha vinto, non quando potrebbe vincere. Ambrosoli credo che voglia discutere di una nuova strutturazione. A questo proposito, a livello lessicale, mi sento vicino a Barca. Ma se propone un'ipotesi politica Renzi è una grande risorsa. Detto questo, è chiaro che bisogna lavorare per coinvolgere sempre la società civile. Ma non ci sono ipotesi precostituite. Vorrei dire un'ultima cosa su Renzi...
Prego.
Se Renzi si candiderà alla segreteria del Pd farà un errore clamoroso perché si mette su un tavolo già visto e su un'ipotesi non consona alla sua persona.
La vicesindaco De Cesaris si è schierata con Renzi. Come giudica questo momento?
Non c'è nessuno schieramento. Con Lucia ho parlato di questa cosa. Credo che ci sia lo stesso atteggiamento mio: una grande attenzione. In questo momento tra le possibili opzioni in campo, quella di maggior rinnovamento e rottura resta quella di Renzi. Ma anche il sindaco di Firenze non può riproporre gli stessi termini dell'anno scorso. Adesso ha l'onere della proposta. Dice che sta preparando un "Job Act". Non ne conosco lo svolgimento, ma sicuramente ha centrato il tema.
@FabioAMassa
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