lunedì 15 dicembre 2025

Franco Astengo: STATO DI DIRITTO: IL RAPPORTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA E LA SITUAZIONE ITALIANA

STATO DI DIRITTO: IL RAPPORTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA E LA SITUAZIONE ITALIANA di Franco Astengo E' stato appena pubblicato il rapporto della riunione interparlamentare LIBE svoltasi a Bruxelles lo scorso 11 dicembre relativa alla situazione dello stato di diritto nell'Unione Europea. La Riunione interparlamentare sulla situazione dello Stato di diritto nell’UE, promossa dalla Commissione libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE) del Parlamento europeo, ha assunto cadenza annuale a partire dal 2021. L’obiettivo della riunione interparlamentare è quello di acquisire le valutazioni dei parlamenti nazionali in vista della preparazione della relazione e del progetto di risoluzione che la Commissione LIBE predispone e sottopone al voto della plenaria del Parlamento europeo. La relazione esamina il rispetto del principio dello Stato di diritto analizzando le sue declinazioni ed evoluzioni, sia positive che negative,verificatesi in tutti gli Stati membri in quattro settori chiave: − il sistema giudiziario (tra l’altro riportando le risultanze dell’analisi comparativa dell’efficacia e indipendenza del potere giudiziario effettuata dalla Commissione europea nel "Quadro di valutazione della giustizia", EU Justice scoreboard); − il quadro anticorruzione; − il pluralismo e la libertà dei media; − altre questioni istituzionali relative al sistema di bilanciamento dei poteri. La relazione del 2025 pone poi particolare attenzione su questioni che, all’interno dei quattro settori, hanno un legame diretto con il corretto funzionamento del mercato unico, quali una sana regolamentazione, le norme in materia di appalti pubblici e la stabilità del contesto normativo. Ad esempio, l'efficienza, la qualità e l'indipendenza dei sistemi giudiziari sono ritenuti fondamentali per le prestazioni delle imprese e le decisioni di investimento, le misure anticorruzione per garantire condizioni di parità per le imprese, mentre un ambiente mediatico basato su norme chiare e aperte per l’interesse commerciale dei fornitori di servizi di media. La relazione comprende inoltre nuovi settori di segnalazione, quali la gestione delle cause commerciali da parte della magistratura, la stabilità del contesto normativo, l'effettivo funzionamento e l'indipendenza delle autorità di regolamentazione e il controllo giurisdizionale delle decisioni amministrative. Il capitolo dedicato alla situazione dello Stato di diritto in Italia riporta: • una valutazione dei progressi compiuti rispetto alle raccomandazioni formulate nella relazione del 2024; • le nuove raccomandazioni alla luce degli sviluppi verificatisi dopo la pubblicazione della relazione del 2024; • altre considerazioni che generalmente riportano giudizi di soggetti terzi ma non sono formulate come raccomandazioni specifiche e puntuali della Commissione. Dal punto di vista riassuntivo è necessario notare i principali punti critici riguardanti il ruolo dell'informazione affrontato con specifica capacità analitica dalla Commisssione, la magistratura (compresa quella contabile) , la condizione di libertà associativa e politica (decreto sicurezza), il quadro anticorruzione (con specifico riferimento al reato di abuso d'ufficio), il bilanciamento dei poteri. Questo insieme di valutazioni che non nascondono alcuni giudizi di progresso ci indicano, sostanzialmente, un arretramento dello Stato di diritto disegnato dalla nostra Costituzione. Sarà questo il punto nevralgico da affrontare con il referendum sulla magistratura. Un referendum da non ridurre semplicemente a fatto tecnico e neppure da trasferire interamente sul piano politico immediato con una idea plebiscitaria sia da parte del governo, sia da parte dell'opposizione. Si tratterà di porre per intero il tema dell'affermazione costituzionale e sotto questo aspetto le valutazioni della Commissione Europea possono risultare utili a definire un quadro generale. Riportiamo alcuni significativi punti di sintesi invitando alla lettura del testo completo reperibile online: Sono stati compiuti alcuni progressi: nel proseguire l'impegno volto a igliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione nelle sedi penali e nelle procure e alcuni progressi nell'adozione della proposta legislativa pendente in materia di conflitti di interessi, e progressi limitati nell'adozione di norme complessive sul lobbying per l'istituzione di un registro operativo delle attività dei rappresentanti di interessi, compresa un'impronta legislativa; Ancora nessun progresso nell'affrontare efficacemente e rapidamentela pratica di incanalare le donazioni attraverso fondazioni e associazioni politiche e nell'introdurre un registro elettronico unicoper le informazioni sul finanziamento dei partiti e delle campagne. Alcuni progressi nel provvedere affinché siano in vigore disposizioni o meccanismi che assicurino un finanziamento dei media del servizio pubblico adeguato all’adempimento della loro missione di servizio pubblico e per garantirne l'indipendenza. Nessun ulteriore progresso nel portare avanti il processo legislativo del progetto di riforma sulla diffamazione e sulla protezione del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, evitando ognirischio di incidenza negativa sulla libertà di stampa e tenendo contodelle norme europee in materia di protezione dei giornalisti. E' necessario: 1) completare il sistema digitale di gestione delle cause nelle sedi penali e nelle procure; adottare la proposta legislativa pendente in materia di conflitti di interessi 2) intensificare l'impegno per adottare norme complessive sul lobbying per l'istituzione di un registro operativo delle attività dei rappresentanti di interessi, compresa un'impronta legislativa; 3) intensificare l'impegno per affrontare efficacemente e rapidamente la pratica di incanalare le donazioni attraverso fondazioni eassociazioni politiche e introdurre un registro elettronico unico perle informazioni sul finanziamento dei partiti e delle campagne; 4) portare avanti l'attività legislativa in corso affinché siano in vigore disposizioni o meccanismi che assicurino un finanziamento deimedia del servizio pubblico adeguato all’adempimento della loro missione di servizio pubblico e per garantirne l'indipendenza; 5) portare avanti il processo legislativo in corso del progetto di riforma sulla diffamazione e sulla protezione del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, evitando ogni rischio di incidenza negativa sulla libertà di stampa e tenendo conto delle norme europee in materia di protezione dei giornalisti; 6) intensificare le iniziative per costituire un'istituzione nazionale per i diritti umani tenendo conto dei principi di Parigi delle Nazioni Unite. Altre considerazioni: Sistema giudiziario La relazione si occupa del disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati giudicanti e requirenti, nonché sull’istituzione di due Consigli superiori, uno per la magistratura giudicantee uno per la magistratura requirente e la creazione di un’Alta Corte disciplinare. Nel riportare le segnalazioni di alcuni portatori di interessi circa le esternazioni critiche di esponenti politici sulla magistratura e le preoccupazioni di quest’ultima circa la perdita del rispetto reciproco fra le istituzioni e le ripercussioni di questi episodi sulla fiducia dei cittadini nella magistratura stessa, la Commissione europea richiama la raccomandazione CM/Rec(2010)12 del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa e la commissione di Venezia. In particolare la Commissione ricorda che anche se criticare le decisioni giudiziarie è un aspetto normale del dibattito democratico, i poteri esecutivo e legislativo dovrebbero evitare critiche tali da minare l'indipendenza della magistratura o la fiducia dei cittadini nella stessa. Rispetto alla riforma globale degli organi di giurisdizione tributaria, la Commissione riferisce che per il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria il livello di indipendenza delle corti di giustizia tributaria non è aumentato poiché il Dipartimento della Giustizia tributaria è di fatto un ramo del Ministero dell’economia e delle finanze, e pertanto le corti continuano a essere funzionalmente dipendenti dal Ministero, il ruolo del Consiglio di Presidenza in qualità di organo autonomo rimane limitato con una dotazione finanziaria insufficiente. Rispetto alla riforma del codice della giustizia contabile e della Corte dei conti, vengono riportate le preoccupazioni di quest’ultima relative al rischio di inefficienze nell'attribuzione delle responsabilità amministrative e quindi di compromissione della legalità, della trasparenza e dell'efficienza delle azioni delle autorità pubbliche, oltre che di riduzione della loro responsabilità. Secondo quanto riferito dalla Commissione, per la Corte dei conti la riforma si inserisce in un contesto in cui la magistratura contabile avverte ancora gli effetti della riforma del 2020, sul c.d. scudo erariale, e ostacola la capacità dei magistrati contabili di affrontare i casi di cattiva amministrazione, irregolarità e uso improprio dei fondi pubblici, nazionali ed europei (vedi supra). Quadro anticorruzione La relazione rileva al riguardo che la criminalizzazione dell’abusod’ufficio a livello dell’UE è contemplata anche da una proposta di direttiva,attualmente in corso di esame in prima lettura nell’ambito della procedura legislativa ordinaria. La proposta in particolare aggiorna il quadro giuridico dell'UE in materia di lotta contro la corruzione, vincolando gli Stati membri all'adozione di norme di armonizzazione minima delle fattispecie di reatoriconducibili alla corruzione e delle relative sanzioni, nonché di misure per la prevenzione del fenomeno corruttivo e di strumenti per rafforzare la cooperazione nelle relative attività di contrasto. In particolare, la proposta obbliga gli Stati membri ad adottare misure necessarie affinché siano punibili come reati le condotte seguenti, se intenzionali: • corruzione nel settore pubblico e privato; • appropriazione indebita; • traffico di influenze illecite; • abuso d'ufficio; • intralcio alla giustizia; • arricchimento mediante il reato di corruzione. Inoltre la disciplina della prescrizione, che per diversi reati prevede l’allungamento significativo dei termini di prescrizione, potrebbe determinare ulteriori squilibri di sistema; con riferimento al regime delle pene accessorie, ed in particolare alla sanzione dell’impedimento alla candidatura della persona perseguita per reati di corruzione, appare non privo di fondamento l’argomento in base al quale potrebbe risultare non conforme al principio di attribuzione (ed in ogni caso al principio di sussidiarietà) l’opzione della Commissione europea di estendere l’esercizio della competenza legislativa dell’UE in diritto penale fino a incidere sulle disposizioni che regolano lo svolgimento del processo democratico nelle elezioni Decreto Sicurezza La relazione si sofferma sul decreto legge 11 aprile 2025, n. 48, e relativa legge di conversione, in materia di sicurezza, che, secondo quanto riferito, ha suscitato le preoccupazioni dei portatori di interessi in merito a possibili ripercussioni sullo spazio civico e sull’esercizio delle libertà fondamentali. La Commissione ricorda che, in una lettera al Presidente del Senato, il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa aveva espressopreoccupazione per il fatto che una mancanza di precisione nel progetto dilegge potesse consentire un'applicazione arbitraria e sproporzionata, potenzialmente in conflitto con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo,e che anche sei relatori speciali delle Nazioni Unite avevano rilevato con preoccupazione che il progetto di legge rischiava di violare una serie di diritti,in particolare il diritto alla libertà di espressione e di opinione, il diritto alla libertà di riunione pacifica e il diritto alla libertà di associazione. Pluralismo e libertà dei media - Accesso alle informazioni giudiziarie Nella relazione si riporta che le iniziative legislative che disciplinanol’accesso a determinate informazioni giudiziarie e la relativa pubblicazione preoccupano i giornalisti. In particolare si citano la riforma Nordio e l’emendamento Costa. Bilanciamento dei poteri La relazione, ribadendo quanto già affermato nelle precedenti relazioni,riporta le preoccupazioni dei portatori di interesse circa il frequente ricorso alla decretazione d’urgenza da parte del Governo, riferendo anche che,secondo la Commissione Affari costituzionali della Camera, sebbene i decreti legge siano da anni uno dei principali strumenti legislativi, le prerogative del Parlamento non risulterebbero compromesse poiché in molti casi il Parlamento ha apportato modifiche in sede di conversione in legge. Inoltre, la Commissione precisa che al 1o luglio 2025 l'Italia doveva ancora dare esecuzione a 74 sentenze guida della Corte europea dei diritti dell'uomo, otto in più rispetto all’anno precedente.

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