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domenica 24 marzo 2024
Franco Astengo: Destra e campo democratico
DESTRA E CAMPO DEMOCRATICO di Franco Astengo
Sono passati 18 mesi dal risultato elettorale del 25 settembre 2022 e
la vicenda legata al Comune di Bari ha disvelato, se mai ce ne fosse
stato bisogno, la vera natura dello spostamento a destra verificatosi
in Italia attraverso quel voto frutto della disillusione generale
provocata dalla ventata di antipolitica emersa nel corso della crisi
degli anni'10.
Una realtà molto complessa alla quale si era cercato di dare risposta
attraverso l'espressione materiale di una tecnocrazia che, alla fine,
ha provocato (in una fase di inedita emergenza) ulteriore distacco e
ridimensionamento delle forze democratiche.
Inutile elencare tutti gli elementi di sottovalutazione di questo
stato di cose a partire dall'accettazione di una formula elettorale
voluta a suo tempo da presuntuosi corifei della "governabilità"
(convinti che sarebbe toccata loro in eterno per diritto divino e
attraverso qualsivoglia combinazione).
Da sottolineare invece l'incertezza espressa dalle principali forze
di opposizione nel definire l'identità del nuovo quadro maggioritario
presente in questa legislatura: si è fatto fatica a capire
l'intendimento della destra di stravolgimento dell'assetto
costituzionale nell'idea di superare la Repubblica Parlamentare nata
dal dettato della Carta Fondamentale emanata nel '48.
Del resto in passato questi elementi di leggerezza nell'affrontare il
tema delicatissimo dell'identità repubblicana erano già emersi e per
fortuna respinti (per due volte dal voto popolare).
Oggi i campi appaiono però nettamente divisi: da un lato appare
evidente l'eversione costituzionale e dall'altra un campo democratico
che stenta a trovare i termini concreti di una politica unitaria da
portare avanti soprattutto sul terreno istituzionale.
E' questo il tema che propone proprio questo ultimo assalto che si
sta verificando in queste ore (senza dimenticare però gli elementi di
debolezza che pure, nel frangente, si sono dimostrati dalla nostra
stessa parte).
Il tema non è quello del cosiddetto "campo largo" ma quello del
"campo democratico - costituzionale" da costruire immediatamente
cercando l'adesione di chi non ha incertezze nel definire la
situazione analizzandola invece con la necessaria chiarezza che
richiede la radicalità delle contraddizioni in atto.
Le elezioni europee potranno essere affrontate con il senso di
appartenenza che richiede il sistema proporzionale ma egualmente
presentando assieme tra le diverse forze una "griglia interpretativa"
comune relativa alla forma concreta della Democrazia Repubblicana
impostata dalla nostra Costituzione quale elemento indispensabile di
coesione in vista di futuri difficili appuntamenti che richiederanno
il massimo possibile di una salda visione unitaria.--
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