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mercoledì 25 maggio 2022
Franco Astengo: Democrazia
RILEGGERE LE PAROLE DELLA DEMOCRAZIA di Franco Astengo
La discussione sulla difficoltà che incontra la forma di democrazia cosiddetta liberale che conosciamo nell'Occidente avanzato da almeno due secoli appare ormai aperta e resa incalzante dai fatti che ci stanno accadendo attorno.
Negli ultimi trent'anni si è passati dalla convinzione della "fine della storia" come concetto basato sull'idea di un successo pieno del modello rappresentativo (e della necessità della sua esportazione) all'esplicitarsi di un duro confronto con forme di rinnovata autocrazia.
Un confronto che sta assumendo aspetti di violenza bellica a dimensione generalizzata e non circoscritti semplicemente in ambiti locali.
Un duro confronto quello tra i due modelli di forma di governo e di esercizio del potere che pare ormai sfuggire a quei canoni interpretativi che si affermarono nella seconda metà del '900 prevedendo, a differenza da quanto stiamo assistendo in questa fase, il misurarsi di opposte concezioni ideologiche.
Ancora una volta la libertà economica fondata sul laissez faire, si sta traducendo in forme di monopolio del potere da parte di élite accumulatrici e corporative.
Nella ricerca di una nuova radicalità dell'agire politico molti hanno considerato la democrazia rappresentativa come figlia dell'illuminismo (compresa la sua parte più direttamente rivolta al popolo come quella giacobina).
Quell'illuminisno che era agito attraverso la capacità di operare da parte degli intellettuali all'interno della sfera dell'opinione pubblica interpretando i bisogni e le aspirazioni della società civile, piuttosto che suggerire una nuova originale proposta di organizzazione del potere.
A quel punto, nella storia, è sempre apparsa assente la necessità di riconoscere l'esistenza dei conflitti sociali e la conseguente esigenza di organizzarli in una cornice istituzionale capace di consentirne una soluzione pattizia.
Sembrava sufficiente la repressione fondata sul monopolio della forza.
Va considerata invece la necessità di recuperare il principio di mediazione all'interno dell'esercizio democratico al fine di contrastare l'espressione di una radicalità fondata esclusivamente su bisogni e aspirazioni.
Da molte parti ci si sta interrogando sulla necessità di recuperare un nuovo "vocabolario della democrazia".
Nell'incalzare di una post -modernità che ci sta riportando davanti ad antichi dilemmi la proposta da portare avanti potrebbe essere quella di trovare la forze per rileggere in forma collettiva quei termini che nella storia sono comparsi come il frutto di soluzioni "mediane" affidate a chi stava cercando di interpretare politicamente proprio i termini della riflessione illuminista: Contratto Sociale, Costituzione, Rappresentanza, Partito, Diritto di Resistenza.
Termini antichi da declinare in dimensioni inedite della rappresentanza politica.
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