lunedì 8 dicembre 2014

Dario Allamano: Ode a Wayne

Odevaine o ODE A WAYNE Stamattina leggendo la lettera di Veltroni a Repubblica mi sono chiesto per l’ennesima volta se lo è o lo fa, per non infierire propendo per lo è. Penso che la sua ammirazione per l’America gli avesse fatto credere che il personaggio in questione fosse uno che scrivesse poesie su John Wayne, e pertando degno di essere alto dirigente del Comune di Roma. Non ritengo sia però possibile archiviare il tutto con un “non potevo sapere”, oppure che “la coop 29 giugno la fondò Don DiLiegro”, per salvarsi l’anima, non bastano più “tre pater ave e gloria” per ottenere l’indulgenza plenaria. Se è vero ciò che i giornali riportano in questi giorni, fu negli anni in cui Veltroni era Sindaco, con Odevaine vice capo di gabinetto, che la coop 29 giugno fece il grande salto di quantità, più che di qualità, sul fatturato, a partire dal 2005. Sino ad allora la coop 29 giugno, pur se fondata da un prete “importante”, vivacchiava spuntando qualche appaltino qua e la, come tutte le coop sociali serie che si sbattono per dare una qualche dignità a chi è ai margini della società. La prima chiave di lettura sta qui, in questo balzo in avanti della coop che decuplicò, con le giunte Veltroni/Alemanno, il fatturato. Chi e perché la favorì così tanto? Per quale motivo un personaggio condannato (Buzzi) per un reato abietto, l’uccisione del suo cambia assegni rubati, riuscì a fare ciò che a un prete onesto non riuscì mai? La seconda questione che mi sovviene è: “ è mai possibile che un’organizzazione così pervasiva e presente come la Lega Coop non sapesse niente?”. Comprendo che in un mondo di lupi (con tutto il rispetto per gli animali in questione), qual è quello che si è venuto a formare in questo ventennio, anche le coop per sopravvivere hanno dovuto adeguare il proprio standard etico al ribasso, sono informato sul fatto che parecchie coop importanti che non si sono adeguate hanno dovuto portare i libri in tribunale. Ho l’impressione però che l’asticella sia stata abbassata troppo, e che colui che è stato fino a sei mesi fa il Presidente della Lega Coop (Poletti) non potesse non sapere di quanto fosse stata abbassata. In tutte le porcate che emergono (dall’Expo 2015, al Mose ed ora a Roma) noto che le coop della Lega sono presenti, sempre. Capisco l’importanza di fare affari, un’azienda non è un ente di beneficenza, ma un minimo di etica della responsabilità, o almeno di etica del dubbio, che so porsi una domanda del tipo “qual è il livello di correttezza del mio partner in questo appalto?”, non sarebbe stata male. Invece nulla, molto decoubertinamente per le coop l’importante era partecipare. Capisco tutto ma non giustifico, solo una profonda mutazione genetica del proprio SCOPO SOCIALE può spiegare questa deriva, ma a questo punto le cooperative sono ancora ciò che noi pensavamo fossero per come ce lo avevano spiegato i nostri padri o sono qualcosa di ormai irreversibilmente diverso, società di capitali tout court? Tutto ciò mi preoccupa, quando un’organizzazione “di sinistra” scade a questi livelli non possiamo far finta di niente, ma soprattutto non possono far finta di niente quelle migliaia di cooperatori che credono ancora nella bontà di questa forma di organizzazione aziendale. Se la sinistra non cambia rapidamente, ritornando alle proprie radici più serie e nobili, non dovremo più stupirci se nascono e crescono come i funghi i vari movimenti NO questo e NO quello e se i cittadini non vanno più a votare. Infine ritengo veramente ridicolo l’atteggiamento del premier-segretario di partito che fa il novello, dichiarando urbi et orbi che la cosa gli fa schifo, che la politica deve stare lontana mille miglia dal denaro, ma i soldi per organizzare la Leopolda o per le cene di fund raising per il PD li ha portati Babbo Natale? Sono tutte domanda a cui non ho finora visto una, dico una non tante, risposta convincente, ma tanti non c’ero e se c’ero dormivo. Questo chiamarsi fuori non salverà però le pudenda dei politicanti, la questione penale non è più limitabile al singolo che delinque, come sarebbe corretto, ma è ormai una questione di sistema, un sistema deviato che si è venuto aggregando in questo ventennio, in cui sono state spacciate per innovative scelte politiche pericolose. C’è un momento in cui la politica ha abdicato ai poteri occulti? Penso di si, l’inizio del tutto sta nella scellerata riforma degli Enti Locali di Bassanini che ha consegnato le chiavi delle cassaforti ai Sindaci-Podestà ma soprattutto, che è peggio, alle determine delle dirigenze apicali, ed è esattamente in quell’area di dirigenti irresponsabili e di contestuale rinuncia dei partiti ad assumersi le proprie responsabilità nelle scelte politiche e di amministrazione che sono nati e cresciuti i vari Odevaine, Buzzi, ma non solo loro e non solo a Roma. Qualcuno magari obietterà che attacco solo il PD e non il centro destra, rispondo fin da subito: lo faccio perché ritengo che o questo partito, che non amo ma che considero ancora costola della sinistra, cambia e ritorna ad un vero senso dello Stato, oppure è destinato a sprofondare , così come fu per il PSI. La sinistra italiana sta perdendo la sua missione, non dico “portare le masse nello Stato” come si diceva una volta, ma almeno rendere le Istituzioni “amiche” dei Cittadini, è questo che mi amareggia, ed è questo il motivo per cui la mia critica al PD sarà sempre dura, un partito di destra è cialtrone ed affarista per status, uno di sinistra non può esserlo, neppure per un momento. Quando l’ultimo residuo di quella che fu la sinistra italiana non sa più rappresentare l’interesse degli umili ma li sfrutta per arricchirsi non ha più ragione di esistere. Non bastano più primarie o secondarie per riverniciare dei palazzi ormai devastati da anni di cattiva politica, anche perché, e Roma ne è l’esempio, le primarie sono il passepartout che consente ai veri poteri forti, in possesso di notevoli risorse finanziarie, di appropriarsi dei partiti. Fraterni saluti Dario Allamano

1 commento:

roel ha detto...

Mai come adesso l'impressione che l'Italia, come ebbe adire il giudice di Mi, sia da "rivoltare come un calzino", è diventata convinzione diffusa e oggettivamente fondata. Il livello di saturazione rischia di "far saltare il coperchio", e la vicenda di Roma-mafia, ove ce ne fosse stato bisogno, dimostra che la gran parte di politici , politicanti e loro lacchè, fanno politica con lo scopo esclusivo di fare soldi. Noi in Calabria, per es., abbiamo politici e politicanti che hanno da diversi decenni trasferito il loro domicilio sugli scranni del potere , facendo il "...cattivo tempo" e riducendo la regione ai livelli più bassi della classifica, però rimpinguando il loro patrimonio oltre misura. E, dal momento che non esiste la legge dall'antica Grecia, che prevedeva la verifica patrimoniale di quanti erano investiti di cariche pubbliche, non saremo mai in grado di quantificare le ricchezze accumulate, nè se lecite o illecite. Intanto politici e politicanti continuano a dichiararsi "vincitori" anche quando il 60% degli elettori non li ha votati !!!
Il neo-eletto col 40% di voti dà l'impressione di versare lacrime di coccodrillo per il ritardato insediamento a causa di verifiche in alcune sezioni. Col tempo finiranno tutti con l'avere i voti solo dai loro familiari, dalle amanti, dai clienti prezzolati, dagli affaristi interessati e da quel 20-30% di voti provenienti, come dice il giudice Gratteri, dalla mafia. Intanto la DEMOCRAZIA, quella che i padri nobili ci lasciarono, sta per diventare una larva e il suo futuro è alquanto incerto. Se continua a reggersi sulle stampelle, probabilmente è dovuto al fatto che i privilegi, le prebende, gli alti stipendi, le pensioni d'oro, i foraggiamenti sottobanco e quant'altro, servono da puntello al degrado e allo sfascio. Le cifre parlano il linguaggio del più nero pessimismo:milioni di disoccupati, milioni di giovani senza futuro e "senza dignità"(come denuncia il Papa), la corruzione a 60mild, gli affari di mafia a c. 200 mild, l'evasione fisc. a 130-150 mild, i poveri sempre più poveri e viceversa i ricchi sempre più ricchi, il debito pubblico alle stelle e continua a crescere anche con i sacrifici richiesti e le vessazioni praticate. Intanto si registra la promozione di qualche pensionato d'oro che finisce nel massimo livello istituzionale e viene indicato anche per la massima carica; consessi giurisdizionali che a turno eleggono alla presidenza i pensionandi perchè, oltre alla lauta pensione, possano conservare i privilegi,;
milioni di pensionati che non superano i 500Eu; vitalizi che anche con pochi mesi di mandato, superano i 5000 Eu; ecc., ecc.-
Un saluto, Roel