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lunedì 8 dicembre 2014
Antonio Caputo: le mani sulla città
Il Prefetto di Roma non puo' non dare sollecito corso alla procedura per lo scioglimento del Consiglio comunale di Roma.
In un contesto, che il Presidente del Consiglio ha definito "disgustoso", il buon senso di chi intende salvaguardare cio' che rimane della credibilita' del sistema e delle istituzioni, non permette soluzioni diverse, quali che siano le "giustificazioni" di chi ha convissuto, avendo la responsabilita' della macchina amministrativa, con meccanismi connotati, secondo l'indagine avviata dal Procuratore della Repubblica di Roma, da metodi "mafiosi", propri e tipici della criminalita' organizzata.
Un sistema di connivenze, complicita', omerta', ricatti, minacce, pressioni, alla base e interni ai fenomeni criminosi che ne vengono generati, un condizionamento "ambientale "sistemico e tentacolare.
Contesto che andrebbe verificato anche in altri Comuni, dopo le classifiche di Transparency che vedono l'Italia relegata al 69° posto, paese corrotto tra i piu' corrotti del globo.
A proposito di debito pubblico!
I fatti emersi e documentati, da video, intercettazioni ambientali, prove documentali sono evidenti, anche al di la' della sanzione penale e la sanzione morale di un'opinione pubblica di tanta gente comune indifesa non ammette repliche e giustificazioni di sorta.
Ineffabilmente il Ministro, anzi la Ministra Boschi, intervistata da una compiacente giornalista di una nota rete televisiva a pagamento, che non le ha chiesto di esporre il contenuto della norma che lo escluderebbe ( lo scioglimento del Consiglio), ha affermato che la legge non lo consente e non lo prevede.
Non e' vero.
Ma cosa dice la legge ? (Scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare, art.143 T.U.267/2000 cosi' sostituito dall'art.2, co.30 l.15.7.2009 n.94) :".. i consigli comunali e provinciali sono sciolti quando... emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori di cui all’articolo 77, comma 2, ovvero su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento e l’imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi alle stesse affidati ovvero che risultano tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica."
E la giurisprudenza?
* La Corte costituzionale: con sentenza 103 del 10/19.03.1993, ha ritenuto l’istituto in esame costituzionalmente legittimo, atteso che la disciplina sullo scioglimento mira a tutelare la “piena autonomia di giudizio” e la libera e democratica volontà che l’ente deve esprimere “al di fuori di ogni indebita ingerenza o pressione esterna”.
* IL CONSIGLIO DI STATO:
V Sezione, 23 agosto 2006, n. 4946 : "Ai fini della legittimità del provvedimento di scioglimento dei consigli per infiltrazioni o condizionamenti di tipo mafioso non è essenziale la possibile estraneità del sindaco o dell’insieme degli amministratori a collegamenti con la criminalità, ma è rilevante la presenza di sintomatiche disfunzioni nell’attività dell’amministrazione, alle quali gli amministratori non hanno saputo porre argine o che non hanno adeguatamente avvertito e delle quali si desume che si sono giovati interessi economici legati alla criminalità.
Omissis.... e (a proposito del Sindaco):.. "...non è elemento essenziale per la verifica della legittimità del provvedimento repressivo, la rilevazione di una possibile estraneità del sindaco o della intera compagine degli amministratori comunali a collegamenti con la detta criminalità. Assume, invece, rilievo decisivo la presenza di sintomatiche disfunzioni dell’agire dell’amministrazione comunale, alle quali gli amministratori non hanno saputo porre argine o che non abbiano avvertito adeguatamente, e dalle quali si può desumere che interessi economici di uomini e di imprese legati alla criminalità abbiano saputo giovarsi, in via sistematica o in episodi ricorrenti."
Ancora, sez. III, sentenza 06.03.2012 n° 1266):"Lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose non esige né la prova della commissione di reati da parte degli amministratori, né che i collegamenti tra l'amministrazione e le organizzazioni criminali risultino da prove inconfutabili; sono sufficienti, invece, semplici "elementi" (e quindi circostanze di fatto anche non assurgenti al rango di prova piena) di un collegamento e/o influenza tra l'amministrazione e i sodalizi criminali, ovvero è sufficiente che gli elementi raccolti e valutati siano “indicativi” di un condizionamento dell’attività degli organi amministrativi e che tale condizionamento sia riconducibile all’influenza ed all’ascendente esercitati da gruppi di criminalità organizzata."
Che poi l'ineffabile On.Veltroni si sia spinto a dichiarare, in cio' ripreso dal suo plenipotenziario in Roma, On.Bettini, che la Cooperativa 29 giugno era talmente "nota"per il suo lavoro nel "sociale" per cui sarebbe stato ( da lui?) inimmaginabile che i suoi dirigenti fossero dediti a pratiche illecite (che hanno coinvolto attivamente il suo vice capo di gabinetto del tempo quale complice interessato dal sistema di dazioni), la dice lunga sulla sua "beata ignoranza", ma ci fa sentire anche un po' "cretini".
Come per il finanziamento della campagna elettorale del Sindaco ad opera della Cooperativa, 30 mila euro quanto al dichiarato,circa la meta' dell'intera spesa elettorale certificata da Marino.
A fronte di un non piccolo volume di affari e relativi ricavi derivanti alla Cooperativa dal solo Comune di Roma.
E la concorrenza?
Ricavi derivanti da appalti e affidamenti accompagnati da dazioni e favori e scambi continui tra amministratori, funzionari ed elementi anche appartenenti alla criminalita' organizzata, che hanno attraversato la vita della citta' da Veltroni ad Alemanno, all'attuale Giunta.
Una cooperativa sociale per il reinserimento di ex detenuti che finanzia una campagna elettorale (?).
Inedita forma di socialita'.
Prima del Max Weber, di "La politica come professione", un suo illustre predecessore, Aristotele, tuonando contro i "falsi politici", scrisse: " La maggioranza di coloro che si dedicano alla politica ricevono questa denominazione non correttamente: infatti essi non sono politici secondo verita', perche' l'uomo politico e' colui che sceglie le azioni belle per se stesse, mentre la lmaggior parte sceglie questo genere di vita in vista delle ricchezze e del desiderio di potere" (Etica Eudemia, I 5,1216a).
Antonio Caputo
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2 commenti:
Caro Antonio, il consiglio comunale può essere sciolto e come! IL prefetto potrebbe nominare una commissione di accesso utile alla stessa magistratura come a suo tempo avvenne a Locri dopo l'omicidio Fortugno. La commissione presieduta dal prefetto Basilone, in quel caso fece un lavoro molto penetrante e sicuramente migliore di quello fatto dalla magistratura. La cosa incredibile anche in questa vicenda è che nessuno chiede che fine ha fatto l'applicazione della legge Severino. I comuni avrebbero dovuto approvare il Piano anticorruzione e nominare il responsabile il quale per legge ha il potere di scegliere i funzionari dei settori più sensibili. Il comune di Roma l'ha fatto? E gli altri comuni e amministrazioni dello Stato? Nessun giornalista ha sollevato il problema e poi ci si meraviglia che l'Italia è il paese più corrotto d'europa. Quello che non si vuole capire è che la magistratura nel contrasto alla corruzione, l'altra faccia della medaglia della criminalità organizzata, non può essere risolutiva perchè reprime reati già consumati e non fa prevenzione. Infatti scopre non più del 5-6% della corruzione. Questo in Italia e altrove. L'altro aspetto intollerabile è che i partiti non si accorgono mai di niente e poi i loro esponenti si meravigliano. Le cose sono due: i protagonisti o sono cretini o mascalzoni. Infatti quando una cooperativa che deve fornire prestazioni a detenuti finanzia campagne elettorali e nessuno si meraviglia e interviene credo che ci troviamo di fronte a mascalzoni patentati. In primo luogo quelli che si fanno finanziare. Elio Veltri
“Un sistema di connivenze, complicita', omerta', ricatti, minacce, pressioni, alla base e interni ai fenomeni criminosi che ne vengono generati, un condizionamento "ambientale "sistemico e tentacolare.” Antonio Caputo
Una frase che, incompiuta a causa di qualche refuso, appare di difficile comprensione ma che voglio interpretare così:
“fenomeni criminosi che, supportati e favoriti da Un sistema di connivenze, complicita', omerta', ricatti, minacce, pressioni, interni alla pubblica amministrazione con l’effetto di sottoporla ad un condizionamento "ambientale "sistemico e tentacolare”, non possono essere contrastati e battuti con nuove elezioni (impropriamente invocate), perché queste non sarebbero lo strumento più idoneo per la lotta alla criminalità, comune e mafiosa, alla corruzione, alla disaffezione per la politica e le istituzioni da parte dei cittadini taglieggiati dal fisco ingiusto e ostacolati da leggi punitive.
Claudio Marra
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