domenica 8 settembre 2013

Daniele Bonifati: Laicoriformisti cercasi

PER UNA RISCOSSA LAICORIFORMISTA La cultura laicoriformista è stata la migliore tradizione politica della sinistra Italiana del periodo repubblicano. Con cultura laicoriformista ci riferiamo a quell’area che ha creato un ponte tra la socialdemocrazia e il liberalismo: Un’area che è stata rappresentata dal partito d’Azione, dal Partito Repubblicano, dai Socialisti Liberali e dai Liberali di Sinistra. Un’area che ha avuto tra le sue fila Gaetano Salvemini, i fratelli Rosselli, Ferruccio Parri, Guido Calogero, Piero Calamandrei, Ugo La Malfa, Leo Valiani, Norberto Bobbio e tante altre personalità che con le loro azioni e pensiero hanno contribuito alla crescita politica e civile dell’Italia. I laicoriformisti hanno avuto una rappresentanza parlamentare limitata, frammentata tra diversi soggetti politici e compressa tra Dc e Pci, ma hanno svolto un ruolo importantissimo caratterizzando la loro azione su tre presupposti: - Rigorosi principi morali, che si traducevano da un lato in un’intransigente difesa del democrazia e dall’altro nella lotta al familismo amorale e all’illegalità diffusa da esso generato. - una politica economica che da un lato considerava il mercato concorrenziale come un elemento essenziale per crescita e lo sviluppo dall’altro valutava i limiti, le inefficienze e le ineguaglianze che si creano affidandosi alla sola competizione tra privati. Per questo i laicoriformisti hanno contribuito alla costruzione dello stato sociale e alla difesa del ruolo di indirizzo e intervento intelligente del pubblico in economia. - la battaglia per i diritti civili ed il superamento del influsso illegittimo esercitato dalla chiesa cattolica nella politica italiana., Oggi la cultura laico-riformista non è rappresentata nella politica italiana, e si vede. Il tentativo di avere spazio nel PD è chiaramente fallito perché questo partito è il risultato di un compromesso tattico e politicista tra ex PCI e ex DC. La nascita del PD ha di fatto schiacciato ed annullato la cultura laicoriformsista. Oggi però l’elettorato è molto fluido ed insoddisfatto dell’attuale offerta politica: ci sono spazi per ricreare, una presenza visibile laicoriformista e portare avanti tre obiettivi: 1) affermare che in Italia il primo “spread” vs l’Europa è quello della legalità e dell’etica dei comportamenti pubblici. Vanno combattuti fermamente la criminalità organizzata, la corruzione pubblica, l’evasione fiscale, l’abusivismo edilizio. La classe politica deve essere esempio di comportamento per il paese. Non sono piu’ tollerabili gli enormi sprechi della macchina statale e delle istituzioni, le assunzioni tramite raccomandazioni, il mantenimento di livelli amministrativi costosi ed inutili, i conflitti d’interesse diffusi. 2) proporre una politica economica di sviluppo che miri a liberare le potenzialità del paese: vanno semplificate procedure e burocrazia facendo leva sulle innovazioni tecnologiche ma soprattutto va diminuita la tassazione sul lavoro ed il cuneo fiscale, incrementando la tassazione delle rendite e della ricchezza improduttiva. Bisogna infine intervenire per diminuire il debito pubblico anche con un piano di vendita del patrimonio pubblico che non sia di interesse collettivo. Bisogna però, contemporaneamente difendere un sano ruolo del pubblico in economia. Lo stato e le amministrazioni locali da un lato devono assicurare le pari opportunità a tutti i cittadini, indipendentemente dalle condizioni familiari di partenza e per questo è fondamentale un efficiente sistema di educazione pubblica; devono garantire uno stato sociale che assicuri un livello di vita dignitoso per tutti indipendentemente dai diversi percorsi individuali. Lo stato e le amministrazioni locali hanno però anche il compito di favorire lo sviluppo economico: tramite politiche industriali; investimenti in ricerca, innovazione ed infrastrutture; regolando in modo efficace il mercato; contenendo, soprattutto con azioni a livello europeo e sovranazionale, la finanziarizzazione dell’economia. 3) combattere l’arretratezza in cui l’Italia è rimasta nell’ambito dei diritti civili e rimettere in discussione il costi della chiesa cattolica attualmente riverse sulla collettività. E’ necessaria riproporre all’ordine del giorno del dibattito pubblico il divorzio breve, le coppie di fatto, il matrimonio omosessuale, il tema del fine vita e la modifica della legge sulla fecondazione assistita. Per riaffermare la laicità dello stato è necessario rendere non obbligatorio il finanziamento delle confessioni religiose tramite l’8x1000. E’ inoltre inaccettabile la modalità attuale con cui è gestione dell’ora di religione, con Insegnanti nominati dalla curia e pagati dallo stato e senza alternative di valore per chi sceglie di non frequentala. Va infine fatta rispettare la Costituzione quando afferma che i privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato. L’obiettivo di ricreare una presenza politica laicoriformista nel dibattito pubblico e nelle istituzioni italiane non è dunque un progetto nostalgico, ma pienamente politico per coprire un vuoto di proposta, sui temi sopracitati; temi a cui il PD non puo’ per sua natura dare risposte. Probabilmente si corre il rischio di passare per illusi e velleitari, oggi, nel parlare della possibilità di ricreare una componente politica laicoriformista, ma forse è piu’ da pazzi, visto lo stato della politica italiana, stare a guardare senza fare nulla. Riteniamo invece che, oggi, vi siano le condizioni per ricreare una presenza laicoriformista nella politica Italiana ancorata al centrosinistra, ma autonoma e diversa dai soggetti attualmente presenti. Crediamo che la possibilità di ricreare uno spazio politico laioriformista sia legata alla malcontento dell’elettorato; alla domanda di etica dei comportamenti politici; alla mancanza di una credibile proposta economica per uscire dalla crisi; all’arretratezza della legislazione italiana sui diritti ed all’ingerenza ancora praticata dalla chiesa cattolica. Tre possono essere i passaggi per ricostruire una presenza laicoriformista nella politica Italiana? - Aggregare, in forma di coordinamento, associazioni e singoli che si riconoscono in questa area, ponendo però alcuni chiari paletti programmatici (laicità/legalita’/”liberalsocialismo” economico)per definire l’identità politica del progetto. - Costruire, da un lato un documento programmatico ampio e approfondito che analizzi alle radici problemi e proposte, dall’altro un elenco breve di punti programmatici qualificanti piu’ facilmente comunicabili ad un pubblico ampio. - Intervenire nel dibattito pubblico divulgando le nostre posizioni, ma anche essere pronti ad inserirsi nelle dinamiche politiche, ad esempio partecipando alle primarie per la premiership del centrosinistra. Avere un obiettivo politico-organizzativo concreto e nel breve periodo può essere estremamente importante per aggregare e rendere visibile una nuova soggettività politica laicoriformista.

4 commenti:

felice ha detto...

A spazio libero ho dato la mia adesione, m ritendo un errore pensare ad un partito laico-riformista o liberasocialsta, correnti di pensiero che devono essere una componente forte, importante e erivconosciuta di un partito della sinistra italiana pienamente integrato nel socialismo europeo. Più che di identità esclusive abbiamo bisogno di contaminazioni reciproche, in questo mi riconosco nella a Gauche di Edgar orin. Una dinistra capace di ricoprendere i suoi filoni storici ideali socialista, comunista e libertarioi con l'aggiunta del'ambientalismo. Chi sta a cavallo dei filoni socialista e libertario sarà la componente decisiva


Felice Besostri

daniele ha detto...


Caro Felice, “spazio libero” è attualmente un’iniziativa politico culturale, personalmente mi auguro che evolva in qualche cosa di piu’.

Rispetto alle tue osservazioni 2 obiezioni:

1) 1) In Italia non c’è posto nel PD per i laicoriformisti. Basta leggere la parte sulla laicità dei documenti precongressuali, si va da posizioni postcomuniste che accennano o ignorano il tema, al documento Boccia. Le cose che scrive lui sulla laicità in Francia le sosterrebbe probabilmente solo il Front National di Le Pen (non è un’esagerazione). Per quel che riguarda la speranza che qualche cosa cambi, io ho buttato una decina danni della mia vita politica nel DS che sarebbero dovuti essere quella cosa che dici tu. Non mi faccio piu’ prendere in giro.

2) 2) Quale sistema partitico riteniamo piu’ corretto e quale piu’ probabile per l’Italia? Il bipartitismo Usa e britannico? Non credo proprio, primo perchè in Italia ci sono 3/4 poli, in secondo luogo per diversi motivi al mio avviso è meglio avere coalizioni strette e coese di partiti (che competano sulle idee) piuttosto che un partito unico con tutto al suo interno. Nel centrosinistra c’è un partito di sinistra abbastanza ortodossa (SEL), il budino (era una definizione di Fassino per convincere gli iscritti a farlo) ExPCI+ExDc, un tempo piu’ ex PCI ora piu’ exDc. In quasi tutti i paesi democratci dell’Europa Occidentale (tranne la UK), la sinistra è un coalizione di poche forze politiche.

Daniele

felice ha detto...

Non sostengo proprio che lo spazio dei laici-riformisti sia nel PD, perché ci sarei rimasto mentre al Congresso di Firenze uscii dai DS peerchè decisero di scioglersi nel PD

Tanto meno sono convinto che il futuro sia nel bipolarismo, che mi pare in crisi in Gran Bretagna. ACnche qui parlano i fatti, perché sono stato uno dei promotori dei ricorsi che hsnno portatonil Porcellum davanti alla Corte Costituzionale. Di più sono l'avvocato che l'ha discusso il 21 marzo 2013 davanti alla prima Sezione della Corte di Cassazione, quella che l'ha rinviata alla Corte Costituzionale. Per me la componente liberalsocialista è una componente essenziale di una formazione a sinistra del PD, formazione che io vorrei socialista democratica e parte del PSE.






Felice Besostri

elio ha detto...

Caro Bonifati, hai prefettamente ragione: il nostro è il paese europeo più largamente illegale e criminale: economia sommersa, criminale, riciclaggio, esportazione di capitali, evasione fiscale, lavoro nero ecc.

Mi fanno sorridere, o meglio incazzare, tutti quelli che chiedono il taglio delle tasse sul lavoro, sulle imprese e sui salari e stipendi, senza porsi minimamente il problema di una evasione di circa 300 miliardi di euro che mette in discussione persino i servizi fondamentali e non permette di tagliare tasse e imposte che andrebbero tagliate. Quanto alla forza laico- socialista io penso che la ferita più grave inferta alla nostra democrazia sia stata la cancellazione del partito socialista e che essendo il nostro l'unico paese europeo senza una forza socialista l'obiettivo sia quello di ricostruirla. Parlo del socialismo che dovrebbe avere un Panteon costituito da Turati, Matteotti, Gobetti, Nenni, Pertini, Salvemini, Ernesto Rossi, Carlo Rosselli, Riccardo Lombardi e Paolo Sylos Labini. Elio Veltri