giovedì 5 luglio 2012

Paola Meneganti: Io, dipendente pubblica

Un altr'anno saranno 30 anni che lavoro. 9 anni nei servizi di assistenza diretta alle persone anziane non autosufficienti. 6 anni nella segreteria di una scuola superiore. 15 anni negli uffici centrali della Provincia di Livorno. Il tutto attraverso concorsi pubblici (qualcuno sghignazzerà ... beh, se volesse, potrei parlargli dei "pulitissimi" meccanismi di selezione del personale nel privato ... direbbe il cameriere di "Casablanca": puliti, come la pallina della roulette!) Una "splendida", perfetta, inossidabile, garantita dipendente pubblica. Pacchi di certificati di corsi di formazione, duro impegno di autoformazione, progetti realizzati, semplificazioni procedurali, lavoro svolto magari con il 20% di incremento e con la riduzione di organico del 50%. Perfetto: tutto da buttare. I dipendenti pubblici, ci dice questo governo, sono il tarlo che si annida nell'altrimenti perfetto funzionamento della cosa pubblica. E' qui lo spreco. In gente come me. Siamo da ridurre "strutturalmente". Forse, anche da licenziare. Pensare che il lavoro pubblico potrebbe essere un "valore aggiunto", come si dice, senza pari. Si butta in pasto alla ggente la domanda: sono da tagliare? e la ggente risponde: sììììììì. Certo. Bene. Vedremo quando a questa ggente mancheranno infermieri. O maestri. O tecnici radiologi. O impiegati che si occupino delle loro istanze, permessi, certificazioni. Ok, subentrerà il privato. Con enormi profitti e con gente pagata da fame e precaria. E il privato si farà pagare: tanto. Lo stanno già facendo. Siamo - NOI dipendenti pubblici italiani - in un numero perfettamente allineato alla media europea; forse, qualcosina in meno. Ma no, questo non basta. Vae victis. E noi siamo i vinti. Sapete, non ho più voglia di lavorare. Inventiva, immaginazione, impegno: perdio, no. Basta. Mi difenderò, e basta. In un angolo, a difendermi.

3 commenti:

luciano ha detto...

Sono solidale con Paola.

Il nostro “governo dei tecnici” (fatto in realtà da accademici che, non me
ne vogliano i nostri professori, in genere di tecnico non sanno un bel nulla
…) è uno dei più ideologici che ci siano oggi in Europa.

E’ pregiudizialmente contro il “pubblico” e contro il lavoro in tutte le sue
forme: pubblico, privato, subordinato, autonomo, stabile, precario …

L’opinione pubblica ascolta la grancassa della stampa confindustriale ed è
fuorviata.

I lavoratori vengono contrapposti gli uni agli altri.

Se ci fosse un partito laburista …



Luciano Belli Paci

fabio ha detto...

Sono anch’io solidale con Paola Meneganti.
La conosco ormai da tantissimi anni.
La ricordo giovane ed entusiasta attivista della federazione giovanile socialista, impegnata nella preparazione di una festa musicale con la presenza di Tullio De Piscopo, come contorno ad un comizio elettorale di Valdo Spini , al suo debutto in una campagna elettorale nazionale.
Era il 1979.
Comprendo bene quanta passione ed altrettanto impegno abbia messo nella sua preparazione professionale e nello svolgere il suo lavoro nella pubblica amministrazione.Ed è logico il suo scoramento di fronte ad un governo che agisce in modo e misura tale che il boscaiolo che taglia alberi nemmeno si sognerebbe.
E’ una storia che si ripete.
Al suo esordio Monti ,Fornero e compagnia, applicarono alla così detta riforma delle pensioni tagli, rinvii uguali per tutti( non è che il loro senso dell’equità si sia riferito proprio a questa indistinta mano pesante con tutti ?), senza fare, ad esempio, un attento censimento dei lavori usuranti .
Oggi attaccano con la stessa superficiale supponenza il settore della pubblica amminstrazione , offrendo un piano di tagli indifferenziati, con il conforto per tutti noi del viceministro Grilli che con la solita solerzia ci ammonisce:”siamo sotto stretto controllo dell’UE”, come a dirci ,tutto ci è permesso, tutto dovete fare o subire, senza repliche, senza contrattare.
Verrà poi qualcuno a dirci che è grazie alle sostanziose battaglie del PD che si è ottenuto questo o quello.
E andiamo avanti ..verso la Grecia .
E’ lì che ci stanno portando.
Un saluto ..
...uno particolare a Paola.

Fabio Mischi

piero ha detto...

Concordo con il post ho un solo appunto da fare io sono favorevole al taglio dei dirigenti del 20 % a mio avviso 400.000 dirigenti che dirigono 3.500000 dipendenti sono troppi. Cordialmente Piero Ferrari