Aspetto la pubblicazione del libro per vedere quali sono stati i casi esaminati. Di sinistra non socialdemocratica al governo abbiamo avuto le esperienze di partiti comunisti in Francia dopo la vittoria di Mitterrand, ma la categoria "comunisti" in politologia non coincide con "extrem left": i comunisti non hanno problemi di principio controla partecipazione a governi di coalizione, anche non di sinistra, anzi i fronti patriottici o nazionali o i governi di unità nazionale hanno la loro predilizione. L'unico caso recente è l'Islanda dove il partito di "extrem left" si è formato dopo l'unificazione di socialisti e comunisti, con la partecipazione di verdi, comunisti e femministe contrari all'unificazione. Questo partito ha fatto parte di un governo di sinistra di minoranza e dopo le elezioni, vinte con oltre il 53% dei voti, il loro leader è addiritura il ministro delle Finanze. L'esperienza islandese è interessante perché ambedue i filoni sono cresciuti conquistando nuovi voti e non ciascuno a spese dell'altro.La Linke in Germania è stata la governo con la SPD in alcuni Laender Berlino, Brandeburgo e Meklemburg Vorpommern, ma non hanno funzionato nel senso che non sono stati riconfermati dagli elettori, costrigendo la SPD a Grandi Coalizioni , come in Turingia dove, invece, la maggioranza di sinistra è stata rifiutata per principio dalla dirigenza locale della SPD.Nei paesi scandinavi finora, cioè fino alle elezioni Danesi la sinistra non socialista si è limitata ad appoggiare governi socialdemocratici di minoranza. Sta cambiando perché in Norvegia vincendo e in Svezia perdendo ci si è presentati come coalizione rosso-rosso-verde. In Utalia la sinistra estrema, ma SEL non rientra più in tale definizione o ci sta stretta, è stata "al governo", ma non di "governo". La Federazione della sinistra pare divisa sul punto con Diliberto e Salvi propensi a mettersi in gioco e Ferrero no. La "sinistra" governativa,invece governerebbe sempre, ma non sa come.
Buonasera leggo tutti i post di questa mailinglist intervengo quasi mai ma voglio dire la mia a riguardo dell' ultimo post di Felice Besostri. Non entro nella questione socialdemocrazia sinistra egregiamente esposta nel post , non mi trovo daccordo con Besostri su un punto e cioè a mio avviso è stato proprio il fatto di essere di governo a far scomparire in Italia la sinistra cosiddetta radicale. Il fatto di avere sostenuto per anni delle tesi ed aver votato durante il secondo governo Prodi cose opposte al predicato , guerra in Afganistan , finanziaria da 35 miliardi di euro fatta pagare al proprio elettorato , eliminazione dello scalone di Maroni e sostituzione con gli scalini bertinottiani ecc ecc che hanno fatto incazzare in Italia questa parte di elettorato col conseguente naufragio dell'Arcobaleno e tutti i fatti che poi si sono succeduti. Vendola sta ripetendo la stessa operazione , salito alla ribalta grazie ad un grosso battage mediatico sta affabulando e facendo sognare nuovamente grossa parte di quell' elettorato , ne seguira' una grossa disillusione , un altro abbandono e la storia si ripetera'. Diliberto non puo' venire a dire se tu Pd ti allei con me e mi fai prendere i deputati io votero' sempre la fiducia al governo a questo punto voto direttamente il Pd perchè tu mi riferisco a Diliberto servi solo a te stesso. Daccoro in pieno con Besostri su Matteo Renzi. Se perdurra' questa offerta politica io alle prossime elezioni mi asterro'. Ho voluto esternare il mio pensiero senza polemizzare con Besostri
2 commenti:
Aspetto la pubblicazione del libro per vedere quali sono stati i casi esaminati. Di sinistra non socialdemocratica al governo abbiamo avuto le esperienze di partiti comunisti in Francia dopo la vittoria di Mitterrand, ma la categoria "comunisti" in politologia non coincide con "extrem left": i comunisti non hanno problemi di principio controla partecipazione a governi di coalizione, anche non di sinistra, anzi i fronti patriottici o nazionali o i governi di unità nazionale hanno la loro predilizione. L'unico caso recente è l'Islanda dove il partito di "extrem left" si è formato dopo l'unificazione di socialisti e comunisti, con la partecipazione di verdi, comunisti e femministe contrari all'unificazione. Questo partito ha fatto parte di un governo di sinistra di minoranza e dopo le elezioni, vinte con oltre il 53% dei voti, il loro leader è addiritura il ministro delle Finanze. L'esperienza islandese è interessante perché ambedue i filoni sono cresciuti conquistando nuovi voti e non ciascuno a spese dell'altro.La Linke in Germania è stata la governo con la SPD in alcuni Laender Berlino, Brandeburgo e Meklemburg Vorpommern, ma non hanno funzionato nel senso che non sono stati riconfermati dagli elettori, costrigendo la SPD a Grandi Coalizioni , come in Turingia dove, invece, la maggioranza di sinistra è stata rifiutata per principio dalla dirigenza locale della SPD.Nei paesi scandinavi finora, cioè fino alle elezioni Danesi la sinistra non socialista si è limitata ad appoggiare governi socialdemocratici di minoranza. Sta cambiando perché in Norvegia vincendo e in Svezia perdendo ci si è presentati come coalizione rosso-rosso-verde. In Utalia la sinistra estrema, ma SEL non rientra più in tale definizione o ci sta stretta, è stata "al governo", ma non di "governo". La Federazione della sinistra pare divisa sul punto con Diliberto e Salvi propensi a mettersi in gioco e Ferrero no. La "sinistra" governativa,invece governerebbe sempre, ma non sa come.
Buonasera leggo tutti i post di questa mailinglist intervengo quasi mai ma voglio dire la mia a riguardo dell' ultimo post di Felice Besostri. Non entro nella questione socialdemocrazia sinistra egregiamente esposta nel post , non mi trovo daccordo con Besostri su un punto e cioè a mio avviso è stato proprio il fatto di essere di governo a far scomparire in Italia la sinistra cosiddetta radicale. Il fatto di avere sostenuto per anni delle tesi ed aver votato durante il secondo governo Prodi cose opposte al predicato , guerra in Afganistan , finanziaria da 35 miliardi di euro fatta pagare al proprio elettorato , eliminazione dello scalone di Maroni e sostituzione con gli scalini bertinottiani ecc ecc che hanno fatto incazzare in Italia questa parte di elettorato col conseguente naufragio dell'Arcobaleno e tutti i fatti che poi si sono succeduti. Vendola sta ripetendo la stessa operazione , salito alla ribalta grazie ad un grosso battage mediatico sta affabulando e facendo sognare nuovamente grossa parte di quell' elettorato , ne seguira' una grossa disillusione , un altro abbandono e la storia si ripetera'. Diliberto non puo' venire a dire se tu Pd ti allei con me e mi fai prendere i deputati io votero' sempre la fiducia al governo a questo punto voto direttamente il Pd perchè tu mi riferisco a Diliberto servi solo a te stesso. Daccoro in pieno con Besostri su Matteo Renzi. Se perdurra' questa offerta politica io alle prossime elezioni mi asterro'. Ho voluto esternare il mio pensiero senza polemizzare con Besostri
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