La sinistra "nostrana", nessuno escluso, gongola perche è stato "sconfitto Berlusconi. Non parliamo di Bersani e Vendola che godono addirittura.
Eppure dovremmo pur considerare chi ha vinto e chi ha perso in questa bestiale crisi mondiale. Soprattutto i partiti di "sinistra" dovrebbero fare una approfondita analisi con relativa autocritica, per la situazione che si è determinata. In effetti la "sinistra" dovrebbe considerare che:
Primo: ha perso Obama, che ha ceduto su tutta la linea.
secondo: ha perso Veltroni che con Prodi ha consegnato l'Italia a Berlusconi;
terzo: Ha perso Socrates in Portogallo;
quarto: ha perso Brown a favore di Cameroon;
quinto: ha perso il PS francese che ha lasciato la Francia a Sarkosy
sesto: ha perso la socialdemocrazia tedesca con Sroheder, che ha consegnato la germania alla Merkel:
settimo: ha perso Il PSOE in Spagna - con Zapatero che ha abdicato senza lottare;
ottavo, ha perso Papandreu, che dopo aver minacciato il referendum, ha dovuto cedere il potere a un "governo tecnico;
ottavo: ha perso l'Italia, perché pur di distrugere Berlusconi (che è ancora vivo e vegeto), ha consegnato la democrazia parlamentare al sistema finanziario privato internazionale.
Cosa abbiano da gongolare quindi Bersani e Vendola di questa "vittoria" proprio non si capisce. Un tempo quando i SOCIALISTI (o associati) conquistavano il governo di un Paese era una festa e quando lo perdevano (avolte traumaticamente, come in Cile) era un dramma.
Forse compagni c'è qualcosa che non quadra. Che dite?
4 commenti:
Caro Mercanzin,
hai fatto un lungo elenco di batoste della sinistra (o quasi: c'è anche
Veltroni ...) degli ultimi mesi e anni, ma alla fine ci hai ficcato a forza
anche Berlusconi.
Cosa c'entra ?
Scrivi: "ha perso l'Italia, perché pur di distrugere Berlusconi (che è
ancora vivo e vegeto), ha consegnato la democrazia parlamentare al sistema
finanziario privato internazionale".
Veramente non è che abbiamo un governo tecnico "pur di distruggere
Berlusconi": l'abbiamo perché Berlusconi ha fallito.
Berlusconi ha perso la maggioranza politica nel 2010 espellendo dal partito
dell'amore Fini e i finiani, ma ha mantenuto la maggioranza numerica
comprandosi un po' di Scilipoti.
Dopo alcuni mesi disastrosi nei quali ha galleggiato occupandosi al solito
solo della sua "roba", dei suoi processi, delle sue intercettazioni, delle
sue eleganti visitatrici, del bisognoso Tarantini, del raffinato Lavitola, e
facendosi (e facendoci) ridere dietro dal mondo intero, ha perso anche la
maggioranza numerica alla Camera e si è dovuto dimettere.
Se si fosse dimesso dopo la nascita di FLI avrebbe potuto invocare le
elezioni.
Invece si è dimesso quando la casa ormai bruciava, così ha dovuto chiamare
anche lui - come tutti - i pompieri di Monti.
La democrazia parlamentare l'ha consegnata "al sistema finanziario privato
internazionale" proprio lui, l'Italia ha perso ed è finita sull'orlo del
fallimento sotto il governo Berlusconi: non è che se governa la sinistra è
colpa della sinistra e se governa la destra ... è colpa comunque della
sinistra ! E' un giochino che dovresti lasciare a Nosferatu Sallusti, a
Mangiafuoco Ferrara e al loro Circo Barnum, dammi retta: non è divertente.
In ogni caso, io già sono depresso per il PSOE, se eviti di mischiarlo con
il Sultano Barzellettiere mi fai un regalo.
Grazie.
Luciano Belli Paci
Caro Luciano, nessuna intenzione di difendere Berlusconi, ma solo quella di
OFFENDERE Bersani e soci che (come sempre) non hanno idee e programmi ma solo
slogan e chiamate di piazza.
Non è certamente con quelle che si risolvono i problemi e in Italia avremo
dovuto capirlo da molto tempo.
Che i "banchieri" siano stati chiamati a sostituire - con l'etichetta di
"governo tecnico" - il Parlamento Italiano, l'abbiamo riscontrato da tempo:
l'osannato Ciampi ne è stata l'espressione squisitamente aleatoria ed
aritmetica perché ha istituito il GRATTA E VINCI, (eccezionale misura economica
per stimolare il lavoro, sich!) ed ORDINATO con DPCM lo "spostamento" di sei
(6) mesi, dei pagamenti da parte degli EE.LL ed delle altre amministrazioni
pubbliche , fingendo il rientro di cassa.
Napolitano oggi che, per cultura, non ha mai conosciuto la vera democrazia ma
solo il "centralismo democratico". ci ripropina la stessa minestra, solo un po'
più alta perché alla gerstione ITALIANA del creddito (non visono più banche
Italiane ovviamente), si è sostituita quella internazionale "garantita" da
GOLDMAN SACHS e dai nostri POTENTI amici.
Nessun Paese al mondo, che abbia una storia DEMOCRATICA ha avuto esperienze
simili. In Italia però si spera sempre sui "salvatori della Patria" perché
salvano gli insipienti soloni, che non sono in grado di governare.
Esempio. Il più grande partito comunista dell'occidente, quando è stato il
momento di assumere, non il potere, ma il Governo HA INVENTATO PRODI!
Ero ad Assisi quando, nel lontano 1995 Valdo Spini dichiaro che mai, mai i
LABURISTI avrebbero accettato questa soluzione. Poi finì come sappiamo.
Cosa può significare ciò: che non c'è una sinistra in grado di assumersi le
proprie responsabilità e che ha sempre bisogno di un KERENSKY, a cui attribuire
l'eventiuale insuccesso della politica di governo.
Lo stesso D'Alema difatti è stato un DISASTROSO Presidente del Consiglio, come
abbiamo appurato a Fiuggi (lo ricorderete) quando, di ritorno da Helsinky, gia
in odore di sfiducia, fece il nome di Giuliano Amato come suo successore.
Se non si crea un ceto politico a sinistra degno di questo nome, senza cercare
i Franceschini, le Bindi ecc., COL CAVOLO che avremo la speranza di cambiare la
politica italiana.
Anche senza Berlusconi naturalmente.
Spero che lo converrai.
Giampaolo Mercanzin
Questo Parlamento è stato commissariato dal porcellum. Senza dignità non era
nella posizione di difendwre la democrazia, perché l'avevano afosata con il
porcellum e i deputati nominati hanno reso il favore approvando una nuova legge
elettorale per le europee, quella cheha escluso 3 milioni di Italiani dalla
rapresentanza nel Parlamento Europeo.SDove erano nel 209 i difensori della
democrazia? Saltano fuori solo ora?
In ogni caso, contrariamente a quanto strombazzato dall’establishment neo-liberale della destra e della sinistra dei paesi occidentali, da vent’anni il PIL della Cina cresce in media del dieci percento all’anno proprio in virtù del fatto che questo paese: ha resistito alle sirene della deregulation finanziaria, ha una politica industriale, e pur entrando nel 2001 nell’Organizzazione Mondiale del Commercio, ha continuato a mantenere un sistema di dazi ed una moneta che gli permette di mantenere una bilancia commerciale in attivo. Solo noi occidentali continuiamo a credere alla favola merkeliana che è più importante avere i conti a posto invece che crescere. È anzi vero il contrario: il debito pubblico scende proprio quando l’economia cresce; quando si alzano le tasse e si tagliano le spese sociali, l’economia è in stagnazione, ed i conti, logicamente, vanno in passivo – ovviamente, la crescita che va incoraggiata è quella ecosostenibile. Le politiche di austerità che abbiamo adottato in Europa stanno distruggendo quel welfare state che è alla base del nostro relativo benessere degli ultimi sessant’anni. Tralaltro, il tanto vantato sistema tedesco, non è la Merkel ad averlo inventato, ma la CDU ed i socialdemocratici del dopoguerra. Anzi, la tanto rigorosa Germania di oggi ha comunque un debito pubblico del 80 percento – 15 punti al di sopra del limite di Maastricht, che peraltro, personalmente, trovo stupido – e ci sono una trentina di comuni in istanza di fallimento. La Germania, per il momento, ha sopportato meglio la globalizzazione perchè esporta beni di alta qualità tecnologica. Tuttavia, tenuto conto della recente svolta della Cina, che ha deciso di non produrre più solo il low-cost, ma di lanciare anche prodotti tecnologicamente avanzati, sarà interessante vedere se fra trent’anni i nipotini della Merkel saranno ancora in grado di farci lezioncine sull’importanza dell’austerità. Il socialismo è nato in contrapposizione al liberalismo. Abbiamo delle praterie per cavalcare lo sdegno della popolazione per le politiche attuali. Certo che se anche la sinistra applica ricette neo-liberali (vedi il caso spagnolo), allora gli elettori socialisti: o non vanno a votare oppure, rovinarsi per rovinarsi, finiscono per preferire la versione originale dell’ultra-liberismo (Rajoy) alla copia sbiadita (Zapatero).
Saluti rosselliani,
diego
Posta un commento