Il Circolo Carlo Rosselli è una realtà associativa presente a Milano sin dal 1981. http://www.circolorossellimilano.org/
giovedì 31 marzo 2022
Lavoro, a febbraio 133mila precari in più: sono 3,2 milioni, il record dal 1977. Mentre gli occupati stabili calano di 109mila - Il Fatto Quotidiano
Lavoro, a febbraio 133mila precari in più: sono 3,2 milioni, il record dal 1977. Mentre gli occupati stabili calano di 109mila - Il Fatto Quotidiano: Nuovo boom dei lavoratori precari a febbraio. I nuovi dati Istat mostrano che gli occupati a termine sono saliti di 133mila rispetto a gennaio e addirittura di 504mila su febbraio 2021 arrivando a quota 3,17 milioni. Al contrario i dipendenti permanenti sono calati di 109mila nel mese (+112mila sull’anno). Tornano a crescere gli indipendenti con …
mercoledì 30 marzo 2022
L’Ucraina e il futuro dell’Europa
L’Ucraina e il futuro dell’Europa: di Gian Giacomo Migone -- La guerra che insanguina l’Ucraina rivela la conflittualità connivente tra la Russia e gli Stati Uniti, potenze imperiali ancor più pericolose perché in declino. Ad esserne vittima, con l’Ucraina e i suoi abitanti, è l’Europa, che si vorrebbe ricondotta sotto il tallone della NATO, dipendente da risorse energetiche fornite dagli Stati Uniti, riarmata nel quadro dell’Alleanza atlantica senza un strategia propria.
Franco Astengo: Elezioni
ELEZIONI: UNA ZIMMERWALD ITALIANA di Franco Astengo
Mi rivolgo ad alcuni esponenti di quella che può essere definita “sinistra fuori dal perimetro Draghi” al semplice scopo di ricordare alcuni punti che mi paiono di assoluta attualità (ed anche urgenza) e meritevoli di una discussione:
1) Indipendentemente dall’esito delle schermaglie in atto nel sistema politico italiano la data delle elezioni legislative generali si sta comunque avvicinando a grandi passi;
2) La gran parte di attori e comprimari che intendono essere presenti in quella circostanza si stanno già muovendo a colpi di propaganda utilizzando il tema della guerra ( e/o della pace) in maniera del tutto strumentale: così è per il M5S che ponendo il tema delle spese militari si augura di recuperare una parte dell’anima movimentista facendo dimenticare i disastri dei quali questo sedicente Movimento è stato assoluto autore nel corso di questa XVIII legislatura; così è per Fratelli d’Italia che solletica, per contro, un’anima militarista che potrebbe anche percorrere il Paese considerato tono e contenuti della gran parte dell’informazione e delle immagini che sono state diffuse alimentando una sorta di “spirito bellicista” da salotto (persiste nel Paese una sorta di latente dannunzianesimo); così è per Draghi che intende elevarsi, sfruttando l’atlantismo come vera e propria arma di censura, alla condizione di chiedere la propria riconferma al di là di quello che potrà essere l’esito elettorale e arrivare a mutare non solo “de facto” la forma di governo in una torsione presidenzialista;
3) A sinistra più o meno tutto tace mentre il confronto bellico ha spostato i termini del confronto politico. Soprattutto pare abbandonata la possibilità di offrire ai vagiti di risveglio del movimento pacifista una qualche “sponda”, Sponda dalla quale porre con chiarezza il tema della rappresentanza politica necessaria per conseguire un’adeguata rappresentanza parlamentare nella prossima legislatura, con le Camere proditoriamente ridotte nel numero dei componenti;
4) E’ necessario declinare il tema della pace in una forma unitaria facendo in modo che possa trattarsi del “focus” di una possibile progettazione alternativa da far vivere in campagna elettorale e oltre, partendo dalla necessità di sostenere come non possa essere più intesa la pace come semplice intervallo tra le guerre;
5) Sotto questo aspetto è necessario affrontare alcuni punti che potrebbero risultare dirimenti: a) L’elaborazione di un quadro complessivo di impianto progettuale fondato su di una idea di “Sinistra Costituzionale” in modo da tener ferma la forma della democrazia repubblicana come indicato nella Carta Fondamentale del’48; b) il rapporto tra spese militari, transizione ecologica, transizione digitale, PNRR (rapporto che il procedere bellico sta sicuramente alterando rispetto ai punti di partenza di qualche mese fa);
c) La richiesta di piena applicazione dell’articolo 11 della Costituzione (come di altre parti della nostra Carta Fondamentale) nella necessità di una espressione compiutamente pacifista della “Sinistra Costituzionale”;
d) come è stato sottolineato con grande forza nel corso del seminario “ARS/CRS” del 29 marzo diventa assolutamente centrale il tema dell’informazione (di cui fa parte integrante anche l’utilizzo dei social e l’intera macchina della propaganda) in un momento in cui i media mainstream violano tranquillamente i canoni minimi di deontologia professionale, in Russia, in Ucraina, negli USA ma anche in Italia;
e) l’idea dell’Europa come spazio politico lavorando per trasformarne la struttura istituzionale e la collocazione come semplice avamposto dell’atlantismo partendo dal punto di principio della crisi della globalizzazione e del ritorno alla geopolitica;
Mi auguro si possa giungere rapidamente a un incontro tra tutti i soggetti potenzialmente interessati al fine di poter avviare un confronto serio su di una adeguata prospettiva politica.
Servirebbe una (modesta) riattualizzazione di una Zimmerwald italiana del XXI secolo.
martedì 29 marzo 2022
lunedì 28 marzo 2022
domenica 27 marzo 2022
Le altre guerre. In Yemen bombardamento saudita • Diritti Globali
Le altre guerre. In Yemen bombardamento saudita • Diritti Globali: Il sito del Rapporto sui Diritti Globali
sabato 26 marzo 2022
Franco Astengo: Parlamento
LA VISIONE DEL PARLAMENTO di Franco Astengo “Dalla democrazia parlamentare al (semi) presidenzialismo”: in Italia la modifica della forma di governo sta proseguendo ormai da molto tempo e, dopo vari tentativi falliti, sta accelerando grazie all’avvento di governi guidati in forma extra-parlamentare e la modifica di ruolo e funzioni della Presidenza della Repubblica ben evidenziato dall’andamento delle votazioni presidenziali, sia nel 2013 sia nel 2021.
Molte le concause del fenomeno, prima fra tutte lo svilimento del Parlamento (nel frattempo demagogicamente ridotto nel numero dei componenti, anche grazie a una conferma da parte del corpo elettorale in un referendum condotto effettivamente con un grado molto intenso di volgarità populistica); svilimento della funzioni Parlamentari dovuto, in gran parte, da una legge elettorale sostanzialmente “fabbrica” di nominati; nominati privi di alcuna base di formazione e aggregazione del consenso; e dal mutamento strutturale nella funzione dei partiti passati celermente dalla condizione di “catch all party” a soggetti di supporto alla “democrazia recitativa” sviluppata in esclusiva funzione del potere.
Non a caso la prima vittima è stata il dibattito politico ormai ridotto, come scrive Nadia Urbinati, a “mostrarsi più concentrato a soddisfare il piacere gladiatorio dei suoi organizzatori e protagonisti che a comprendere quel che sta avvenendo e a orientare l’opinione pubblica”.
Adesso in conclusione della XVIII legislatura siamo ad punto in cui la posizione dell’Italia rispetto al conflitto armato scoppiato in Europa per via dell’invasione russa dell’Ucraina è stata assunta per via decretale senza che, in effetti, alla Camera e al Senato si siano discusse cause e ragioni dell’evento bellico e ci si sia confrontati sulla politica estera, nel frattempo assunta “ad interim” dal presidente del Consiglio “tecnico” che la esercita attraverso una personale presenze nei consessi internazionali e nei propri contatti bilaterali.
Intanto si fa il conto dell’insieme dei provvedimenti che sono rimasti fermi alla Camere, per alcuni dei quali è prevedibile una risoluzione dell’iter legislativo attraverso un frettoloso voto di fiducia (sarà così per la riforma del CSM), oppure un rinvio “sine die” (regolamenti parlamentari, cannabis, DDL Zan, tanto per fare degli esempi).
Però in ballo ci sono delle vere e proprie emergenze:
1) L’aumento delle spese militari (misura del tutto irragionevole che stanno assumendo Paesi Europei che dovrebbero lavorare per la pace in via diplomatica) produrrà, alla fine, uno spostamento nei termini concreti dell’attuazione del Recovery Fund ideato per fronteggiare la crisi derivante dall’emergenza sanitaria e che in Italia si vorrebbe attuare attraverso il PNRR;
2) Di conseguenza si verificherà quello che, semplicisticamente, può essere definito “arretramento” rispetto alle due grandi transizioni, quella ecologica e quella digitale (potrebbe trattarsi anche di un’opportunità ma per economia di discorso in questa occasione ci si limita all’enunciazione del solo titolo);
3) Del tutto dimenticata la modifica della legge elettorale. Un punto davvero prioritario se sul serio si volesse intendere una restituzione della potestà di scelta dei parlamentari ad elettrici ed elettori. Tra l’altro sulle “liste bloccate” in vigore dal 1994 (corte o lunghe a seconda dei casi) si stanno preparando ulteriori ricorsi alla Corte Costituzionale che, come già accaduto in occasione della legge del 2005 e poi di quell’Italikum di marca renziana mai entrato in vigore, potrebbero avere effetto deflagrante.
A pochi mesi dallo scioglimento della legislatura se si intendesse compiere un passo verso il recupero di un ruolo parlamentare risulterebbe allora importante l’elaborazione di una mozione di carattere generale da presentare alle Camere che, complessivamente, contenesse un indirizzo al governo sui temi appena enunciati.
Si tratterebbe di una sorta di tentativo di recupero del dibattito, dimostrando una “visione complessiva” delle Camere per ostruire la strada a questo possibile – deleterio – passaggio già pericolosamente in corso di trasformazione nella forma di governo.
Intervista a Michael Walzer | Una Città
Intervista a Michael Walzer | Una Città: Se scoppia una guerra vera, l’Occidente potrà fornire sostegno morale, politico e diplomatico agli ucraini, e ovviamente rifornimenti militari; ma non potrà impegnarsi...
venerdì 25 marzo 2022
Gas pagato in rubli: così Mosca aggira le sanzioni - Lavoce.info
Gas pagato in rubli: così Mosca aggira le sanzioni - Lavoce.info: Mosca ha deciso di far pagare in rubli le forniture di gas ai paesi “ostili”. In questo modo si garantisce un flusso di valuta estera che arriverà direttamente alle banche russe. L’unico modo per fermarlo è rinunciare al gas e al petrolio della Russia.
giovedì 24 marzo 2022
Cosa sappiamo delle milizie di estrema destra attive in Ucraina - Aris Roussinos - Internazionale
Cosa sappiamo delle milizie di estrema destra attive in Ucraina - Aris Roussinos - Internazionale: Invece che “denazificare” il paese l’aggressione russa ha ridato ruolo e presenza alle fazioni di estrema destra nell’esercito ucraino, rinvigorendo una forza politica in difficoltà che era stata bocciata dalla maggioranza degli ucraini. Leggi
mercoledì 23 marzo 2022
Russia Isn’t Winning the War — But Its Leaders Are Doubling Down
Russia Isn’t Winning the War — But Its Leaders Are Doubling Down: As Russian troops rain terror on Ukrainians, Vladimir Putin’s ministers claim they want a negotiated peace. But with victory out of reach, the Kremlin’s war is turning to the home front, to quash dissenting antiwar voices within Russia.
Franco Astengo: Impoverimento
IMPOVERIMENTO di Franco Astengo
Lavoratori dipendenti e artigiani, freelance, insegnanti e pensionati stanno varcando la frontiera della povertà.
E’ la seconda ondata nel giro di un paio d’anni dopo la terribile stretta imposta dall’emergenza sanitaria: questa volta la causa risiede nel combinato disposto tra aumento dell’energia e le risultanze (drammatiche) dell’invasione russa dell’Ucraina.
Ci stiamo dirigendo verso l’aumento delle spese militari proprio mentre cresce il fenomeno della povertà energetica, cioè l’impossibilità per tante/i di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici.
Una condizione che negli USA è riassunta nell’espressione “eat or heat”, mangiare o scaldarsi.
Secondo l’osservatorio italiano sulla povertà energetica (Oipe) già nel 2020 il fenomeno riguardava l’8,8% delle famiglie.
La percentuale sale al 16% se si considera anche la difficoltà di raffreddare la propria abitazione nei mesi più caldi, che a causa del riscaldamento globale sarà un problema ancora più diffuso.
Da tre anni l’Osservatorio ribadisce che le agevolazioni per la transizione energetica, per esempio il 110 per cento e gli incentivi alla rottamazione delle auto, per come sono strutturate sono ingiuste perché favoriscono i più ricchi, creando ulteriore disuguaglianza.
Lo conferma il CRESME secondo cui più del 60% di chi percepisce un reddito superiore ai 40mila euro ha sfruttato un bonus per l’efficientamento energetico, mentre chi ha salari inferiori ai 30mila euro l’anno solo in un caso su quattro può avere piccoli sgravi fiscali che non superano i 500 euro.
Secondo l’Oipe nel 2022 il consumo di elettricità dovrebbe contrarsi del 5% rispetto al 2018, mentre quello di gas scenderà del 7% : a spegnere luci e caloriferi saranno ovviamente le famiglie più povere che avranno comunque rincari a doppia cifra.
Nel 2020 più di due milioni di famiglie italiane, il 7,7% del totale, si trovava in condizioni di povertà assoluta.
Un’inflazione al 4% porterebbe la percentuale di famiglia in povertà assoluta all’8,8%, con punte di oltre il 10% al sud.
Nel complesso i nuclei familiari in difficoltà aumenterebbero di 276.000 unità, per lo più famiglie composte da tre o più persone.
Se la guerra in Ucraina dovesse proseguire a lungo e i prezzi dovessero aumentare ancora, l’inflazione potrebbe arrivare al 6%, portando le famiglie in povertà assoluta al 9%.
Tutto questo accade in quadro complessivo di calo della produzione industriale ( - 0,8% a gennaio 2022; - 0,3% a febbraio 2022), in un Paese come l’Italia dove la struttura delle aziende rimane insufficiente e risulta molto forte il peso di settori “volatili” e legati alla congiuntura : ad esempio turismo 13%.
La guerra in Ucraina fa tracollare le aspettative economiche quasi ai minimi pandemici,.e permangono le difficoltà create dai colli di bottiglia presenti nella catena delle forniture e le preoccupazioni per la salita dei prezzi.
Fa sentire il proprio peso anche la sparizione del welfare sostituito dai bonus e dai redditi di cittadinanza e d’emergenza la cui elargizione ha già messo in luce tutte le difficoltà di un mercato del lavoro frammentato che produce precarietà e incertezze, mentre ci si batte contro delocalizzazioni e licenziamenti in massa per via SMS.
Da ricordare ancora che il già citato aumento delle spese militari si rifletterà sull’arretramento negli investimenti pubblici al riguardo della transizione ecologica e di quella digitale, mentre appare incerto il quadro delle aspettative (eccessive?) al riguardo del PNRR che dovrebbe tradurre in Italia il piano del Recovery Fund.
Qualunque possa essere la sorte del governo in carica le elezioni politiche sono ormai ad un passo, meno di 12 mesi: se la sinistra intende ragionare su di una possibile presenza capace di riflettere politicamente questo insieme di difficoltà sociali affrontandole progettualmente il tempo ormai sta quasi per scadere (oltre ovviamente alla linea di discrimine tra la pace e la guerra: oggetto fondamentale del prossimo contendere).
martedì 22 marzo 2022
lunedì 21 marzo 2022
Mario Del Pero: L’allargamento della NATO e il suo legame con la guerra in Ucraina | Geopolitica, ATLANTE | Treccani, il portale del sapere
L’allargamento della NATO e il suo legame con la guerra in Ucraina | Geopolitica, ATLANTE | Treccani, il portale del sapere: ancora molto parziali e lacunosi. La gran parte delle fonti di cui disponiamo sono
domenica 20 marzo 2022
sabato 19 marzo 2022
"Ucraina parte della Russia": Putin usa la storia in modo strumentale? Le analisi - "Radici comuni sì, ma differenze su lingua e cultura da secoli". "Uso del passato glorioso per ricostruire un'identità comune" - Il Fatto Quotidiano
venerdì 18 marzo 2022
What do ordinary Russians really think about the war? – Kseniya Kizlova and Pippa Norris
What do ordinary Russians really think about the war? – Kseniya Kizlova and Pippa Norris: Surveys suggest most Russians support the use of military force in Ukraine. Is this an accurate picture?
Only NATO Intervention in Ukraine Can Save Putin - The Atlantic
Only NATO Intervention in Ukraine Can Save Putin - The Atlantic: The odds of a palace coup against Putin are already low; the odds of such a move while Russia is at war with NATO are even lower.
giovedì 17 marzo 2022
“Cosa deve concedere Zelensky per salvaguardare la sovranità dell’Ucraina”, intervista all’eurodeputato Benifei - Il Riformista
“Cosa deve concedere Zelensky per salvaguardare la sovranità dell’Ucraina”, intervista all’eurodeputato Benifei - Il Riformista: Progressisti e pacifisti. Un connubio “naturale” o un ossimoro ai tempi della guerra d’Ucraina? Ne discutiamo con Brando Benifei, capo […]
mercoledì 16 marzo 2022
martedì 15 marzo 2022
lunedì 14 marzo 2022
domenica 13 marzo 2022
Vladimir Putin’s War Spreads Resignation and Despair Among Ordinary Russians
Vladimir Putin’s War Spreads Resignation and Despair Among Ordinary Russians: Pro-Putin pollsters maintain that most Russians support the “special military operation” against Ukraine. But artificial efforts to stir public enthusiasm can’t hide the disastrous effects the war is having on ordinary Russians.
Solidarity With Ukraine Doesn’t Mean Calling for More War
Solidarity With Ukraine Doesn’t Mean Calling for More War: Vladimir Putin’s criminal invasion of Ukraine has stirred calls for solidarity across the West. A useful response should focus on material aid to the war’s victims — and condemn war-hawk posturing.
sabato 12 marzo 2022
Perché la resa ucraina scardinerebbe la legalità internazionale - Il Riformista
Perché la resa ucraina scardinerebbe la legalità internazionale - Il Riformista: L’Assemblea delle Nazioni Unite il 1 marzo ha votato a larghissima maggioranza (141 a favore e 35 astenuti) una risoluzione […]
Problema Russia | Saggio di Marco d'Eramo su MicroMega
Problema Russia | Saggio di Marco d'Eramo su MicroMega: Quand’anche Putin fosse caduto, l’avventura militare ucraina stoppata, resterà comunque un problema enorme: il problema Russia. Qualcosa che l’Occidente non ha mai affrontato dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Il problema è: quale posto dovrebbe avere la Russia in un ordine mondiale almeno un po’ stabile?
Franco Astengo: Ucraina, i sensi di colpa che aleggiano sul nostro pensiero
UCRAINA: I SENSI DI COLPA CHE ALEGGIANO SUL NOSTRO PENSIERO di Franco Astengo
Esiste ancora la possibilità di condannare la guerra come “orrore in sé”? Nazionalismo e imperialismo sono ancora termini di attualità nel nostro lessico? Nella tragedia ucraina sicuramente il dibattito in corso nella residuale sinistra italiana non costituisce il punto di maggiore interesse.
Eppure, come sempre è accaduto in analoghi frangenti (sia pure di diversa natura), rimangono nodi da risolvere che pure rappresentano questioni poste in profondità nello sviluppo del pensiero e nella capacità di determinare opinioni, presenza, impegno.
Allora vale ancora la pena di soffermarcisi un attimo.
In questa difficoltà di confronto si colloca, infatti, anche l’addio al “Manifesto” di un pacifista come Manlio Dinucci e del dialogo intessuto, nell’occasione, con Tommaso Di Francesco: il “casus belli” ( che ha causato il danno collaterale dell’abbandono di Dinucci dal giornale) riguarda il giudizio di un articolo denunciato, dalla direzione del giornale, come “ambiguo” nei riguardi di una possibile “legittimazione oggettiva della guerra russa”.
Il tema spinoso, come spiega del resto Di Francesco, è quello del “limite” nella spiegazione delle origini del conflitto, delle complicità che si intrecciano attorno ad esso, oltre che l’individuazione della responsabilità occidentali”.
Tutto ciò si connette con un altro passaggio della discussione in corso a sinistra: quello insorto tra l’ANPI e i contenuti espressi in un articolo di Luigi Manconi al riguardo della distribuzione di armi alla resistenza ucraina che Manconi paragona (del tutto impropriamente) ai “lanci” eseguiti dagli Alleati verso le formazioni partigiane durante la seconda guerra mondiale.
Su questo argomento nello stesso numero del Manifesto ( 11 marzo) interviene Sandro Portelli che conclude “Abbiamo troppo interiorizzato una mentalità agonistica e non dialogica: sì green pass o no green pass, o servi di Putin o servi della Nato, o di qua o di là e che si sta di là è un nemico immorale. Siamo tutti convinti che l’aggressione deve finire e si deve raggiungere un compromesso. Discutiamo e litighiamo fra noi sui mezzi per arrivarci ma non dimentichiamo ciò che unisce e rende possibile parlarsi. E ascoltarsi”.
Rispetto a questo tipo di argomentazioni commentatori benpensanti hanno trovato anche il riecheggiare dell’antico “né con lo Stato, né con le BR.
Mi sono permesso di prendere spunto da questi due episodi, ripeto di dimensione infinitesimalmente ridotta rispetto all’entità della tragedia, al fine di sollevare alcuni spunti di riflessione:
1) L’assenza di una iniziativa politica per la pace deriva dalla riduzione della politica a “governo”;
2) La complessità delle contraddizioni in atto renderebbe necessaria una rielaborazione non escatologica della “morale” e l’idea di una politica non ridotta sempre e comunque all’arte del possibile.
Una sorta di ritorno alla “Critica della ragion pratica” con la possibilità di esprimere una legge morale che ci consenta di guardare ancora all’Utopia andando oltre ai tanti sensi di colpa che aleggiano sul nostro pensiero.
giovedì 10 marzo 2022
mercoledì 9 marzo 2022
A Ukrainian Socialist Explains Why the Russian Invasion Shouldn’t Have Been a Surprise
A Ukrainian Socialist Explains Why the Russian Invasion Shouldn’t Have Been a Surprise: Vladimir Putin uses the language of “demilitarization” to pursue an aggressive imperial policy against Ukraine. In an interview for Jacobin, a Ukrainian socialist explains the falseness of the Kremlin’s pretexts — and why the war could drag on for years.
SOCIALISMO O LIBERO MERCATO - Socialismo Italiano 1892
SOCIALISMO O LIBERO MERCATO - Socialismo Italiano 1892: di Renato Costanzo Gatti - Socialismo XXI Lazio | Quest’anno la crisi pandemica e quella ucraina hanno messo a nudo le carenze strutturali del nostro Paese e l’inconsistenza politica dei governi che l’hanno guidato negli ultimi 50 anni. Le crisi ci hanno messo di fronte alla mancanza di un piano pandemico, dall’assenza di un piano
La sinistra russa all’ombra di Putin – Transform! Italia
La sinistra russa all’ombra di Putin – Transform! Italia: Non è facile interpretare la reazione dell’opinione pubblica russa alla decisione di Putin di avviare un’invasione militare (per ora parziale) dell’Ucraina che sta avendo un forte impatto non solo all’interno del Paese ma anche sul contesto globale...
martedì 8 marzo 2022
To Help Ukraine, Cancel Its Foreign Debt
To Help Ukraine, Cancel Its Foreign Debt: Ukraine’s public debt has ballooned over years of war, with European authorities and the IMF offering loans in return for pro-business “reforms.” Ukrainians are calling for the debt to be canceled, to aid the country’s future recovery.
lunedì 7 marzo 2022
domenica 6 marzo 2022
sabato 5 marzo 2022
Donald Sassoon: "L'Occidente ha commesso un gigantesco errore, a partire dall'avanzata della Nato. Di fatto Abbiamo costretto la Russia ad allinearsi con la Cina - nuovAtlantide.org
La storia che ha portato alla Russia di Vladimir Putin
La storia che ha portato alla Russia di Vladimir Putin: Ripercorriamo le tappe della storia che ha portato dal crollo dell'Unione sovietica alla Russia di Vladimir Putin.
venerdì 4 marzo 2022
Riforma del catasto, l'ira dei nababbi | Left
Riforma del catasto, l'ira dei nababbi | Left: Chi ha paura di perdere i propri privilegi ha anche più forza per fare sentire la propria voce, e lo fa puntando su argomenti tendenziosi in quanto infondati, facendo crescere la paura che l’aggiornamento delle rendite sia il pretesto per fare aumentare per tutti il prelievo fiscale sugli immobili
Italia, un paese diseguale - Lavoce.info
Italia, un paese diseguale - Lavoce.info: Le disuguaglianze di reddito in Italia sono più elevate di quanto si pensasse e con un trend in crescita a partire dal 2008. Il fenomeno è multi-dimensionale. A essere maggiormente colpiti dall’aumento delle disparità sono giovani, donne e Meridione.
giovedì 3 marzo 2022
Romano Prodi: “Putin ha fatto un errore storico non capisce le democrazie” - La Stampa
Romano Prodi: “Putin ha fatto un errore storico non capisce le democrazie” - La Stampa: L’ex premier: «La Cina non ha appoggiato la Russia, non è contenta di questa guerra. L’Ue ha garantito la pace in Europa per anni, ora si è fatto un passo indi…
mercoledì 2 marzo 2022
martedì 1 marzo 2022
La guerra in Ucraina è il frutto amaro della globalizzazione - Il Riformista
La guerra in Ucraina è il frutto amaro della globalizzazione - Il Riformista: L’abisso che si sta aprendo davanti all’Occidente è il frutto di una lettura sbagliata della globalizzazione, la quale, lungi dall’esser […]
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