Invito Enrico Maria Pedrelli, di cui condivido l'intervento, a leggersi e rileggersi il "Manifesto congressuale approvato nel 1959 a Bad Godesberg dal congresso della SPD ". Non fu solo il solito manifesto congressuale. Ma fu una vera rivoluzione nella storia socialista. Da quel manifesto politico-culturale, iniziò in Europa quella rivoluzione culturale che ci ha dato l'Europa dello "Stato Sociale". Modello, realizzato, che ancora resiste nonostante le tante Thathcer, Blair ecc. e la potente avanzata del neoliberismo anglosassone; il "mostro mite" che a sinistra abbiamo troppo sottovalutato, ma i cui rischi erano ben evidenziati nel manifesto , più realistico che ideologico, di Bad Godesberg dove si scriveva :" -Con il loro potere, ulteriormente rafforzato da cartelli e consorzi, gli uomini che dirigono la grande industria (e la grande finanza) esercitano un influsso sullo Stato e sulla politica che non è conciliabile con i princìpi democratici. Essi usurpano il potere statale. Il potere economico si trasforma in potere politico. Rischi, meravigliosamente anticipati, nel 1999 da Michel Albert nel suo libro "Capitalismo contro capitalismo" edito dal Mulino. Rileggere il Manifesto di Bad Godesberg e il libro di M. Albert, è il migliore strumento per tornare ad un socialismo "del fare" culturale politico e non massimalista o puramente ideologico.
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Invito Enrico Maria Pedrelli, di cui condivido l'intervento, a leggersi e rileggersi il "Manifesto congressuale approvato nel 1959 a Bad Godesberg dal congresso della SPD ". Non fu solo il solito manifesto congressuale. Ma fu una vera rivoluzione nella storia socialista. Da quel manifesto politico-culturale, iniziò in Europa quella rivoluzione culturale che ci ha dato l'Europa dello "Stato Sociale". Modello, realizzato, che ancora resiste nonostante le tante Thathcer, Blair ecc. e la potente avanzata del neoliberismo anglosassone; il "mostro mite" che a sinistra abbiamo troppo sottovalutato, ma i cui rischi erano ben evidenziati nel manifesto , più realistico che ideologico, di Bad Godesberg dove si scriveva :" -Con il loro potere, ulteriormente rafforzato da cartelli e consorzi, gli uomini che dirigono la grande industria (e la grande finanza) esercitano un influsso sullo Stato e sulla politica che non è conciliabile con i princìpi democratici. Essi usurpano il potere statale. Il potere economico si trasforma in potere politico. Rischi, meravigliosamente anticipati, nel 1999 da Michel Albert nel suo libro "Capitalismo contro capitalismo" edito dal Mulino. Rileggere il Manifesto di Bad Godesberg e il libro di M. Albert, è il migliore strumento per tornare ad un socialismo "del fare" culturale politico e non massimalista o puramente ideologico.
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