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mercoledì 13 marzo 2013
Vittorio Melandri: E se fosse il Presidente sbagliato?
E SE FOSSE IL PRESIDENTE SBAGLIATO????
La “Repubblica italiana” e pure “la Repubblica”, non sono ancora il regno della democrazia, né sono tutt’al più il segno.
Parafraso così, prendendole a prestito, le parole del Priore di Bose Enzo Bianchi, che laicamente interrogandosi, “e se fosse il Papa sbagliato?”, così magistralmente chiude il suo articolo su “la Repubblica” del 13 marzo:
“La chiesa, … non è ancora il regno di Dio: ne è il segno”.
E così come il Vangelo resta “il canone primo e ultimo della vita cristiana”, ad oggi, la Costituzione “resta il canone primo, anche se non ultimo”, della vita di cittadini che vogliano essere liberi e non sudditi, di nessuno, tanto meno del Sig. Presidente della Repubblica.
E se fosse da sette anni ormai “il Presidente della Repubblica sbagliato” ???
Configura forse il reato di vilipendio chiederselo?
Ed è francamente disarmante sino al deprimente, la prudenza con cui il vice direttore de “la Repubblica” Massimo Giannini, arriva timidamente a battezzare «“sproporzione” politica», il gesto da Ponzio Pilato con cui il Sig. Presidente della Repubblica ha messo di fatto sullo stesso piano politici paurosamente sediziosi e magistrati soggetti solo alla legge, a cominciare dal dettato costituzionale che all’Art. 112 sancisce perentoriamente che “Il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale”.
Sono fra quei cittadini che a suo tempo pensarono che si potesse “con fermezza salvare la vita di Aldo Moro”; si scelse come sappiamo la strada della “fermezza” e basta, convinti che ogni cedimento anche formale alle BR, configurasse una “impossibile resa dello Stato”.
Che da vent’anni e più quello stesso Stato si mostri incapace di sottrarsi al ricatto di chi, una volta riuscito a “forzare” la porta del palazzo, spaccia il suo destino personale, di cui resta il primo artefice, come coincidente con il destino addirittura della “democrazia”, è cosa disperante, e cosa che riesco a rappresentare, giunti a questo punto, solo con la disperazione resa dal segno di Munch.
Vittorio Melandri
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1 commento:
Dalla parte di Massimo Giannini
Il Sig. Presidente della Repubblica replica duramente ad un articolo, a mio modestissimo parere, moderatamente critico del vice direttore de “la Repubblica” Massimo Giannini.
Questi stando alla prosa di Giorgio Napolitano (che così si firma e così mi permetto di citare), doveva in sostanza starsene zitto….. o comunque se proprio voleva scrivere, intingere il pennino nello stesso inchiostro usato dal “fondatore Eugenio” …….
….. “anziché deplorare aggressivamente il Capo dello Stato…”.
Giannini ‘aggressivo’ verso il Sig. Presidente della Repubblica…. ????
(In dialetto piacentino mi vien da dire… “roba ca stà né in ciel né in terra”)
Il ‘povero’ Giannini tiene il punto, o almeno ci prova, e forse mal gliene incoglierà, sarebbe il caso di manifestargli umana e civica solidarietà.
Da questa vicenda emerge, se mai ce ne fosse bisogno, che siamo ancora dove il Gioacchino Belli fotografava “Li soprani der monno vecchio”, che certo, essendo “der monno nuovo” e non essendo tutti cafoni rifatti coi soldi (vedi per intenderci il Cav. Silvio Berlusconi), ma anche gentiluomini di antica schiatta (vedi per intenderci il Sig. Presidente Giorgio Napolitano), usano un linguaggio più consono, ma riconfermano in assoluto almeno la prima parte del verso del Belli.
Io so’ io …..
Trovarne uno, dico uno, che dinnanzi ad una critica si accorga, una volta, dico una volta, che …. forse, dico forse, la critica può aver senso, e così correggersi quasi in tempo reale, senza aspettare i trent’anni di media in uso, è una impresa impossibile, per la semplice ragione che uno dico uno… non c’è.
Una volta diventati “Presidenti”, della bocciofila o della Repubblica, hanno di ‘default’ (chiedo scusa per l’anglicismo di derivazione informatica) sempre ragione… e dei torti o dei banalissimi umanissimi errori… parleranno solo a “babbo morto”, stanche o brillanti, ipocritamente elegiache o intelligentemente critiche, ma comunque …. tarde… biografie o auto…. biografie.
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