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domenica 10 marzo 2013
Vittorio Melandri: Conformismo
CONFORMISMO E CONFORMISMO DELL’ANTICONFORMISMO
Angelo Scola cardinale arcivescovo di Milano, viene dato fra i favoriti all’apertura del prossimo “Conclave”, ed i giornali italiani lo annoverano fra i ….. “riformisti”.
È lo stesso cardinale di cui così scriveva Barbara Spinelli all’indomani nella “rinuncia” di Benedetto XVI:
“…sapendosi possibile successore, si concedeva a fedeli e giornalisti e già sopiva, troncava. Antiche abitudini erano lì, pronte a cancellare le rughe: “È per il bene della Chiesa... State tranquilli... Dio ci guida …”
Ma è anche lo stesso cardinale che, figlio prediletto di CL, ha testualmente affermato:
“Il mercato non può essere considerato come un moloch che non deve essere scalfito, il mercato non è un fatto di natura ma di cultura, attende pertanto la nostra iniziativa.”
Doroteo conservatore o riformista illuminato e illuminante?
Chi ci capisce qualcosa è bravo.
È più facile invece discernere il tratto più caratteristico della nostra società peninsulare, non a caso peninsulare verrebbe da dire, circondata da un mare interno e separata dal resto del continente da quella imponente catena montuosa che sono le Alpi; per anni invasa da tutti e poi timorosa di tutti; capace di esportare il meglio di sé, ma incapace di importare il meglio degli altri, di cui si è trattenuto ormai da secoli solo il peggio.
Il tratto più caratteristico della nostra società di cui credo sia facile cogliere il profilo, è …. il …..
CONFORMISMO
Che all’estremo si declina anche nel……..
CONFORMISMO DELL’ANTICONFORMISMO
Il sintomo di questa vera e propria malattia, oggi più evidente che mai, si coglie a mio parere nell’essere tutti appesi alla ….
“LINGUA DEL SANTO”
Proprio come nel film di Mazzacurati dal titolo omonimo, anno di grazia 2000, così come i due disgraziati protagonisti, Willy/Fabrizio Bentivoglio e Antonio/Antonio Albanese, si ritrovano ad affidare le loro scarse fortune ad una reliquia, appunto la lingua del santo di Padova, così tutti i vari pezzi di cui si compone la nostra altrettanto disgraziata società….
(purtroppo complessivamente meno simpatica dei due, vien di precisare)
…..si affidano appunto in modo “conforme”, ciascuno alla …..
“LINGUA DEL PROPRIO SANTO DI RIFERIMENTO”
C’è la lingua del santo Berlusconi (e nel caso utilizzabile anche gli “occhi”, come S. Lucia)
C’è la lingua del santo Bersani (e nel caso anche biforcuta potendo essere anche del S. Renzi)
C’è la lingua del santo Grillo (e nel caso anche singolarmente muta del “non santo” Casaleggio)
C’è la lingua del santo Monti (e nel caso anche del santo Loden)
Ma disponibile per tutti i più alti usi, e vero santo di riferimento……
C’è la lingua del santo Napolitano.
DAL SUO VIBRARE DIPENDERANNO TUTTE MA PROPRIE TUTTE LE “SFIGHE” PROSSIME FUTURE CHE CI ATTENDONO, MOLTE IGNOTE AL COLTO E ALL’INCLITA, MA UNA SIN D’ORA CONFERMATA……
IL CONFORMISMO CHE TUTTI CI AVVOLGE, SINO ALL’ESTREMO “TABARRO” CHE APPUNTO SI CHIAMA CONFORMISMO DELL’ANTICONFORMISMO….
CI ACCOMPAGNERÀ ANCORA PER LUNGO TEMPO DEL NOSTRO INCERTO CAMMINO.
Vittorio Melandri
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