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domenica 3 marzo 2013
Vittorio Melandri: Circonvenzione di vincitore
Circonvenzione di vincitore
Myrta Merlino giornalista de La7 sull’Huffington post, fotografa impietosamente come stanno le cose…. e nella fotografia si distinguono chiaramente due immagini in filigrana…..
Una che dice come siano “tutti uguali” i componenti della classe dirigente in Italia, e come il loro essere “tutti uguali” non riguardi né le idee politiche né l’onestà, ché in quanto a idee politiche e onestà sono anche molto ma molto diversi fra loro....
…..ma il loro essere tutti uguali in quanto tutti “servi” del potere.
L’altra che dice come Grillo e i Grillini siano dei perfetti illusi se credono che capovolgere la “burocrazia” di cui parla la Merlino, sia facile come capovolgere i Bersani i Berlusconi e i Monti… infatti.......
..... è bastato che Napolitano parlasse in “burocratese” puro in Germania, e l’inossidabile Grillo ha subito ingoiato esca ed amo prendendo il tutto per un complimento.
Altro che circonvenzione di elettore operato niente meno che dalla Costituzione... bensì circonvenzione di “vincitore” operato da una vita dalla burocrazia di questo paese... come insegna per altro la “burocrazia” fascista rimessa in sella tutta quanta, niente meno che da Palmiro ... uno che i conclavi con gli eletti del suo partito li faceva senza nemmeno scomodare gli stessi fuori casa.
L’HUFFINGTON POST
Myrta Merlino
C'è qualcosa di diabolicamente simbolico nello stallo istituzionale che Giorgio Napolitano è chiamato ad affrontare in questi giorni: la possibilità che il nuovo Presidente della Repubblica venga eletto da una maggioranza (PD + Vendola + Monti) che in nessun caso avrebbe i numeri per governare il Paese.
Per un perverso meccanismo normativo, infatti, il gigantesco premio di maggioranza che la coalizione di sinistra ha raggiunto, per un soffio, alla Camera gli consentirà, alleandosi con il grande sconfitto di queste elezioni, di eleggere alla terza votazione il Presidente della Repubblica.
Più di duecento deputati che, in assenza di una maggioranza al Senato, sono inutili ai fini del governo del Paese, ma che hanno la possibilità di eleggere il Capo dello Stato. Il tutto grazie ad una legge che profuma di incostituzionalità. Da non crederci.
Eppure è così. Si tratta dell'ennesimo frutto dell'insipienza della nostra classe politica, da troppi anni incapace di guardare agli interessi della Nazione, da troppi anni incapace di fare delle leggi che non complichino inutilmente la vita dello Stato e, soprattutto, dei cittadini. Una classe politica miope e ultimamente impaurita che ha stretto un patto di ferro con una burocrazia costosa, impenetrabile e sempre più complicata. Alti burocrati strapagati, ormai incapaci - o forse tatticamente contrari- di indirizzare le scelte legislative della Politica verso soluzioni semplici, efficienti e non contraddittorie con il resto dell'ordinamento.
Una Burocrazia tesa più alla conservazione del Potere, suo e altrui, che non ad assicurare ordine e organizzazione, che, come sottolineava Aristotele, sono indispensabili per governare correttamente lo Stato. Una Burocrazia che produce burocrazia. Un lusso che l'Italia non può più permettersi. Mai più.
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