sabato 9 marzo 2013

Vittorio Melandri: Al Corriere non è più il tempo degli “avvocaticchi”

Al Corriere non è più il tempo degli “avvocaticchi” In questo modo vengono di fatto descritte, nell’editoriale di prima pagina del Corriere della Sera del 9 marzo 2013, cioè del “decano” dei quotidiani italiani, le tre forze politiche che si contendono oggi la guida del Paese. «Il Movimento 5 Stelle, arrivato al successo in nome dell’azzeramento di tutta la classe politica e di un programma incompatibile con gli impegni europei, non vuole (e non può) diventare componente determinante di una coalizione di governo.» «Al leader del Pd il compito di mettersi alle spalle la cocente delusione per la vittoria svanita.» «Al leader del Pdl quello di comprendere che una possibile unità comporta la rinuncia a giocare la partita in prima persona: sulla sua figura si concentra l’ostilità di gran parte dei dirigenti e di tutti gli elettori del Pd.» Ovvero, di un movimento nato da qualche anno appena, snobbato sino al 25 febbraio scorso alle 15,00, si dice con stolta certezza quello… che…. “non vuole (e non può)” Di un movimento politico che affonda le sue radici nella Costituente prima ancora che nella Costituzione, si dice di …. rassegnarsi all’inevitabile …. e suvvia.. “di mettersi alle spalle la cocente delusione per la vittoria svanita.” Di un pregiudicato per spergiuro, pluri prescritto per mezzo di leggi che si è costruito di persona, grazie ad un Parlamento di servi nominati, sceso in politica per evitare fallimento economico e galera, e perché qualcuno che lo tiene per gli zebedei gli ha battuto un dito sulla spalla e gli ha detto, noi ti abbiamo dato tanto, adesso tu devi fare qualcosa per noi… si dice … “di comprendere che una possibile unità comporta la rinuncia a giocare la partita in prima persona..” La firma è quella di Luciano Fontana ma… Ci sarà pure una ragione, se il Direttore che a suo tempo fu “cacciato” dagli “avvocaticchi”… oggi dona la prima pagina ad un simile editorialista, …. O no???? Non sono un sostenitore né di Grillo né del M5s, ma certo è che se questi scoprissero, a differenza di quanto vaticinato da Fontana, che potrebbero anche raccogliere l’appello oggi apparso su la Repubblica a firma di Remo Bodei - Roberta de Monticelli - Tomaso Montanari – Antonio Padoa-Schioppa – Salvatore Settis e Barbara Spinelli, forse al Corriere della Sera e affini, dovrebbero pensare oltre che a non vendere Via Solferino anche a riacquistarsi l’anima venduta a suo tempo al diavolo. Vittorio Melandri

2 commenti:

Vittorio Melandri ha detto...

Dimenticavo ... sarà un caso ma Luciano Fontana da anni al Corriere viene da l'Unità degli anni novanta, quella di prima della rinascita sotto la direzione di Colombo e Padellaro.

dario ha detto...

Caro Vittorio
probabilmente l'informazione italiana è malata e da tempo, di una malattia letale per qualsiasi giornale: la disinformazione, i vecchi e cinici torinesi chiamano la Stampa "la busiarda".
Nessun giornale ne è esente, neppure Repubblica, che nei suoi quarantanni di vita ha provveduto a "riformare" il modo di descrivere la politica italiana, cambiando progressivamente i connotati ad una sinistra povera di idee (soprattutto dopo la caduta del Comunismo).
Comunque sia la possibilità di avere a disposizione miniere di informazione, a prescindere dai giornali, sta consentendo a milioni di cittadini di formarsi una propria e nuova cultura politica, in questo senso va letto il successo di M5S.
Purtroppo non sempre i "cittadini" sanno decrittare individualmente queste vagonate di notizie, dovrebbe essere compito della POLITICA lavorare per costruire una nuova e condivisa idea di Progresso per l'Umanità, è esattamente su questo terreno che i vecchi Partiti Italiani stanno affondando, nelle sabbie mobili tra una disinformazione continua ed un'iper informazione non selezionata proveniente dalla rete, ma non so se il M5S sarà in grado di dare chiavi di letture omogenee e condivise ai suoi fans.
Sarà su questo terreno: una nuova scuola di cultura e politica che un nuovo Partito Socialista potrà rinascere, saper trovare le migliori ed ancor vive radici del Socialismo italiano per costruire un Progetto nuovo. La sintesi tra Storia ed avvenire come dicemmo il 18 ottobre 2008 a Galliate allorchè lanciammo l'idea del Gruppo di Volpedo.
Dario Allamano