venerdì 29 ottobre 2021

Paolo Bagnoli: Tra fascismo e astensionismo

"TRA FASCISMO E ASTENSIONISMO" di Paolo Bagnoli 26-10-2021 - EDITORIALE X CLOSE Lo squadrismo fascista ha rialzato prepotentemente la testa. L'assalto devastatorio alla CGIL ha evocato tempi bui, lontani, ma vivi nella memoria democratica del Paese. La Repubblica ha il dovere di reagire con determinazione e la durezza del caso. E non va dimenticato che l'assalto era stato preordinato anche a Palazzo Chigi, sede del Governo e al Parlamento. E' una questione gravissima che ci dice come veramente, per usare la celebre definizione di Piero Gobetti, il fascismo sia “l'autobiografia della nazione”. Ossia, un tarlo che pasce nelle viscere profonde del Paese. Se trova l'occasione per ripresentarsi, non la perde e ciò avviene quando si avverte lo scarto di democrazia, quando si capisce che la fragilità del Paese apre degli spazi per determinare i presupposti politici e sociali di una democrazia autoritativa e illiberale già, da tempo, teorizzata dagli ideologhi del sovranismo antieuropeo. Varie volte, nella nostra storia repubblicana, il fascismo ha tentato di segnare la propria presenza: basti pensare ai fatti di Genova del 1960,agli abortiti tentativi di sovvertire l'ordinamento democratico, fino al clima ostile alla Resistenza e alla richiesta di riscrivere la storia italiana solo con la mano destra con Silvio Berlusconi governante; la derisione della ricorrenza del 25 aprile e persino le dichiarazioni di autorevoli esponenti della maggioranza di allora che definirono i partigiani i “rossi”, usando la stessa espressione di Francisco Franco per i combattenti che si battevano per la Repubblica spagnola contro l'alzamiento dei militari reazionari promosso da Franco. E se, anche in passato, troviamo episodi di violenza questa volta siamo di fronte a un salto di qualità poiché sono state prese di mira due istituzioni della nostra vita democratica, il governo e il sindacato cui aderiscono la maggioranza dei lavoratori italiani che, non dimentichiamolo, rappresenta anch'esso una istituzione della democrazia. Questa volta ciò che ha risvegliato il tarlo della persistenza fascista nella nostra Italia sono state le opposizioni alle misure di chi non condivide le scelte adottate per combattere la pandemia; posizioni che riteniamo assurde e irrazionali, ma legittime fino a che sono pacifiche, ma ad esse si è collegata la destra populista con un irresponsabile vezzeggiamento nel confronto all'ultimo voto tra la Lega e Fratelli d'Italia. La situazione presente ci dice quanto la crisi della democrazia sia avanzata e grande sia il vuoto di politica in assenza di veri partiti che della democrazia sono strumenti imprescindibili. Aver ridotto il confronto democratico a una esclusiva lotta per la conquista del potere inseguendo gli umori che via via, quotidianamente, si insediano nel Paese sta minando le fondamenta costituzionali della Repubblica e, quindi, della politica democratica. Il momento che stiamo passando è certamente difficile; la legittimità del potere si logora e in un silenzio culturale talora assordante – le voci critiche e ragionanti certo non mancano, ma nessuno sembra avere interesse a prenderle almeno in considerazione a dimostrazione di come la cosiddetta “classe politica” non sia all'altezza del momento – il gioco politico rimbalza tra la crisi del disfacimento nella quale è avviluppato il movimento grillino, il leghismo a trazione salviniana e una formazione di destra vera, ultima gemmazione del fu Movimento Sociale - il cui simbolo mantiene ben in vista - la cui segretaria parlando a Madrid a un raduno neofranchista - la convention di Vox, partito dell'ultra destra spagnola - ha avuto l'ardire di dichiarare: ”Non conosco la matrice della violenza.” Sarà, ma il rapporto tra il partito della Meloni e Forza Nuova c'è; per tutto lo testimonia il fatto che nell'immobile della Fondazione del partito ha sede il giornale dei neofascisti arrestati. A Milano, inoltre, Lega e Fratelli d'Italia hanno stipulato un accordo politico-elettorale con gli eredi dei naziskin. Se riportiamo tutto ciò ai valori costituzionali è chiaro che l'area variamente articolata di ciò che ne deriva e la esprime è fuori dai valori costituzionali. Sono i fatti che lo dicono. In Italia non esiste una destra che, a differenza delle forze conservatrici europee, sia saldamente antifascista come lo sono i conservatori inglesi e i gollisti francesi; per cui, affermare che Fratelli d'Italia sia “l'argine più sicuro e democratico che abbiamo contro rigurgiti fascisti e chi lo nega è in evidente malafede” (Alessandro Sallusti,”Libero”, 12 ottobre 2021) è spudoratamente falso. Che poi in Parlamento sieda un partito che è la terza edizione, riveduta e corretta se vogliamo, del vecchio MSI è tutt'altra cosa. Per quanto il procedimento sia complesso riteniamo che Forza Nuova vada sciolta; non sarà certo questa la soluzione del problema, ma è la risposta politica minima che lo Stato non può non dare. Sull'altro versante abbiamo assistito a una cosa cui non avremmo mai creduto potesse essere, ossia di un segretario di un partito, Enrico Letta, che è sceso in campo per conquistare un seggio alla Camera in una elezione supplettiva – operazione andata a buon fine, peraltro – con sulla scheda solo il suo nome, senza il simbolo del partito di cui è il leader, quasi un cittadino politicamente neutro che faceva una sua corsa in solitaria. L'Italia non sembra avere consapevolezza del momento in cui viviamo e non solo per quanto riguarda il nostro Paese, ma anche l'Europa perché la non riuscita del nostro sistema in relazione a quanto propone il piano per la ripresa nazionale finirebbe per indebolire la stessa dimensione europea e un'Europa ancora più debole rispetto a quanto non lo sia oggi, rappresenterebbe il campo di affermazione dei populismi-sovranisti e ciò significherebbe il suo inevitabile degrado. Ma la coesione è data dalla politica e questa nasce dagli ideali che si professano nei termini della cultura politica democratica e solo tramite solidi corpi intermedi ,che ne siano il motore trainante, è possibile arginare prima e sconfiggere dopo le spinte disgregatrici sempre in agguato. Ciò vale in Italia e ciò vale in Europa oggi di fronte alla questione polacca che non è di poco conto e, a nostro avviso, di ben più impatto rispetto ai casi dell'Ungheria e di altri Paesi malati di nazionalismo. Per questo la Polonia europeista non va lasciata sola; se la destra dovesse vincere la battaglia intrapresa sulla preminenza del diritto polacco rispetto a quello europeo ci troveremmo sul ciglio di una frattura dalla portata negativa gigantesca. Tanti multiformi fili, talora invisibili, se riescono a fare rete non si sa cosa potrebbe generare; anche per questo l'antifascismo è fondamentale; intendiamoci bene, proprio l' antifascismo senza trattino che esprime, a differenza di quello con il trattino, non una posizione di contrarietà e di opposizione, ma esso riassume i valori di quella lotta in un dato positivo a garanzia della libertà, della democrazia e di un processo di incivilimento che riguarda l'Italia e l'Europa e che sarebbe sbagliato dare per scontato. A ciò si aggiungono altre considerazioni assolutamente necessarie. Facendosi scudo della questione dei vaccini la violenza fascista ha richiamato pure altre violenze, di ogni segno e colore tanto che, violenze di segno ideologico diverso hanno fatto corpo comune nell'accendere il caos. Si è addirittura mossa una rete internazionale visto che alcune presenze venivano dall'estero. Si è trattato di un attacco forte a una democrazia debole perché un Paese che registra il 60% di astensioni, come è avvenuto nelle recenti elezioni, non può certo dirsi una democrazia civicamente partecipata e vissuta e, quindi, la debolezza è manifesta. Sarebbe bene che anche coloro che hanno prevalso fossero un po' meno euforici e si rendessero conto del complesso della situazione. Il fatto che Letta rilanci il canone prodiano è il termometro della modestia dell'attuale classe politica la quale si pone solo il problema del potere e non quello della “politica” e pensa che i giovani si possano affezionare alla democrazia con il semplice abbassamento a diciotto anni dell'età per poter votare anche per il Senato. Una decisione che non ha registrato nessuna reazione e che ci dice, invece, e con la legge elettorale crediamo che lo vedremo più chiaramente, come si ritiene di risolvere con soluzioni tecniche problemi politici quando oramai lo sanno anche i sassi che così non è mai stato e mai sarà. L'Italia rimane, nonostante tutto, in attesa. Meno male che, a fronte di tante questioni aperte, Mario Draghi non vacilli, ma certo via via che ci si avvicina alla scadenza per il rinnovo della Presidenza della Repubblica i bradisismi per il governo si fanno sempre più marcati.

Franco Astengo: Lavoro e conflitto

LAVORO E CONFLITTO di Franco Astengo Carlo Galli in un suo articolo (Repubblica 29 ottobre) dopo aver analizzato le diverse sfaccettature del livello di conflitto che sta dividendo la società italiana sui temi del fu-DDL Zan e accennato al livello desolante del confronto ideologico sul no-vax, no-pass si interroga sul come mai al riguardo del tema del lavoro, fondamento costituzionale della Repubblica, tarda invece ad aprirsi un confronto politico e ideale e ribadisce : “un confronto, s’intende, che sia nuovo, all’altezza dei tempi, ma che renda alla politica il suo antico spessore, la qualità di cui ha bisogno”. La risposta a questo interrogativo può essere assieme assai complessa e al tempo stesso semplice e provo a racchiuderla in poche righe. In tempi di disintermediazione (in una fase di pieno esercizio della pratica del rinvio) il tema del lavoro richiama oggi una complessità di contraddizioni che vanno connesse all’interno di una proposta complessiva tale da richiedere un dato specifico di rappresentatività politica. Rappresentanza politica oggi assente a sinistra (la parte che da sempre si è caricata sulle spalle il tema del lavoro): il PD sposa l’agenda Draghi, alla sua sinistra sembra assente una capacità e una volontà di realizzazione di una adeguata massa critica. Una questione che vale per chi pensa di stare nel rinnovato e già ammaccato “Nuovo Ulivo” e chi ritiene di doverne starne fuori. Ci sarebbero da sciogliere molti nodi ma c’è chi pensa semplicemente ad un particolare ruolo circoscritto nell’ambito di una concezione direi tradizionale dell’autonomia del politico e fa fatica a definire una propria autonomia di pensiero e di pratica anche organizzativa.

giovedì 28 ottobre 2021

Come volevasi dimostrare: l’affare attorno allo stadio si farà - Il Migliorista

Come volevasi dimostrare: l’affare attorno allo stadio si farà - Il Migliorista

Spagna, governo Sanchez in bilico sulla riforma del lavoro per ridurre il precariato. L'Ue chiede "equilibrio sicurezza-flessibilità" - Il Fatto Quotidiano

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Così ha (ri)vinto Sala a Milano - YouTrend

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IL DDL ZAN, LA NARRAZIONE DELLA DESTRA E IL RUOLO DI MATTEO RENZI - GLI STATI GENERALI

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Alberto Benzoni: Voci dal mondo, le notizie lette sulla stampa estera - Avanti

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The Left Is Still Favored to Win Chile’s Presidency — But the Far Right Is Gaining Steam

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Fracassi: «Non è una manovra per giovani» - Collettiva

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mercoledì 27 ottobre 2021

LA RETORICA DEL DRAGHI PACIFICATORE è GIà ARCHIVIATA (E VA BENE COSì) - GLI STATI GENERALI

LA RETORICA DEL DRAGHI PACIFICATORE è GIà ARCHIVIATA (E VA BENE COSì) - GLI STATI GENERALI

Chi boicotta Bernie Sanders - Jacobin Italia

Chi boicotta Bernie Sanders - Jacobin Italia: Il drappello di sinistra si fa sentire al Congresso Usa, mentre nel paese parte una nuova ondata di scioperi. Moderati e repubblicani tentano di fare ostruzionismo

Si fa presto a parlare di riformismo

Si fa presto a parlare di riformismo

Labour 20, ripartire dal lavoro - Collettiva

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Manovra e pensioni, l'accordo non c'è - Collettiva

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LA NUOVA GIUNTA DI MILANO |

LA NUOVA GIUNTA DI MILANO |

martedì 26 ottobre 2021

Germania 2021 Socialdemocratici, Verdi e Liberali verso una coalizione di governo | Fondazione Critica Liberale, dal 1969 la voce del liberalismo

Germania 2021 Socialdemocratici, Verdi e Liberali verso una coalizione di governo | Fondazione Critica Liberale, dal 1969 la voce del liberalismo

The Promise of European Power by Joschka Fischer - Project Syndicate

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Due anni di rivolta in Cile - Jacobin Italia

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Lezioni da Berlino - Jacobin Italia

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L'illusione del miracolo economico - Jacobin Italia

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Le colpe di Angela Merkel - Jacobin Italia

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Why Social Democratic Parties no longer expropriate the Rich? - Books & ideas

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Per i lavoratori poveri va ripensato tutto il sistema di sostegno – Lavoce.info

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Il Monte dei Paschi di Siena e le amnesie della sinistra - Strisciarossa

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Germany’s coalition: green light or stuck on amber? – Future of social democracy | IPS Journal

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Franco Astengo: A sinistra

A SINISTRA di Franco Astengo L'esito del congresso di Rifondazione Comunista (almeno per quel che si può intuire dalle scarne cronache) e il quadro tracciato da Nicola Fratoianni in un articolo pubblicato dal "Manifesto" nel merito dei temi sollevati dal quotidiano in materia di "discorso a sinistra" costituiscono elementi sui quali fondare un giudizio di complessiva insufficienza di analisi e di volontà (non pienamente giustificata) - da parte di entrambi i soggetti - di mantenimento di una tensione identitaria non sorretta da adeguata consistenza di radicamento sociale e di massa critica. Nella prospettiva di un possibile recupero di un ruolo di presenza politico – istituzionale e parlamentare per una sinistra d'alternativa si pongono alcuni interrogativi irrisolti: 1) Collocazione dell'Italia nel nuovo quadro internazionale (neo-atlantismo di Biden; questione energetica e scontro con la Cina; ruolo dell'Europa) 2) Si può stare dentro al quadro di mutamento della forma di governo perfezionata dal governo Draghi (completamento della dipendenza europea sintetizzata dalla frase “il governo non segue l’agenda elettorale) ? Oppure è necessario ridefinire i termini dell’opposizione a sinistra non lasciandone termini esclusivi alla destra? 3) Sembrerebbe opportuna un'analisi compiuta del significato di minoritarismo oggi e di conseguente ruolo in una "alleanza per battere la destra"; 4) Nell’ambito della forte disgregazione sociale in atto derivante da una inedita complessità di contraddizioni (pensiamo al peso della questione sanitaria nei suoi diversi risvolti) può essere possibile proporre un’offerta politica fondata sui riferimenti alla tradizione della sinistra con la riproposta di una democrazia di tipo rappresentativo (Parlamento, proporzionale) e i termini complessivi della socialdemocrazia (ruolo dell’Europa nel nuovo quadro geopolitico, Costituzione come base portante, rapporto intervento pubblico /iniziativa privata, welfare, centralità del lavoro) ? 5) Può essere considerata esistente una base di partenza già consolidata per cercare di avviare un percorso di aggregazione dell’esistente pur nella coscienza della difficile ricuperabilità del “pulviscolo”? Servirebbe una sede, un luogo politico, in cui realizzare una discussione franca e approfondita su queste domande di fondo: soltanto rispondendovi adeguatamente potrà essere possibile capire dove rivolgerci per una assunzione di concreto indirizzo politico.

sabato 23 ottobre 2021

Gerarchia delle fonti, quale prevale tra il diritto europeo e quello nazionale - Il Riformista

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The Job Market Is Far From Recovered

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Germany’s SPD Is About to Take Power. Can It Stick to Leftwing Principles? | Novara Media

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Il paradosso della crisi tra la Polonia e l’Unione europea - Pierre Haski - Internazionale

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Alfonso Gianni. La manovra di bilancio e il Patto di stabilità europeo | Jobsnews.it

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Covid-19 and the International Liberal Order: Goodbye “Global”, Hello “Regional”? | IAI Istituto Affari Internazionali

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Osservatorio ISPI-IAI sulla politica estera italiana n.18 | ISPI

Osservatorio ISPI-IAI sulla politica estera italiana n.18 | ISPI: Al via oggi il Consiglio europeo che proverà a compattare l’Unione sui tanti dossier aperti. Dalla digitalizzazione al contrasto al cambiamento climatico, passando per la crisi energetica e le migrazioni, con le notizie dei respingimenti in Bielorussia dalla Polonia, paese con cui lo scontro sembra farsi sempre più aperto. Temi che saranno discussi anche in vista della COP26 e del G20 a guida italiana di fine mese, riportando all’ordine del giorno la necessità per l’UE di uniformare la propria agenda di politica estera.

Jeremy Corbyn: Socialists Are Rebuilding Bolivia

Jeremy Corbyn: Socialists Are Rebuilding Bolivia

Come cambia la popolazione straniera in Italia – Lavoce.info

Come cambia la popolazione straniera in Italia – Lavoce.info

giovedì 21 ottobre 2021

La questione sociale è solo sullo sfondo - Sbilanciamoci - L’economia com’è e come può essere. Per un’Italia capace di futuro

La questione sociale è solo sullo sfondo - Sbilanciamoci - L’economia com’è e come può essere. Per un’Italia capace di futuro

Intervista a Donald Sassoon: “La sinistra ha vinto ma non esulti: i ceti deboli non votano più” - Il Riformista

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Polonia-Ue: scontro frontale | ISPI

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Peretti (Filt Trieste): Tra proteste e strumentalizzazioni la priorità ora è ricucire - Collettiva

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Fisco, il nodo delle risorse - Collettiva

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mercoledì 20 ottobre 2021

Toh, quelli del G7 si pentono delle politiche neoliberiste | Left

Toh, quelli del G7 si pentono delle politiche neoliberiste | Left: Il documento Cornwall Consensus sostituisce la bibbia neoliberista, il Washington Consensus. Ma rifiutare il modello dell'homo oeconimicus non è così semplice e non basta un documento

La rivista il Mulino: Il futuro del Pd
dopo le ultime elezioni

La rivista il Mulino: Il futuro del Pd<br>dopo le ultime elezioni

Milano, le periferie in povertà alimentare. ActionAid: "In un anno le richieste d'aiuto sono aumentate del 95%. Circa il 37% delle famiglie ha potuto fare la spesa grazie al Reddito" - Il Fatto Quotidiano

Milano, le periferie in povertà alimentare. ActionAid: "In un anno le richieste d'aiuto sono aumentate del 95%. Circa il 37% delle famiglie ha potuto fare la spesa grazie al Reddito" - Il Fatto Quotidiano

Da Draghi una piccola legge di bilancio - Strisciarossa

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"Vi tagliamo i fondi": dura risposta di Bruxelles alla ribellione polacca - Strisciarossa

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Cosa ci dicono i risultati dei ballottaggi - YouTrend

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martedì 19 ottobre 2021

The Possibility of Polexit by Sławomir Sierakowski - Project Syndicate

The Possibility of Polexit by Sławomir Sierakowski - Project Syndicate

Franco Astengo: Esiti elettorali

ESITI ELETTORALI di Franco Astengo Sarà bene cercare di discernere tra le diverse motivazioni che hanno giustificato il senso di sollievo prodotto dall’esito dei ballottaggi di domenica e lunedì 17-18 ottobre. Dal punto di vista di una possibile articolazione d’analisi sembrano essere 4 le questioni emergenti: 1) la ripresa nella capacità di imporsi da parte di un centro-sinistra allargato che vince quando è capace di produrre una sintesi efficace anche sul piano delle posizioni politiche producendo così un “effetto coalizione”; 2) l’effetto negativo prodotto sul centro destra dalla divisione corrente sul tema del governo; 3) l’ulteriore arretramento del Movimento 5 stelle; 4) La secca diminuzione registrata nella partecipazione al voto: fenomeno evidenziatosi già nel primo turno e poi accentuatosi nei ballottaggi che hanno impegnato elettrici ed elettori in 10 comuni capoluogo. Dovendo scegliere quale fra questi temi può essere il caso di trattare prioritariamente il punto 4 che sembra essere quello che indica più precisamente lo snodo di una fase caratterizzata da una grande difficoltà nel sistema delle relazioni politiche basate sul modello classico della democrazia liberale. La disaffezione al voto, fenomeno che ormai a fasi alterne interessa l’elettorato italiano fin dal lontano 1978, ha assunto in questo ultimo periodo un aspetto particolare perché connesso a quella esasperata volatilità elettorale che ha caratterizzato gli ultimi turni tra Europee e Politiche facendo oscillare vorticosamente il pendolo tra PD (R), M5S e Lega. Per questo motivo non siamo d’accordo con la teoria (che ebbe come primo sostenitore il prof. D’Alimonte) di un calo fisiologico della partecipazione dovuto a un trend di allineamento con i sistemi politici occidentali. La crisi della partecipazione elettorale in Italia è frutto di cause specifiche che stanno provocando una vera e propria “fragilità di sistema” . Una “fragilità di sistema” che si sta acuendo mentre mutano sostanziali passaggi di natura costituzionale, in particolare sul terreno della forma di governo: 1) L’astensionismo verificatosi in questa tornata elettorale amministrativa è sicuramente in buona parte generato dal riflusso dal sembiante populista della cosiddetta “antipolitica” che aveva caratterizzato le tornate elettorali precedenti causando lo spostamento della scelta di voto da parte di milioni di persone; 2) Più in generale ci troviamo di fronte a una debolezza dell’offerta politica causata dall’incapacità di mediazione e dal deficit di radicamento sociale da parte dei partiti e dei movimenti: naturalmente sotto questo aspetto vanno considerate le fondamentali novità intercorse sul piano del rapporto tra tecnologia e comunicazione politica. Il fenomeno però appare più profondo dal poter essere valutato semplicemente quale elemento derivante dello strapotere dei social. Pesano infatti una incompresa trasformazione nel passaggio dal collettivo all’individuale, i mutamenti di paradigma nella definizione delle priorità sociali (in particolare in tempi di emergenza sanitaria), la trasformazione della composizione della società (dovuta anche dall’immigrazione) in ispecie in un luogo nevralgico della costruzione d’identità di massa qual’è la grande città. 3) Nello specifico di questo turno elettorale e del passaggio tra primo e secondo turno ci sarebbe poi da aprire un ragionamento sul logorarsi del meccanismo dell’elezione diretta ( elemento strettamente connesso alla andata in crisi, fortemente voluta da alcune parti politiche, della capacità di intermediazione istituzionale). In sostanza il combinato disposto tra mutamento della forma di governo e insufficienza dei livelli dei rappresentanza determinati dalla crisi dei partiti e dell'astensionismo elettorale rischia di far scivolare il sistema in una dimensione di "democrazia autoritaria" alla costruzione della quale risponderebbero soltanto pericolosi ribellismi del tipo di quelli alimentati dal movimento no-pass (ai quali da sinistra non dovrebbe essere fornita, anche da parte di soggetti minoritari, alcuna copertura ideologica, anche perché non esistono ragioni teoriche per farlo). Esaminiamo allora i dati complessivi delle 10 città capoluogo ( Torino, Varese, Savona, Benevento, Isernia, Roma, Trieste, Latina, Caserta, Cosenza) coinvolte nel secondo turno: Riferimento ai numeri delle Europee 2019: chiamati al voto 3.561.291, voti validi espressi 1.789.112 pari al 50,23%. Primo Turno elezioni amministrative 3-4 ottobre 2021: chiamati al voto 3.645.715 voti validi espressi 1.759.751 pari al 48,26%. Secondo turno elezioni amministrative 17-18 ottobre 2021: chiamati al voto 3.645.715 voti validi espressi 1.505.754 pari al 41,20%. Subito si può pensare all’astensione di elettrici ed elettori che nel primo turno avevano sostenuto i candidati 5 stelle; una spiegazione sufficientemente valida ma che non coglie interamente il segno. Una quota (rilevante e in crescita) di astensionismo nasce anche e soprattutto da una domanda urgente di ristrutturazione dell’offerta politica (struttura dei partiti, presenza delle istituzioni specialmente nelle periferie, legge elettorale). Necessita un’operazione di profondo cambiamento cui la sinistra non può più sottrarsi prima di tutto imparando a non adagiarsi sui modelli altrui.

La Polonia sfida l'Europa, Morawiecki attacca von der Leyen: "Non accettiamo ricatti" - Il Riformista

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La rivista il Mulino: Quando il patrimonio pubblico
diventa privato

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Germania, parte il negoziato (difficile ma non impossibile) per il "governo semaforo" - Strisciarossa

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CONTRO LE GRANDI CITTà SI POSSONO VINCERE LE ELEZIONI, MA NON GOVERNARE - GLI STATI GENERALI

CONTRO LE GRANDI CITTà SI POSSONO VINCERE LE ELEZIONI, MA NON GOVERNARE - GLI STATI GENERALI

Alberto Benzoni: Europa. Il peccato originale e le sue conseguenze - Avanti

Europa. Il peccato originale e le sue conseguenze - Avanti

Germania, verso la coalizione ‘Semaforo’ | ISPI

Germania, verso la coalizione ‘Semaforo’ | ISPI: Spd, verdi e liberali trovano l’intesa. Il governo tedesco non è ancora nato ma a Bruxelles c’è già chi si interroga: il ‘semaforo’ per l’Europa sarà più rosso o più verde?

venerdì 15 ottobre 2021

The Inflation Class War

The Inflation Class War

Piano Meidner, cosa resta mezzo secolo dopo – Lavoce.info

Piano Meidner, cosa resta mezzo secolo dopo – Lavoce.info: Cinquant'anni fa i sindacati svedesi avviarono un'ampia riflessione su politiche salariali e partecipazione dei dipendenti ai risultati d'impresa. Il risultato fu un piano che, seppur disatteso, costituisce tuttora un prezioso punto di partenza.

World Economic Outlook, October 2021

World Economic Outlook, October 2021

L’eterno ritorno delle classi sociali - Menabò di Etica ed Economia

L’eterno ritorno delle classi sociali - Menabò di Etica ed Economia

L'illusione liberista - Menabò di Etica ed Economia

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giovedì 14 ottobre 2021

A new global economic consensus – Mariana Mazzucato

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Il Nobel all’economista che ha scoperto che il salario minimo non crea disoccupazione | Keynes blog

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Alleanza Giellista: I fatti di Roma

Il Presidente della Alleanza Giellista ha dichiarato: Alleanza Giellista condanna con fermezza l’attacco squadristico di cui è stata vittima la Confederazione Generale Italiana del Lavoro cui esprime la piena solidarietà. Da troppo tempo il fascismo organizzato ha rialzato la testa e la Repubblica nata dalla Resistenza e sancita dalla Costituzione deve rispondere con fermezza e senza esitazione. La salvaguardia della libertà repubblicana costituisce un motivo fondante della nostra democrazia resa più fragile dalla mancanza di partiti politici veramente tali, i quali della democrazia costituiscono gli strumenti imprescindibili. Occorre che tutti i democratici italiani di qualunque segno e tendenza essi siano si uniscano non solo per rispondere seriamente alle provocazioni organizzate dal nuovo fascismo maturando la convinzione di come occorre una profonda riflessione sui motivi della crisi italiana e sui processi necessari al rafforzamento degli organi dello Stato democratico. Tale impegno deve riguardare tutti basandosi sui valori dell’antifascismo sui quali è nata la nostra libertà e la nostra democrazia. L’Alleanza Giellista parteciperà sabato 16 ottobre alla manifestazione di Roma sia per solidarietà con la CGIL sia per contribuire alla testimonianza di lotta di un popolo che vuole vivere e progredire nel rispetto delle varie posizioni politiche e culturali nella coesione sociale e nella riaffermazione di quanto il mondo del lavoro rappresenti per un paese moderno europeo e civile quale noi concepiamo l’Italia.

mercoledì 13 ottobre 2021

Socialism Isn’t Just About State Ownership — It’s About Redistributing Power

Socialism Isn’t Just About State Ownership — It’s About Redistributing Power

Franco Astengo: Democrazia nel post-moderno

DEMOCRAZIA NEL POST – MODERNO di Franco Astengo Dalla “Democrazia del Pubblico” (Manin) alla “Democrazia Recitativa” (Crouch) fino alla “Democrazia delle Emozioni” teorizzata da Pierre Rosanvallon: mutano in tempi rapidi gli assi di riferimento dell’agire politico. Il quadro generale è quello della crisi della democrazia liberale , di esasperata volatilità elettorale, di formulazione di tesi intorno all’idea del distacco tra governo e rappresentanza, di latitanza della mediazione. Negli ultimi anni i grandi movimenti di piazza, dai gilet gialli ai no green-pass hanno sconvolto il tessuto sociale. Il prevalere dell’individualismo competitivo sull’idea novecentesca dell’aggregazione collettiva ha portato, secondo il sociologo francese, alla determinazione delle nostre azioni politiche da parte delle emozioni. I populisti hanno saputo sfruttarle, mentre i “politici della ragione” le hanno negate. Rosanvallon si esercita su di una sorte di “terza via” fondata sulle “prove”, ovvero sulle difficoltà vissute individualmente dai cittadini e non vi è dubbio che questo risulti un tema decisivo, soprattutto nella complessità della fase di emergenza imposta dall’epidemia. Ognuno è richiamato a riconoscere la propria sorte e diventa sempre più difficile muoversi sul terreno dell’orizzonte comune e della trasformazione democratica. Non possiamo però fermarci su questo limite perché da quel punto del ripiegamento dalla democrazia costituzionale potrebbero aprirsi varchi per infiltrazioni pericolose. E’ possibile allora approfondire l’analisi e convenire su di una definizione del pericolo più evidente che il ripensamento individualista comporta : quello di sostanziale omologazione al sistema che avviene attraverso l’esercizio del primato dell’io all’interno della nostra coscienza. Un nichilismo alla cui affermazione potrebbe bastare il dominio dell’ “io” sugli altri. Gli spazi interiori sarebbero sottratti alla potenza ordinativa del Leviatano e la strategia decisionistica uscirebbe dallo schema del paradigma della modernità, quello che aveva dato origine alla democrazia nel suo significato più originario: fosse questa democrazia “liberale” o “democrazia “socialista”. A quel punto si segnalerebbe l’inesistenza della mediazione politica. Si sovrapporrebbero, nella forma di esercizio del comando l’assenza di riconoscimento della condizione comune e l’idea dell’impossibilità di apertura di una forma di libertà politica capace di limitare, attraverso l’esercizio della rappresentanza, la reciproca licenza tra benessere del singolo e interesse collettivo. L’idea di libertà che si esprime nelle manifestazioni no- pass (beninteso poste al di fuori nella loro espressione di obiettivi dalla concretezza necessaria a risolvere un problema reale di forte contraddizione) ci fa tornare alle origini, allo Stirner di “L’unico e la sua proprietà” (1844): “ogni concetto ideale astratto che si contrapponga alla concretezza irriducibile del singolo va destituito secondo una prospettiva individualistica”. L’individualismo come punto di fondo del riconoscimento dell’azione politica. L’individualismo come fonte di un nichilismo basato sul “bel gesto” dell’ egoismo nella ricerca del dominio sulle masse. Il nichilismo inteso come svilimento complessivo al riguardo del quale tutti saremo chiamati a pagare un prezzo prima di tutto sul piano della possibilità di esercizio della politica considerata fattore essenziale dello sviluppo umano. Quanto tempo dovremo aspettare perché emerga un qualche segnale di consapevolezza e di messa in opera di una riflessione e di un’azione assolutamente controtendenza a questo quadro di vera e propria distruzione della democrazia repubblicana?

A New Global Economic Consensus by Mariana Mazzucato - Project Syndicate

A New Global Economic Consensus by Mariana Mazzucato - Project Syndicate

La rivista il Mulino: Neofascismo:
la fine delle illusioni

La rivista il Mulino: Neofascismo:<br>la fine delle illusioni: Le tensioni che ci eravamo illusi di aver definitivamente consegnato al passato riemergono con forza. In un contesto in cui la nuova-vecchia destra, che non ha mai sciolto del tutto il suo ambiguo legame col fascismo, trova un ambiente fertile e prospera

NON è LA MARCIA SU ROMA, MA LA CAPITOL HILL DE NOANTRI - GLI STATI GENERALI

NON è LA MARCIA SU ROMA, MA LA CAPITOL HILL DE NOANTRI - GLI STATI GENERALI

SALVATORE VECA E MILANO |

SALVATORE VECA E MILANO |

MARAN, MAO TSE TUNG E L’ASTENSIONE |

MARAN, MAO TSE TUNG E L’ASTENSIONE |

MILANO DOPO IL PLEBISCITO |

MILANO DOPO IL PLEBISCITO |

CITTA’ METROPOLITANA:CI METTIAMO UNA PIETRA SOPRA? |

CITTA’ METROPOLITANA:CI METTIAMO UNA PIETRA SOPRA? |

COSA DICONO LE URNE |

COSA DICONO LE URNE |

ELEZIONI MILANESI: DOPO IL TRIONFO, I NODI RESTANO |

ELEZIONI MILANESI: DOPO IL TRIONFO, I NODI RESTANO |

IL MILANESE IMPIGRITO |

IL MILANESE IMPIGRITO |

martedì 12 ottobre 2021

Tutte le questioni non solo sindacali che sono irrisolte in Ita - Avanti

Tutte le questioni non solo sindacali che sono irrisolte in Ita - Avanti

Still Demoralized by Syriza, Greece’s Left Is Struggling to Rebuild

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Salario minimo: cos’è, le proposte, come funziona nel resto d’Europa - Internazionale

Salario minimo: cos’è, le proposte, come funziona nel resto d’Europa - Internazionale

Il Nobel per l’economia allo statunitense David Card - Avanti

Il Nobel per l’economia allo statunitense David Card - Avanti

Public Spending Isn’t Socialism

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A Left for a Time of Crisis

A Left for a Time of Crisis

La rabbia, le piazze, il fascismo - Articolo21

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LA SINISTRA ALLA PROVA DELLE ELEZIONI ROMANE - GLI STATI GENERALI

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Jean-Luc Mélenchon: It’s Time to End the Dictatorship of Short-Termism

Jean-Luc Mélenchon: It’s Time to End the Dictatorship of Short-Termism

Opinion | Our constitutional crisis is already here - The Washington Post

Opinion | Our constitutional crisis is already here - The Washington Post: Trump’s charges of fraud in 2020 are not about looking back, as many Republicans insist. They are about establishing the predicate to challenge future election results more effectively.

Judicial Rebellion. How Poland Walked Half Way Out of the EU | Reset DOC

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Germany: Will a Green-Liberal Kleine Koalition Crown Olaf Scholz? | Reset DOC

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lunedì 11 ottobre 2021

​A che punto è il Piano nazionale di ripresa e resilienza - Internazionale

​A che punto è il Piano nazionale di ripresa e resilienza - Internazionale: Obiettivi raggiunti, ritardi e prossime scadenze: ecco cos’ha fatto e cosa deve ancora fare il governo per rispettare gli impegni presi con l’Unione europea che ha stanziato 235,1 miliardi di euro da spendere entro il 2026. Leggi

Alfonso Gianni. Una Nadef a passi di gambero | Jobsnews.it

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La rivista il Mulino: L’incertezza come segno della democrazia

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Fisco, Ruffini (Entrate): "Con 800 leggi il sistema è giungla in cui l'evasore si nasconde. Utile l'intervento del governo sulla privacy" - Il Fatto Quotidiano

Fisco, Ruffini (Entrate): "Con 800 leggi il sistema è giungla in cui l'evasore si nasconde. Utile l'intervento del governo sulla privacy" - Il Fatto Quotidiano

Alberto Benzoni: Il significato del voto tedesco - Avanti

Il significato del voto tedesco - Avanti: I politici e gli opinionisti italiani, vittime e complici della cultura della seconda repubblica, si sono progressivamente auto convinti, finoRead More

Marocco, nasce il governo Akhannouch: il 'Berlusconi marocchino' con un patrimonio da 2 miliardi chiamato a risollevare l'economia - Il Fatto Quotidiano

Marocco, nasce il governo Akhannouch: il 'Berlusconi marocchino' con un patrimonio da 2 miliardi chiamato a risollevare l'economia - Il Fatto Quotidiano: Sovranità, capitale sociale e umano e coesione: il re Mohammed VI indica la strada attraverso un nuovo modello di sviluppo e chiede al primo ministro, il ‘chiacchierato’ tycoon Aziz Akhannouch, da lui nominato, di prendere per mano il Marocco e portarlo lontano, oltre le sabbie mobili post-pandemia. Giovedì pomeriggio il nipote del grande sovrano Mohammed …

Populism punished: The 2021 Czech parliamentary election | EUROPP

Populism punished: The 2021 Czech parliamentary election | EUROPP

The improbable victory: lessons of the SPD’s election win – Robert Misik

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Utopians against capitalism – Colin Crouch

Utopians against capitalism – Colin Crouch: In these crisis times there is a premium on utopian thinking—but also practical proposals and the power resources to make change real.

RICCIARDI: «SINISTRA AFONA COME I GIOVANI FILOSOFI, I GRANDI CRUCCI DI VECA» - GLI STATI GENERALI

RICCIARDI: «SINISTRA AFONA COME I GIOVANI FILOSOFI, I GRANDI CRUCCI DI VECA» - GLI STATI GENERALI: È un pomeriggio di sole, di quelli che invitano al caffè e alla conversazione. Una compagnia suadente, cui manca solo - nel bar ai piedi della “sua” Fondazione Feltrinelli, di cui era presidente onorario - la voce di Salvatore Veca. Lo ricordiamo con Mario Ricciardi, ordinario di Filosofia del dirit

In Germania è davvero finita l’era Merkel? Discontinuità e permanenze dopo le elezioni federali. Intervista a Nicola Carella | Global Project

In Germania è davvero finita l’era Merkel? Discontinuità e permanenze dopo le elezioni federali. Intervista a Nicola Carella | Global Project

Scene di ordinario capitalismo, oggi come ieri - terzogiornale

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Presidenziali francesi: la sinistra sempre più sfasata e anche l'estrema destra si divide - terzogiornale

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domenica 10 ottobre 2021

Die Linke’s Defeat Is a Dire Warning for the Left

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Keir Starmer Cares More About Driving Out Socialists Than Winning Power

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Salvatore Salzano: LA SCUOLA, BALUARDO DELLA DEMOCRAZIA - GLI STATI GENERALI

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"Il Pil misura le cose sbagliate Per salvare il clima misuriamo la sostenibilità" - Strisciarossa

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Ocse. «Raggiunto l’accordo sulla minimum tax», ma solo al 15% • Diritti Globali

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The Left and the Margins

The Left and the Margins

Landini: «Un atto di squadrismo fascista» - Collettiva

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Franco Astengo: Tensione

Il tentativo di assalto alla sede della CGIL da parte di esponenti dell'estrema destra nel quadro delle proteste anti-green pass pone due questioni di grande urgenza: 1) quella della legittimazione dei rigurgiti fascisti che nell'indifferenza dei più e nella complicità evidenti dei partiti di quella che si sarebbe definita "destra parlamentare" stanno prendendo sempre più spazio sia sul piano dell'immaginario collettivo sia nel concreto della strumentalizzazione delle tensioni sociali in atto; 2) quella dell'assenza di una capacità "democratica" di interpretazione di questa difficilissima fase sociale e di mancanza di capacità di rappresentanza politica da parte della sinistra. Franco Astengo

venerdì 8 ottobre 2021

La Nadef libera risorse: come utilizzarle bene – Lavoce.info

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Alfonso Gianni. La riforma fiscale mira all’efficienza economica più che alla giustizia sociale | Jobsnews.it

Alfonso Gianni. La riforma fiscale mira all’efficienza economica più che alla giustizia sociale | Jobsnews.it

Carlo Formenti: Il capitalismo sta crollando, ma c'è poco da stare allegri

Carlo Formenti: Il capitalismo sta crollando, ma c'è poco da stare allegri

How Starmer Exposed the Myth of Labour Party Unity

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The Bretton Woods Credibility Crisis by Anne O. Krueger - Project Syndicate

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giovedì 7 ottobre 2021

Felice Besostri: Brevi cenni di analisi del voto

Dall'AdL BREVI CENNI DI ANALISI DEL VOTO partendo daLLE AREE maggiori Le elezioni nelle tre città metropolitane maggiori – Roma, Milano e Napoli – ci offrono un campo di osservazione importante, poiché la loro popolosità (2.783.809 abitanti a Roma, 1.397.715 a Milano e 940.940 a Napoli) supera i cinque milioni di abitanti raggiunge l’8,64% della popolazione italiana. Si tratta di un campione rappresentativo anche geograficamente, essendo Roma, Milano e Napoli collocate al Centro, al Nord e al Sud del nostro Paese. di Felice Besostri *) I risultati definitivi non confermano i primi commenti circa una vittoria del centro-sinistra allargato a guida PD. È vero che al primo turno è stato riconfermato il sindaco uscente di Milano e conquistato quello di Napoli, e a Roma ha il candidato al ballottaggio. Non solo: il PD guadagna sì in percentuale a Napoli dal 11,64% al 12,20% e a Milano cresce in modo spettacolare passando dal 28,97% del 2016 al 33,86% con un incremento di 6.267 voti. E però qui va segnalato il grande “ma” di queste elezioni. Che sono state caratterizzate da un calo di partecipazione generalizzato. Giustamente si era affermato che sarebbero state decise dagli incerti. I quali hanno sciolto i loro dubbi… non recandosi a votare. E questo fenomeno è stato particolarmente rilevante proprio nelle grandi città metropolitane, dove la partecipazione al voto si è collocata ovunque al di sotto del 50%: a Napoli s’è registrato il 47,17%, a Milano il 47,72% e Roma il 48,83%. Ma ecco i numeri: per il PD i 6.267 voti in più di Milano, non compensano i 3.886 persi a Napoli e soprattutto i 38.507 in meno di Roma. Che è la città dove il PD subisce un calo anche percentuale, passando dal 17,19% del 2016 al 16,38%. Insomma, l’attuale vittoria del PD somiglia molto a quella del PD di Renzi alle europee del 2014 con 11.203.231voti e il 40,81% che era stata realizzata, però, nel contesto declinante di una affluenza del 57,22%. Allora si registrò una diminuzione del 7,83 rispetto al 65,05% del 2009 e addirittura del 17,98% a confronto con il 75,20% delle elezioni parlamentari del 2013. Lo stato di salute di un partito, la sua capacità di espansione e il grado della sua rappresentatività vanno misurati con il numero dei votanti in raffronto con il turno precedente. Un semplice paragone con i voti validamente espressi per le liste in competizione non basta qui alla bisogna, specialmente dopo l’introduzione della soglia d’accesso. Alle europee del 2009 questo meccanismo negò rappresentanza a 4.037.313 voti validi, espressi a favore delle liste sotto soglia; alle politiche del 2008 esso escluse di fatto dalla rappresentanza parlamentare l’intera sinistra socialista e comunista. I partiti in crescita riducono l’area del non voto, nelle sue varie forme, dall’astensione alle schede bianche o nulle. Applicando questo criterio si comprende meglio la percentuale del PD a Roma si attesta al 12,32%, a Napoli è del 9,35%, mentre a Milano, unica città in cui ha aumentato i voti in assoluto, esso traguarda il 27,66%. Letta ha qualificato il risultato come dimostrativo della competitività del centro-sinistra allargato “in grado di battere la destra”. A Milano per la lista di Sinistra Unita, alleata del PD, il risultato non è stato entusiasmante non avendo eletto rappresentanti in Consiglio comunale. A Roma la lista SINISTRA CIVICA ECOLOGISTA ha eletto due consiglieri, ma dell’area dell’europarlamentare Smeriglio, quella più contigua al PD, pur senza la piaggeria di mettere il nome del candidato Sindaco nel simbolo. Da parte del PD non si ha alcuna intenzione di cambiare la legge elettorale vigente, malgrado suoi profili di illegittimità costituzionale, che saranno accentuati dall’entità demenziale della diminuzione del numero dei parlamentari. La promessa di compensare il “taglio” con una legge elettorale proporzionale conferma il detto attribuito a Clemenceau secondo il quale “in politica le promesse impegnano soltanto chi le ascolta”. Un giudizio politico definitivo dipenderà dall’esito dei ballottaggi di Roma e Torino. Sarebbe un errore darli già per vinti dal centro-sinistra. Tra i capoluoghi di provincia sarà interessante il ballottaggio di Savona dove alla destra si contrappone un centro-sinistra largo e non a guida PD. Ma in Italia la sinistra-sinistra, intendendo in ciò incluse anche frange minoritarie del PD, si trova in una situazione peggiore tra tutte quelle dei grandi paesi UE. Anche dopo il momento più basso della loro storia (le elezioni presidenziali e legislative francesi del 2017) i socialisti del PSF hanno nel 2021 conquistato la Presidenza di cinque delle tredici regioni metropolitane e nel 2020 hanno riconfermato Anne Hidalgo alla Municipalità di Parigi, che sarà candidata alle ormai prossime presidenziali del 2022. In Germania la SPD, che alle Europee del 2019 era diventata il terzo partito con il 15,80%, rimaneva comunque alla testa di ben sette Laender su sedici, mentre è entrata in crisi la Linke. In questo contesto, lo stesso PD ha cinque presidenze di regione su venti. E, allo stato attuale, l’asse PD con il M5S di Conte non appare sufficiente per battere la coalizione di centro-destra. Le elezioni romane accrediterebbero forse Calenda come un partner di centro-sinistra più consistente, ma la sua presenza si dichiara, allo stato attuale, alternativa a quella del M5S e di altre liste, forse bisognerebbe dire “listine”, di sinistra. Insomma, come si dice nella lingua friulana, viodin di viodi… Che alla lettera significa “vediamo di vedere”: diamoci una mossa.

Fisco, Ue, clima. I nodi da sciogliere sulla via del governo Spd-Verdi-liberali | Reset

Fisco, Ue, clima. I nodi da sciogliere sulla via del governo Spd-Verdi-liberali | Reset

LISTA I RIFORMISTI LAVORIAMO PER MILANO per GIUSEPPE SALA |

LISTA I RIFORMISTI LAVORIAMO PER MILANO per GIUSEPPE SALA |

LISTA CIVICA AMBIENTALISTA e MILANO IN COMUNE per GABRIELE MARIANI |

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LISTA SOCIALI DI MILANO e MILANO LIBERALE per GIORGIO GOGGI |

LISTA SOCIALI DI MILANO e MILANO LIBERALE per GIORGIO GOGGI |

MILANO SENZA OPPOSIZIONE? |

MILANO SENZA OPPOSIZIONE? |

ELEZIONI COMUNALI A MILANO |

ELEZIONI COMUNALI A MILANO |

IL CENTROSINISTRA DILAGA LA CENTRO MA L’ASTENSIONE DEVE FAR PENSARE |

IL CENTROSINISTRA DILAGA LA CENTRO MA L’ASTENSIONE DEVE FAR PENSARE |

Walter Marossi: ASTENERSI PERDIGIORNO |

ASTENERSI PERDIGIORNO |

Pierluigi Corbani: ASSENTEISMO, INDIFFERENZA, DELUSIONE E DISTACCO |

ASSENTEISMO, INDIFFERENZA, DELUSIONE E DISTACCO |

mercoledì 6 ottobre 2021

Alberto Benzoni: Riflessioni sul voto

Riflessioni sul voto. di A. Benzoni « caseperlasinistraunita

L’astensionismo e il voto delle amministrative 2021. Intervista a Gianfranco Pasquino @RadioRadicale @LanfrancoPalazz « gianfrancopasquino

L’astensionismo e il voto delle amministrative 2021. Intervista a Gianfranco Pasquino @RadioRadicale @LanfrancoPalazz « gianfrancopasquino

Pablo Iglesias: The Left Needs to Break the Reactionary Stranglehold Over the Spanish State

Pablo Iglesias: The Left Needs to Break the Reactionary Stranglehold Over the Spanish State

La rivista il Mulino: Dopo le amministrative

La rivista il Mulino: Dopo le amministrative: Le elezioni comunali che si sono appena tenute aprono nuovi scenari, ancora in larga parte però ignoti. Un buon risultato per il Pd e per Enrico Letta, certo. Ma è presto per parlare di una nuova stagione politica

Centrosinistra, siamo solo all'inizio sarebbe meglio non sedersi sugli allori - Strisciarossa

Centrosinistra, siamo solo all'inizio sarebbe meglio non sedersi sugli allori - Strisciarossa

Basta giudici ragionieri, il diritto non è un calcolo aritmetico - Il Riformista

Basta giudici ragionieri, il diritto non è un calcolo aritmetico - Il Riformista

L'astensionismo - nuovAtlantide.org

L'astensionismo - nuovAtlantide.org: L'astensionismo Le ragioni sono molteplici, al netto di più generali digressioni sulla democrazia vieppiù tiepida del 'mondo libero'. Direi che il leit

Paolo Pombeni: Un test importante, ma da analizzare bene

Un test importante, ma da analizzare bene

martedì 5 ottobre 2021

Franco Astengo: Astensione e declino del populismo

ASTENSIONE E DECLINO DEL POPULISMO di Franco Astengo Questa volta ha colpito verso l’astensionismo quell’alto tasso di volatilità che ormai caratterizza almeno da un decennio l’esito delle diverse tornate elettorali che si sono svolte in Italia . Uno "scambio" nel voto di tale portata al punto da rendere difficoltosa una qualche accurata analisi del voto. Si preoccupano gli analisti : tra il complesso dei voti validi espressi alle Europee 2019 e il totale dei voti validi espressi nelle comunali 2021 in17 capoluoghi di provincia si rileva un calo di quasi il 4% (dal 51,63% al 47,90%) e ci si colloca al di sotto della soglia psicologica del 50%. Minore preoccupazione era emersa quando milioni di voti trasmigravano tranquillamente da un’elezione e l’altra dal populismo renziano a quello del M5S e poi alla Lega soltanto in ragione di proclami urlati più forte da magici interpreti della democrazia “recitativa”. Intendiamoci bene: non è possibile effettuare comparazioni organiche fra diversi livelli di elezione, passando tra politiche, europee e amministrative. Purtuttavia quando il flusso assume dimensioni così all’ingrosso una qualche ragione comune nell’esprimersi del fenomeno ci deve pur essere ed è il caso di indagare, anche se con i mezzi di disposizione lo si può fare soltanto superficialmente. Succede, tanto per fare qualche esempio, che la Lega nel suo sbarco al Sud perda evidenti colpi a Napoli scendendo (tra il 2019 e il 2021) da 36.657 voti a 9.175 e, sempre sotto il Vesuvio, il M5S fletta tra le europee (dove già aveva accusato un secco calo rispetto alle politiche 2018) e le comunali (dove si è presentato in alleanza con il PD) da 118.221 voti a 31.805. A Roma situazione analoga anche se la “tenuta” del M5S appare maggiore che altrove: da 194.545 voti (2019) a 111.624 (2021). Più evidente la frana della Lega calata da 285.318 a 60.143 voti. A Bologna il M5S perde tra un’elezione e l’altra più di 15.000 voti (da 20.008 a 4938) e la Lega scende da 40.282 a 11.346. Rimini: Lega da 23.058 a 8293; M5S da 10.219 a 1.509. A Milano dove si registra una caduta complessiva di più di 90.000 voti validi il M5S scende da 48.958 voti a 12.517 e la Lega (nella sua culla, dove Formentini vinse nel 1993) da 157.227 suffragi a 48.283. Varese: la Lega perde 10.000 voti e il M5S 3.000. Infine Torino: il M5S dimezza (con il Sindaco uscente) da 52.803 a 24.058 e la Lega perde più o meno 70.000 voti (da 106.657 a 29.593). Spiace per chi coltiva l’idea dell’alleanza strutturale tra PD e Cinque Stelle quale embrione del “Nuovo Ulivo” o qualcosa del genere: ma la caduta del Movimento appare strutturale e figlia dell’esito di una stagione. Ci sarebbe da pensare a formare un connubio organico con un soggetto in così evidente declino, rispetto ad un passato che può proprio essere definito di pretto stampo populistico. Un fenomeno quello della caduta del M5S che può essere accomunato a quello che riguarda la caduta della Lega che, difatti, ha al suo interno chi pensa a un ritorno alla cura degli interessi della “Fortezza Nord”. Questa prima tornata delle Comunali 2021 ci dice allora, prima ancora del successo di alcuni candidati del centro – sinistra, che la volatilità elettorale che ha caratterizzato il decennio ‘10 del XXI secolo (2014, 2018, 2019) sembra arrestarsi sulla soglia della crisi del populismo riprendendo la strada dall’astensione mentre si affacciano da qualche parte i NO-VAX e sembrano spariti i soggetti dell’ultradestra. In sostanza esiste una questione urgente di ristrutturazione dell’offerta politica a fronte del permanere di una “inquietudine della domanda”. Di fronte a problemi sociali enormi le elezioni, massima liturgia della democrazia liberale, non hanno incrociato le grandi mobilitazioni sociali in atto, da quelle sull’emergenza ambientale a quelle per la difesa del lavoro dal ritorno della tracotanza padronale. Ha vinto l’astensione e una sinistra “riflessiva” dovrebbe cominciare a farsi sentire (e ascoltare).

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domenica 3 ottobre 2021

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Elezioni Germania, cambiano gli equilibri Ue: Ppe fuori dai principali governi europei. Socialisti puntano all'incasso alle elezioni di midterm - Il Fatto Quotidiano

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CITTà A SINISTRA, ITALIA A DESTRA - GLI STATI GENERALI

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Morti sul lavoro: andare alla radice - terzogiornale

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The Labour Party Is Britain’s Lost Opposition | The New Yorker

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venerdì 1 ottobre 2021

Islanda, la complessa partita per il governo - Avanti

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LA RIPRESA è RAPIDA, L'EXPORT DEI DISTRETTI INDUSTRIALI CRESCE DEL 27,6 PERCENTO - GLI STATI GENERALI

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Germany's New Beginning by Joschka Fischer - Project Syndicate

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La rivista il Mulino: Lisbona: voto, politiche urbane e gentrification

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"La nuova Germania somiglia tanto alla vecchia": parla Mörschel (Fes)

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Non è giustizia

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Con la ripresa meno occupazione, ma più infortuni e morti sul lavoro • Diritti Globali

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Ma guarda, con più deficit il debito cala - SOLDI E POTERE - Blog - Repubblica.it

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I working poor tra salari bassi e lavori intermittenti - Menabò di Etica ed Economia

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Disuguaglianze crescenti e persistenti: la dinamica dei redditi in Italia nel lungo periodo - Menabò di Etica ed Economia

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Un pensiero nuovo per cambiare l'industria - Collettiva

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