tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post8709840805618114995..comments2024-01-01T09:18:54.500+01:00Comments on Circolo Rosselli Milano Attualità politica: Lanfranco Turci: Relazione al CN del Network per il socialismo europeo, Roma 12 ottobre 2013Circolo Rosselli Milanohttp://www.blogger.com/profile/00974502901995398987noreply@blogger.comBlogger43125tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-89765781936284183832013-10-30T11:44:48.508+01:002013-10-30T11:44:48.508+01:00La posizione del compagno Zinna è del tutto legitt...La posizione del compagno Zinna è del tutto legittima e rispettabilissima. Anche se credo derivi da una errata interpretazione del documenti di Volpedo che non intende cpstruire un partitono ma un processo che guarda al medio periodo in una fase di profonda crisi dei soggetti politici attuali ed in particolare di quelli più grandi. E' un progetto arduo e pieno di difficoltà di cui tutti ci rendiamo conto. Ma io potrei considerare personalmente velleitario anche il voler dare una "torsione" socialista alla mozione Cuperlo nel PD che per la verità mi pare molto poco vicina ad una sensibilità socialista e riprende vecchi clichè di una conunta cultura postcomunista che finora non ha prodotto grancè. Certo la posizione di Renzi è ancora più distante dalle nostre posizioni, non c'è dubbio. Ma temo che il congresso PD sarà caratterizzato tutto da un poco esaltante gioco di posizionamento di gruppi di potere senza nessun progetto politico. E lo dimostra il fatto che anche tra gli "antirenziani" si sono ripetuti più volte elogi al saltimbamco fiorentino definito quale "risorsa del CSX". Ciò nonostante auguro ai compagni socialisti nel PD che hanno deciso di sostenrere Cuperlo di riuscrire nella loro impresa nonostante le mie forti perplessità. Quantomeno mi sarei aspettato che qualche parola positiva la evessee spesa per Gianni Pittella il quale pur esprimendo una posizione indubbiamente minoritaria è quella più ricca di sensibilità socialista. Talvolta bisogna avere il coraggio di essere minoritari nel marasma generale. Io non appoggerò Pittella perchè non sono iscritto al PD e non ho intenzione di iscrivermi, ma appezzo il fatto che qualcuno dica certe cose. Comunque io credo che le Associazioni socialiste sono quelle che hanno espresso il più alto livello di dibattito culturale in una sinistra vuota di pensiero e proposte. Ed in particolare l'ha fatto il Gruppo di Volpedo la cui esperienza dura bda ormai sei anni. E' piuttiosto nei partiti attuali che c'è il vuoto più totale. <br />peppenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-91843667476099356412013-10-30T00:13:51.071+01:002013-10-30T00:13:51.071+01:00Forse non sono stato chiaro nel distinguere le due...Forse non sono stato chiaro nel distinguere le due parti della mia mail precedente.<br /><br />1) Considero la scelta della Rete socialista velleitaria e poco utile, ma non ho nulla contro la scelta dei compagni che intendono percorrerre questa strada. Anzi, auguro loro di smentirmi coi fatti, ottenendo uno splendido successo. Mi limito a non voler dedicare molto tempo ed attenzione miei a questa impresa. Se Franco e Marilena vi parteciperanno attivamente, me ne rallegrerò molto: vorrà dire che vi hanno visto potenzialità interessanti che io non vedo. Ripeto: io MI AUGUREREI sinceramente di essere smentito nelle mie previsioni.<br /><br />2) La perplessità sulla nostra "limitata creatività" non è affatto un'accusa ai compagni della cd Rete. Ho sottolineato che ci riguarda TUTTI, fabiani, partitisti, dentro e fuori dei partiti tradizionali, ecc. E, no Francesco, continuo a credere che non abbiamo prodotto molto, mi spiace. Credo basti rileggere (solo come esempio) le due questioni che ponevo e di indicarmi quali contributi abbiamo fornito in merito, che evidentemente mi sono sfuggiti. Rispetto a questo tema, mi pare del tutto irrilevante chiedersi cosa abbia o non abbia prodotto il PD (a mio parere, nulla; ma non è questo il punto). E ancor meno mi pare che rilevi la bella impresa del compagno Besostri, che attiene al campo della politica pratica e applicativa, non allo sviluppo del pensiero politico. <br /><br />Spero così di aver chiarito la natura della mia preoccupazione, che va ben al di là della discussione contingente su differenti opzioni politiche di breve termine. Mi piacerebbe che altre voci dicessero se si ritengono soddisfatte dalla situazione attuale, oppure, se non è così, a quali cause attribuiscono le nostre carenze e quindi cosa fare per porvi rimedio.<br /><br />Un saluto cordiale<br /><br />Paolo Zinna <br />paolonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-19461875334577561082013-10-28T10:11:11.932+01:002013-10-28T10:11:11.932+01:00Mi pare che a sinistra, socialisti, comunisti, si ...Mi pare che a sinistra, socialisti, comunisti, si abbia ormai una eccessiva "paura della politica" rinunciando ad analizzare due punti fondamentali, quello della soggettività e quello dell'autonomia. "Paura della politica" in senso letterale, sia per i socialisti, sia per i comunisti non dovrebbe più esserci alcun timore di sindorma da scissione nè quello di creare nuovi partitini, perchè proprio di Partiti con P maiuscola ci sarebbe bisogno (salvo non voler considerare tali il PSI di Nencini e il PRC di Ferrero).Per il resto tutti gli altri PD, SeL, ecc, sono tutti ex senza identità, salvo quella della politica di potenza per la ricerca del potere senza acun discrimine nè ideale, nè programmatico. Poi ci sarebbe il grande tema del confronto a sinistra...ma questa sarebbe un'altra storia. Peso eccessivo delle responsabilità della storia e timidezza anch'essa esagerata, così ci si rifugia in formule improvvisate e si lascia il campo libero a soggetti movimentisti/governativisti del tutto insufficienti. Ed in politica lasciare spazi vuoti non è possibile. Ribadisco: mi rivolgo in questi termini a voi compagni socialisti, ma anche ai miei commpagni comunisti (pur essendo, personalmente, da tantissimi anni un "comunista senza partito"): Grazie per la vostra attenzione Franco Astengofranconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-13404998200874581402013-10-28T09:30:27.514+01:002013-10-28T09:30:27.514+01:00credo che Valdo Spini abbia ben compreso il senso ...credo che Valdo Spini abbia ben compreso il senso della "Rete Socialista" dove non non c'è nessuna divisione tra Fabiani e partitisti. Come sottolnea Francesco il tema è dare visibilità nel dibattito politico (in una fase in cui tutti i partiti sono in crisi) ad una area politica e culturale. Evitando sia le logiche cda "riseva indiana " che nessuno di noi persegue, sia l'essere , magari inconsapevolmente, caudatari di questa o quella corrente di questo o di quel partito. Si può essere interlocutori se si ha una chiara e organica soggettività politica, vale a dire un punto di vista definito. Questo è il senso della rete, non certo quello di afre un partitino. Diciamo che è un disegno molto più ambizioso. E Forse la crisi dei partiti. come dicevo, può darle forza. Se si ha un puntio di vista chiaro, poi si può e si deve interloquire con quei segmenti dei partiti attuali (PD. SeL. Psi) che mostrano una maggiore sensibilità ai temi che poniamo<br />peppenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-24841917048173885532013-10-27T19:37:20.990+01:002013-10-27T19:37:20.990+01:00anni da questa area di produrre idee interessanti ...anni da questa area di produrre idee interessanti o di contribuire alla realizzazione di un ambiente culturalmente fertile.<br /><br />Lo inviterei per esempio a leggere (o rileggere) il manifesto del Gruppo di Volpedo del 2008, o i vari documenti del Network, dei gruppi vicini a Spini (di cui ritengo apprezzabile l'intervento che ho postato l'altro giorno), o di altre realtà della "galassia socialista" per avere una verifica del contrario, e per constatare, carta alla mano, che sul piano del pensiero è stato pur prodotto qualcosa. <br /><br />E anche sul piano delle idee "pratiche" e delle proposte "operative" mi pare che siano state pur dette delle cose non banali. Chi per esempio, se non proprio quest'area socialista dispersa e frantumata, ha individuato e lanciato per prima, in questi ultimi anni, il tema della necessità di dover pensare a veri partiti transnazionali come premessa indispensabile per costruire una vera Europa politica e per affrontare problemi che ormai travalicano le dimensioni nazionali? Oggi ne parlano quasi tutti (perfino Letta e Casini). Ma nell'appello di Volpedo del 2007 questa proposta era già stata chiaramente lanciata (mentre il PD continuava a baloccarsi sulla presunta originalità del proprio modello ideologicamente ibrido). E sulle leggi elettorali? Consideri Paolo Zinna quanto è riuscito a fare Felice Besostri (insieme a pochi altri sparuti temerari) per impugnare il Porcellum e portarlo davanti ad una Corte Costituzionale assolutamente reticente a farsi carico del problema, e mi dica se questa non può essere considerata una importante (ancorchè misconosciuta) realizzazione della nostra area socialista (il tutto mentre il PD, contro questa legge orrenda, organizzava ipocritamente solo delle finte mobilitazioni, come quella di raccogliere le firme per un referendum abrogrativo palesemente non proponibile, e infatti regolarmente affondato dalla Cassazione...).<br /><br />Insomma, fatico davvero a comprendere di cosa parli il compagno Zinna.<br /><br />Il punto, in verità, non è che la "galassia socialista" non ha prodotto niente. E' che quanto essa ha prodotto non ha ottenuto adeguata visibilità, e questo perchè la "galassia socialista" non dispone della massa critica sufficiente per avere voce e riconoscibilità. Ma proprio da qui nasce l'esigenza di un soggetto autonomo, cioè appunto della Rete Socialista.<br /><br />Badate che quella di dividerci tra "fabiani" e "partitisti" è assolutamente una falsa questione. I cosiddetti "partitisti" infatti non sono in alcun modo tali (e tutti quanti stiamo infatti continuando a ribadire che non c'è alcuna intenzione dar vita ad un assurdo partitino di reduci); mentre i cosiddetti "fabiani" dovranno comunque pur riconoscere che per fare la "Fabian Society" bisognerà comunque ben darle vita, e configurarla, appunto, come un soggetto politico indipendente ed autonomo (il che è esattamente quanto si propone di essere la "Rete"). Sennò - se non si fa questo - non si diventa la "Fabian Society" ma semplicemente la solita inutile "foglia di fico socialista" appiccicata a questa o a quella cordata.<br /><br />Io dunque continuo a dire che la proposta della "Rete" ha assolutamente senso. E rilancio altresì la proposta di Giancola e di Veltri: facciamo dell'attuazione dell'art. 49 della Costituzione e dunque della messa a punto (o del recupero) di una seria proposta di legge sui partiti e delle realizzazione di una campagna per sostenerla uno dei punti qualificanti su cui provare a fare di questa "Rete" un soggetto capace di rendersi politicamente visibile ed incisivo. E se poi i socialisti che stanno nei vari partiti raccogliessero e rilanciassero tale proposta, e dicessero di farlo proprio in quanto si riconoscono nella proposta della "Rete", ecco che svolgerebbero anche quel ruolo di tipo "fabiano" di cui si ragiona (e qui che nessuno in effetti sta contestando).<br /><br />Un saluto,<br /><br />Francesco Somaini<br /><br />francesconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-17289298906330339862013-10-27T11:57:53.384+01:002013-10-27T11:57:53.384+01:00Cari compagni (mi rivolgo in particolare a chi pun...Cari compagni (mi rivolgo in particolare a chi punta sul progetto della Rete Socialista),<br /><br />ho trascurato finora di intervenire nel dibattito per discutere con voi sull'efficacia di questo o quell'approccio per avvicinare la realizzazione dei grandi valori del socialismo che ci accomunano. L'ho fatto nel passato, non vi ho convinto, voi non avete convinto me, inutile insistere: credo che possiamo serenamente prendere atto della differenza di opinioni. Io propendo (com'è ovvio, visto che ho scelto il PD) per un disegno vicino alla Fabian Society disegnata da Luciano, Lanfranco, Giovanni ed altri.<br /><br />E trascurei anche di approfondire se nei vostri propositi ci sia la realizzazione di un partito in senso stretto o di qualcosa che gli si avvicini senza esserlo. Se non vi offendete per l'accostamento, osserverei che anche altri (i grillini, le liste Pannella Bonino, la Rete di Orlando, Rivoluzione Civile, ecc) hanno rifiutato la forma tradizionale di partito, ma ne hanno di fatto interpretato il ruolo come "soggetto politico autonomo". <br /><br />[Dal punto di vista pratico, vi farei però notare che la scelta del "soggetto politico autonomo" mi pare abbia un effetto escludente, non solo nei confronti di chi milita nei partiti tradizionali (PD, SEL, PSI) sentendosi socialista, ma anche verso chi ha fatto la scelta "arancione" come ad esempio a Milano Franco D'Alfonso e Marilena Arancio oltre a molti altri. Oggi metto a fuoco meglio quello che, da parte vostra, mi pareva un'incomprensibile disattenzione nei confronti di quel fenomeno]. <br /><br />Ma tutto ciò sta nel campo del giorno per giorno, della politica pratica.<br /><br />Mi porrei invece una domanda, stimolata dalle osservazioni di Giovanni, che riguarda tutti noi allo stesso modo. Cosa ha prodotto di "nuovo" il mondo "socialista" italiano negli ultimi dieci – quindici anni? Quali idee, quali battaglie politiche specifiche, nostre? Molti tentativi di riunificazione (ahimé non riusciti, ma non è questo il punto) e poco altro. Ci sono temi in cui anche le tendenze politiche maggiori (il PD per primo) sono silenziose in modo sconcertante, ma noi non stiamo proprio occupandocene. Faccio due esempi:<br /><br />▫ C'è necessità di "meno lavoro umano" nell'economia, oggi. La "possibilità di lavorare" diventa una risorsa scarsa, per la quale si compete, il lavoro un privilegio. Cosa significa, quindi, oggi, "centralità del lavoro"? Quali effetti tutto questo ha/avrà sui redditi (e qui vien molto a proposito il dibattito sul RMG, il seminario di Roma ecc) ma anche quali effetti sulla identità sociale, sulla autostima, ecc? Quale società abbiamo in mente per il 2030? <br /><br />▫ Cosa c'è davvero dietro il fenomeno Grillo? Perché Casaleggio ha successo e Ferrero per nulla? Perché spesso i ceti più deboli preferiscono le risposte della destra populista alle nostre? Chi rappresenta davvero la sinistra organizzata oggi? Da chi è composto il "popolo delle primarie", quali sentimenti lo muovono, perché sceglie sempre il candidato più alternativo?<br /><br />Ci dobbiamo chiedere se ragionare entro una comunità culturale caratterizzata e circoscritta dalla fede negli stessi grandi valori (del socialismo, per noi – ma vale lo stesso per altri con altre storie) produca un ambiente fertile alle nuove idee, al progresso intellettuale. Ci dobbiamo riflettere tutti, e molto seriamente, perché, se c'è una cosa che i grandi padri del socialismo non ci perdonerebbero, è di essere diventati inutili allo sviluppo del pensiero.<br /><br />Un cordiale saluto<br /><br />Paolo Zinna<br /><br />paolonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-57038422119059230442013-10-26T14:48:21.105+02:002013-10-26T14:48:21.105+02:00Esprimo il mio apprezzamento in merito al document...Esprimo il mio apprezzamento in merito al documento sulla Rete Socialista.<br /><br />Credo in proposito che nessuno stia coltivando l'assurda velleità di costituire un altro partitino di naufraghi del vecchio PSI. Non è a questo, del resto, che allude il documento volpediano quando accenna all'esigenza di creare un soggetto politico di ispirazione socialista.Credo che abbia ben altre e più alte ambizioni.<br /><br />Il punto è semmai quello di ridare visibilità ad un'area politica oggi frantumata e confusa e di rilanciare una seria progettualità socialista al fine di favorire un'evoluzione costruttiva tra le altre forze (oggi alquanto confuse e disorientate) della Sinistra italiana, o quanto meno tra le componenti di essa più sensibili ad una prospettiva di impronta socialdemocratica e libertaria. <br /><br />In altre parole non si tratta, a mio parere, che di provare a porre in essere una qualche iniziativa collettiva che renda questa nostra area meglio riconoscibile, e che la qualifichi, di per ciò stesso, come un interlocutore politico con cui anche altri possano trovare utile confrontarsi. <br />Questo particolarmente in un momento politico così tormentato e in un quadro politico in forte evoluzione, su cui nel giro di qualche settimana, ci saranno indubbiamente elementi di maggiore chiarezza.<br />Un fraterni saluto <br />Valdo Spini<br /><br /> <br /> valdonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-52324934688578782912013-10-25T10:50:23.558+02:002013-10-25T10:50:23.558+02:00Io ho incontrato Veltri a Roma ai margini del Semi...Io ho incontrato Veltri a Roma ai margini del Seminario di Labortorio politico e mi ha confermato che non è sua intenzione dar vita ad un Partito: ci devo credere dal momento che al testo dell'appello ci devo mettere mano anch'io. Abbiamo anche cominciato a mettere insieme i nomi delle personalità socialiste da contattare. Pur non potendo mettere sulla piazza nomi non contattati, mi paiono assolutamente estranei ad ogni avventura partitica in queste condizioni. Per essere chiari il mio obiettivo è quello di avere anche in Italia un grande partito socialista e quindi con in testa un modello di società alternativo a quello esistente. E' il solo modo di risolvere la questione socialista in Italia come questione dell'intera sinistra italiana. Il rapporto di tale partito con il PSE risolve il tema dove stare, anche in vista delle novità delle prossime elezioni europee (anticipate rispetto alla scadenza naturale di giugno non a caso)ma come starci è altra questione<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Felice Besostri<br />Felicenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-57011640112321449252013-10-25T10:44:54.216+02:002013-10-25T10:44:54.216+02:00Mi pare che dopo gli interventi di Somaini e Gianc...Mi pare che dopo gli interventi di Somaini e Giancola il quadro sia chiarissimo, non più suscettibile di dietrologie ed interpretazioni. La Rete Socialista è un piccolo tentativo di rimettere all'ordine del giorno (ben consapevoli della nostra debolezza) la Cultura e la Storia dei Socialisti Italiani che merita proprio perchè è ancora viva, nonostante il continuo tentativo di descriverla come storia criminale, ed ha qualcosa da dire alle future generazioni. <br />Dalla legge elettorale sulla quale i socialisti sono sempre stati proporzionalisti (il maggioritario è ormai defunto nonostante le tante bombole d'ossigeno consumate per tenerlo in vita) , alle tasse sulle quali sono convinto che la presenza di un Socialismo forte avrebbe impedito di calare le braghe di fronte al diktat di SB sull'IMU e magari avrebbe avviato una vera discussione sulla necessaria riforma fiscale per spostare il peso delle imposte e tasse da lavoro alle rendite, sull'amnistia sulla quale non mi vergogno di dire che sono contrario perchè innanzitutto i socialisti sono garantisti e la prima cosa da fare è liberare le carceri dai detenuti in attesa di giudizio (vi ricordate il pensiero liberale che si è innocenti sino a prova contraria?) che sono il 50% dei detenuti, e che sono favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere (che libererebbe un altro 25% di detenuti).<br />Sono tutti temi sui quali la Cultura dei socialisti è ancora sempre all'avanguardia e richiede solo di essere un po' rispolverata.<br />Ecco se c'è una cosa che non dovremo fare come Rete Socialista sarà appunto di parlare di rapporti tra partiti ma parlare di temi utili per gli italiani<br />Fraterni saluti<br />Dario Allamano<br />Darionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-12706135774777522122013-10-25T10:42:36.848+02:002013-10-25T10:42:36.848+02:00Cari compagni,
intervengo solo ora, dopo aver lett...Cari compagni,<br />intervengo solo ora, dopo aver letto i vostri interventi e averne discusso con gli altri compagni che sono intervenuti ieri al direttivo del Rosselli. Credo che le aspettative e i progetti di ognuno siano più che legittime. Personalmente, mi ritrovo nella posizione di Luciano. Nella situazione data, quello che possiamo, realisticamente, fare è di agire come la Fabian Society: ricostituire cioè un'area socialista che agisca come gruppo di pressione su determinati progetti e proposte. Per fare questo, ovviamente, bisogna lavorare in rete (o in network, come preferite) con modalità da sperimentare, verificare, approfondire. Vi inviterei a riflettere su una questione: come mai, nelle ultime elezioni, l'area cattolica ha fatto eleggere molti suoi appartenenti (con il PD e Scelta civica) non necessariamente iscritti ad alcun partito e noi non siamo riuscito a proporre a nessuno un nostro rappresentante? Un caro saluto GiovanniGiovanninoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-19324880392841670542013-10-25T10:36:11.848+02:002013-10-25T10:36:11.848+02:00Caro Francesco ieri ho incontrato a Bologna Elio V...Caro Francesco ieri ho incontrato a Bologna Elio Veltri il quale mi ha confermato che è sua intenzione verificare se ci sono le condizioni per lanciare il progetto di un nuovo e autorevole Partito Socialista. Cosa del tutto legittima, ma che, come ho ribadito anche a Lui, non ha secondo me alcuna possibilità di realizzazione. Veltri comunque mi ha confermato che questo è quanto ha inteso proporre a Volpedo con la road map. D'altro lato, come facevo osservare nella mia precedente lettera, questa è anche la interpretazione data dai compagni del LABOUR. Niente di male, naturalmente, se ci sono interpretazioni diverse di quell'appello, purchè non le si attribuisca a una volontà ostile o ostruzionistica da parte mia o del Network, il quale peraltro non potrà non riprendere il tema alla prossima assemblea di Passignano, dal momento che non ho nessuna pretesa di parlare a nome di tutti i suoi componenti e dei suoi organi, per quanto viviamo anche noi come tutti attraverso relazioni molto informali. A me pare che il problema , se riportato nei suoi termini praticabili, sia sempre quello di una maggiore collaborazione in iniziative comuni, fra circoli e associazioni che si richiamano a una sinistra socialista di impronta europea e antiliberista, nella consapevolezza che molti dei compagni e delle compagne cui ci rivolgiamo sono al contempo anche impegnati in Sel, nel Pd o nel Psi. E nella riaffermata convinzione che la connotazione socialista non è discriminante verso analoghe realtà associative che abbiano origini o storie diverse alle spalle, ma che condividano obiettivi o aspirazioni simili ai nostri. L'ultimo esempio che viene in proposito è il seminario organizzato lunedì scorso dall'associazione Ars, il Centro per la riforma dello Stato e il Network stesso circa la possibilità di riunificarte il mondo del lavoro ( http://www.radioradicale.it/scheda/393759/riunificare-oggi-il-mondo-del-lavoro-e-possibile ). Vengo dunque alla parte finale della tua lettera che mi trova molto convinto. Suggerirei , come dici anche tu, che chi di noi potrà andare a Bergamo parli con Schultz del convegno che vogliamo organizzare e che si provi a vederci rapidamente a milano per dare un seguito a quanto finora ipotizzato e in parte tradotto nella nota mia, di Felice e di De Bartolo. Quanto alla Rete riparliamone in quella riunione. Ma , se io fossi fra i firmatari dell'appello di Volpedo, mi preoccuperei di più di quanti finora non hanno commentato, piuttosto che di quanti hanno avanzato dubbi e riserve. Un cordiale saluto Lanfranco Turci lanfranconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-67884274752110585752013-10-25T09:40:05.291+02:002013-10-25T09:40:05.291+02:00Desidero ringraziare Francesco per questo interven...Desidero ringraziare Francesco per questo intervento così chiaro, pacato ed equilibrato. Sono le virtù che tutti gli riconosciamo e che si rivelano particolarmente preziose ed efficaci a fronte di atteggiamenti a mio giudizio eccessivi ed immotivati. Ero a Volpedo il 28 e 29 settembre e confermo, anche se non è necessario, tutto quello che ha scritto Francesco. Del resto il documento approvato all'unanimità è chiarissimo e voler andare al di là di quello che è scritto costituisce soltanto quello che Felice ha precedentemente definito un processo alle intenzioni. A che cosa serva e a chi sia utile questo processo resta per me un mistero.<br />Aggiungo alcune considerazioni. Un anno fa anch'io ero contrario all'ipotesi di dar vita ad un autonomo soggetto politico socialista. Ma un anno fa c'era la coalizione IBC; non mi esaltava, ma quella era la situazione data nel cui ambito ritenevo dovessero agire, con un'azione che definirei di pungolo e di positiva provocazione, i diversi soggetti dell'associazionismo socialista. Ogni diverso atteggiamento mi appariva velleitario e impraticabile.<br />Credo sia inutile dire che da allora tutto è cambiato. IBC, dopo la mediocre prova data in campagna elettorale e dopo il deludente risultato di quest'ultima, non esiste più. Il PD esprime il Presidente del Consiglio e sostiene un governo probabilmente inevitabile dati i numeri, ma sicuramente lontanissimo dalle nostre posizioni. SEL è all'opposizione, una scelta per me giusta ma che spesso fatica a definirsi e a tradursi in una linea chiara e comprensibile; sconta indubbiamente una posizione ed un ruolo difficili, ma incidono anche le troppe incertezze che ancora si trascina. Sul PSI dico soltanto che ho l'impressione che il fronte contrario a Nencini si stia rivelando debole e molto diviso.<br />A breve ci saranno i congressi dei tre partiti. Vedremo quello che succederà, ma pare ormai certo che, salvo avvenimenti strani ed imprevedibili, Renzi vincerà alla grande. Del resto il suo principale competitor è sicuramente un dirigente serio e colto, ma sconta il fatto di essere (non solo di apparire) come l'ultimo esponente di quel gruppo dirigente postcomunista che non solo è passato di sconfitta in sconfitta, ma che ha gran parte della responsabilità del disastro delle sinistra. Chi ha parlato chiaro sia sull'adesione al PSE (in modo per me ben più credibile di Renzi) sia sulla necessità di rivedere i vincoli europei e la politica dell'austerità è Gianni Pittella. Sappiamo però che la sua è una candidatura sostanzialmente di testimonianza.<br />Questo è il quadro politico attuale e del prossimo futuro ed è proprio a fronte di questo quadro che ciò che un anno fa appariva velleitario è diventato realistico mentre la posizione oggi irrealistica è quella di chi si illude di poter esercitare una qualche forma di condizionamento verso ciò che a breve non è assolutamente condizionabile.<br />Per questo negli ultimi tempi mi sono convinto che solo un soggetto politico socialista, del tutto autonomo nei confronti dei partiti del centrosinistra (come il GdV ha sempre voluto ed è riuscito ad essere), possa esercitare una forma chiara di interlocuzione nei confronti di una sinistra ancora troppo lontana da una visione socialdemocratica autentica e forte. Nell'Appello per la rinascita del Socialismo in Italia c'è una frase che mi è particolarmente piaciuta: "La questione socialista non può essere affrontata, né tantomeno risolta, da altri soggetti, proprio perché essi sono altro". La situazione della sinistra italiana dimostra ampiamente quanto è vera questa frase e per questo credo sia giusto muoversi in questa direzione.<br />Fraterni saluti<br />Maurizio Giancola<br /><br />maurizionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-7498366222419085332013-10-24T11:39:51.212+02:002013-10-24T11:39:51.212+02:00Posso peraltro confermarti - anche perchè a Volped...Posso peraltro confermarti - anche perchè a Volpedo la cosa è stata ribadita da tutti - che l'idea del "partitino dei reduci" non è nelle intenzioni di nessuno (e il documento approvato mi pare che non dica proprio nulla che autorizzi interpretazioni di questo tipo). Del resto, anche quelli che tu interpreti come indizi rivelatori del contrario, come l'insistenza di Allamano sul fatto che la Rete debba essere autonoma o come la road map proposta da Veltri non mi paiono in realtà suscettibili di essere interpretati nel senso che tu paventi. Il discorso sull'autonomia - che io condivido - va infatti inteso alla lettera, e cioè non nel senso che si debba pensare ad un soggetto chiuso in sé stesso o autoreferenziale, bensì nel senso che si dovrà immaginare una realtà che non dipenda da altri, e che non giustifichi la propria esistenza come portatrice di acqua a favore di questo o di quello. Quanto alla road map - che peraltro il documento volpediano ipotizza espressamente come il frutto di un percorso condiviso e plurale - non riesco francamente a vedere in cosa consisterebbe la sua malizia: essa infatti semplicemente traccia un percorso (manifesto, documento programmatico, uscita pubblica), che appunto vuole dare spessore ai discorsi che abbiamo fatto a Milano. Nulla di meno e nulla di più.<br /><br />A me, insomma, la questione pare molto semplice: l'obiettivo di questo soggetto (che si potrebbe chiamare "Rete" se non ci vengono in mente altre denominazioni) è quello di provare a mettere insieme i frammenti di una realtà socialista dispersa e frantumata per farle acquisire un po' più di visibilità e di incisività in rapporto ai processi politici in corso, e questo, a sua volta, al fine di cercare di diventare il lievito di una trasformazione in senso socialdemocratico (ed europeo) dell'intera Sinistra italiana. Da ciò discende anche che la Rete stessa non può che proporsi costitutivamente di dialogare e confrontarsi con gli altri, e di interagire con tutti coloro che - dentro o fuori i diversi partiti - possono essere interessati a questo obiettivo di fondo (il che è poi esattamente l'opposto di un'operazione autistica da "riserva indiana"). E' chiaro d'altro canto che per entrare in dialogo con chicchessia (ed essere possibilmente anche ascoltati) occorre comunque acquisire ed esprimere una soggettività ed un'identità proprie, che siano, se possibile, anche piuttosto chiaramente riconoscibili: e poichè le varie realtà dell'area socialista oggi esprimono una soggettività debole è opportuno a mio avviso cercare di compiere uno sforzo unitario. L'alternativa infatti non è che quella di continuare a marciare divisi, ma questo, io credo, finirebbe per indebolire tutti quanti senza in realtà avvantaggiare nessuno.<br /><br />Quanto all'idea del convegno sul programma del PSE io credo che sia ancora assolutamente in piedi (tra l'altro il prossimo 29 ottobre ci sarà a Bergamo Martin Schulz, ospite di Pia Locatelli e della Fondazione Zaninoni, e quella potrebbe essere l'occasione per accennare la cosa anche a lui). Potrebbe essere anzi un'iniziativa organizzata da tutti. E in proposito anche i contributi che tu, Felice e De Bartolo avevate cominciato a predisporre nelle scorse settimane non sono certo finiti nel cestino, ma potrebbbero essere pensati in funzione di quell'evento (o anche diventare dei punti qualificanti di quel documento programmatico della "Rete" di cui si parlava). Insomma, io auspico che su tutta questa faccenda prevalga davvero un atteggiamento più costruttivo e meno improntato al sospetto e alla circospezione. Questo però richiede da parte di tutti uno sforzo di buona volontà, senza la quale non si compie evidentemente nemmeno un passo.<br /><br />Un saluto,<br /><br />Francesco SomainiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-35364036526530035202013-10-24T11:39:15.174+02:002013-10-24T11:39:15.174+02:00Caro Lanfranco,
Le difficoltà di mettere insieme ...Caro Lanfranco,<br /><br />Le difficoltà di mettere insieme tutti i soggetti potenzialmente ascrivibili all'area della Sinistra socialista diffusa (biografica e non, per usare un'espressione a te cara) mi sono da sempre ben chiare. Proprio per questo però faccio fatica a comprendere le ragioni di un atteggiamento di chiusura, da parte tua e del Network, rispetto ad una proposta come quella lanciata a Volpedo, che vorrebbe semplicemente costituire un passo in avanti nella direzione di cui si era cominciato a ragionare a Milano. <br /><br />francesconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-61806655295063162152013-10-23T09:51:21.293+02:002013-10-23T09:51:21.293+02:00Grazie Peppe,
come sempre la tua lucida esposizio...Grazie Peppe, <br />come sempre la tua lucida esposizione fa chiarezza su molte questioni. Forse qualcuno, equivocando sul fatto che il Gruppo di Volpedo non ha mai avuto l'ambizione di porsi quale attore politico nazionale, ha pensato che il nostro obiettivo fosse quello di fare la riserva indiana dei socialisti del nord ovest, noi in realtà non abbiamo mai voluto allargarci perchè riteniamo, ancora oggi, che il futuro di una Rete Socialista nazionale non possa prescindere da un radicamento robusto su un territorio, noi negli anni abbiamo sempre mandato un messaggio, che finalmente quest'anno è stato recepito, e cioè che ritenevamo utile ed opportuno rapportarci con altre realtà presenti sui vari territori italiani, senza pretese egemoniche.<br />Quest'anno abbiamo iniziato in Versilia con i compagni e compagne toscani, abbiamo proseguito con i compagni/e del sud adriatico (tra l'altro l'8 giugno a Foggia ho visto un convegno molto partecipato, in una sala piena, e con molti giovani) e proviamo, sia pure con maggiori difficoltà, a promuovere simili iniziative nel triveneto. I socialisti ci sono, sono molti ma molto dispersi (per dirla con Bagnoli "sono un volgo disperso che voce non ha"), ma sono persone in carne ed ossa che dopo ventanni di traversata del deserto iniziano ad intravvedere un'oasi.<br />E' un lavoro on the road che sta dando i suoi frutti, dopo un paio di anni di difficoltà nuovi circoli, stimolati dall'idea della Rete Socialista, si stanno avvicinando al GdV.<br />Per il resto dici bene tu, il GdV è aperto da sempre alle contaminazioni, a me ha fatto molto piacere sentire Fornaro e Migliore a Volpedo parlare di democrazia e futuro della sinistra. Da sempre però facciamo della nostra AUTONOMIA un tratto distintivo. Chi ha vissuto la nascita e la vita del GdV sa che abbiamo rifiutato molti approcci (anche con proposte molto allettanti) e che abbiamo preferito perdere fior di circoli che puntavano a fare del GdV una corrente esterna a questo o a quel partito. E' per questa forte connotazione autonomistica che oggi il GdV, dopo cinque anni di vita, è ancora in piedi, ha traballato, abbiamo discusso, litigato, ma sempre nel nome di una Idea superiore: l'Idea che anche in Italia prima o poi il Socialismo tornerà ad avere il suo spazio ed il suo ruolo, in quale contenitore si vedrà.<br />Fraterni saluti <br />Dario Allamano<br /><br /><br />darionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-55443988616641608062013-10-23T09:50:34.459+02:002013-10-23T09:50:34.459+02:00Scusate ... preciso ... sono d'accordo con qua...Scusate ... preciso ... sono d'accordo con quanto scrive Somaini, <br />tenuto conto delle considerazioni di Giudice ... <br />rettifico se fossi stato poco chiaro e dunque frainteso: <br /> sono d'accordo con Turci per il convegno ... a Milano per parlare di <br />elezioni europee elezione Schulz con tutti quelli che ci stanno <br />utile sicuramente per riprendere a parlare sui contenuti.<br />Invece sull'interpretazione forza politica <br />a )versione partito secondo Turci<br />b) versione massa critica (antica definizione di Somaini) <br />coordinamento nazionale di tutti ma proprio tutti circoli <br />associazioni - e bene il nome "rete socialista" che lo definisce, <br />ebbene sono d'accordo per questa ultima ipotesi.<br />Poi si vedrà cosa succede nel percorso che ci si para davanti, con <br />traguardo elezioni europee. <br />Ecco perché fare urgentemente un convegno a Milano sul tema elezioni <br />europee (sono oramai imminenti) mi sembra di grande utilità anche per <br />fare le oportune verifiche dei congressi PSI PD SEL che le precedono.<br />Un fraterno dialogante saluto socialista di sinistra.<br />Luigi Fasce<br /><br /><br />luiginoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-18187757946273748892013-10-22T14:52:45.230+02:002013-10-22T14:52:45.230+02:00ma infatti caro Francesco il messaggio del documen...ma infatti caro Francesco il messaggio del documento è chiaressimo e non capisco per niente l'accanimento polemico veramente eccessivo, che anima qualcuno. Il problema è proprio quello che dice Francesco: dare visibilità ed incisività nel dibattitio ad una area che possa esprimere in modo organico il proprio punto di vista e non essere caudatario di posizioni altrui. Un ruolo di provocaziomne attiva e non di cerniera, che non comporta affatto la velleità di costruie un partitino. Poi diciamo la verità: tutti i soggetti politici attuali sono in forte ed irreversibile (a mio parere) crisi. Che è contestuale all'avvio di una possibile fase postberlsconiana. Del resto vediamo che il PD non è un partito ma una somma di ambizioni e posizionamenti personali e di gruppi di potere slegati da un progetto politico coerente e da una idea di società. Anche se al suo interni ci sono singole personalità che certo guardano al Pse. Penso a Pittella , ma anche a Damiamo o Ghezzi. Del resto la figura penosa fatta da Fassina dovrebbe ridimensionare le aspettative verso i GT o ex. Ma non voglio entrare più di tanto nelle cose interne al Pd o di SeL a cui resto iscritto ma con forte criticità e dove ci sono persome come Migliore che certop sono interlocutiri. E l'interlicizione presuppone un punto di vista forte ed autonomo nella prospta slegato dalle manfrine interne ai partiti attuali. Di qui l'esigenza delle Retepeppenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-22833776933692932332013-10-22T14:51:59.033+02:002013-10-22T14:51:59.033+02:00Caro Francesco ammetterai che non sono l'unico...Caro Francesco ammetterai che non sono l'unico ad essere caduto in un eventuale equivoco. Quanto meno sono in buona compagnia con compagni come Ferrari e il gruppo Labour. Ma quando leggo le repliche di Allamano su una forza socialista autonoma o la road mapp di Veltri incorporata nel l'appello di Volpedo non riesco a interpretare in nessun altro modo. Se poi penso che abbiamo sudato sette camicie per riunire a giugno a Milano su vostra tenace e preziosa insistenza il numero più largo di sigle ( 6 o 7 in tutto ) e da allora siamo riusciti a vederci una sola altra volta in modo informale a Roma a fine settembre, in numero più ridotto, che da questa ultima riunione era scaturita l'idea del convegno sul programma del Pse per le prossime europee, e che per l'ipotizzato convegno io, Besostri e De Bartolo abbiamo scritto e messo in circolazione una prima parte di documento finora senza riscontro, allora non posso non notare anche la sproporzione fra propositi e capacità. Per questo insisto a riproporre in alternativa a barocche strutture similpartitiche ( per le quali non capisco perchè chi voglia sottolineare il marchio di origine socialista, non citi mai neppure per sbaglio l'attuale Psi. E ciò mi costringe a rifare la domanda fatta a Bagnoli a Milano." Ma davvero crediamo che se mettessimo insieme tutte le attuali sigle potremmo fare qualcosa di più consistente dell'attuale ineffabile Psi di Nencini?), insisto a riproporre di organizzare questo convegno di cui ho letto l'apprezzamento anche di Fasce e allego la prima parziale bozza ricordata sopra. Cordiali saluti Lanfrancolanfranconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-47996087338845805552013-10-22T11:13:12.323+02:002013-10-22T11:13:12.323+02:00Scusate: ma se il documento volpediano avesse volu...Scusate: ma se il documento volpediano avesse voluto dire “facciamo un partito”, lo avrebbe detto. Invece esso parla di dar vita ad un “soggetto politico”, e la scelta del termine non mi pare casuale. Mi sembra cioè abbastanza evidente – da quanto è detto nel documento – che la prospettiva della “Rete Socialista” non è quella di dar vita ad una sorta di micro-partitino di reduci, ma è quella di far acquisire ad un’area socialista (oggi dispersa e frantumata) un grado sufficiente di visibilità e di riconoscibilità, tale da metterla in condizione di contribuire in modo fattivo alla costruzione – non da sola, evidentemente – di un percorso politico che punti a trasformare in senso socialdemocratico la Sinistra italiana. <br /><br />Sbaglia dunque Turci ad interpretare in chiave micro-partitica la proposta della “Rete Socialista”. E ha invece ragione Martelloni, che ha ben colto il senso e il significato dell’operazione: acquisire un minimo di massa critica che consenta di essere lievito e promotori (ma non certo soci esclusivi!) della costruzione di un futuro partito del Socialismo Europeo.<br /><br />Poste dunque queste premesse, la chiusura operata da Turci al documento di Volpedo mi pare in vero un po' frettolosa. Anche perchè ho l'impressione che se non ci si vorrà appoggiare sull’iniziativa chiara, esplicita e priva di incertezze di un soggetto politico minimamente visibile, anche quella funzione di stimolo e di pungolo verso i partiti esistenti che lo stesso Turci preconizza rischierebbe di rimanere - io temo - del tutto inefficace (come è stato di fatto finora), e noi tutti ci condanneremmo puramente al ruolo della mosca cocchiera, che si illudeva di essere lei a tirare il carro quando era invece del tutto ininfluente.<br /><br />Con la “Rete Socialista” a me sembra invece che potremmo quanto meno sperare di acquisire un po' più di incisività, se non altro perchè potremmo immaginare di dar vita ad una sorta di piccola flottiglia corsara, in grado di sparare bordate che facciano emergere (e possibilmente anche esplodere) le contraddizioni e le magagne delle attuali forze organizzate (grandi e piccole) della Sinistra, ponendo magari le premesse per trasformazioni più serie e profonde.<br /><br />Insomma, mi pare una sfida che meriterebbe di non essere lasciata cadere. Anche perchè l'alternativa, in definitiva, è solo quella di non fare nulla.<br /><br />Un saluto,<br />francesconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-80369015229002622152013-10-22T11:12:41.029+02:002013-10-22T11:12:41.029+02:00e comunque l'esperienza di Bertinoro è profond...e comunque l'esperienza di Bertinoro è profondamente diversa da quella proposta dai compagni volpediani. Sia perchè si colloca in un tempo politico diverso, con condizioni diverse, sia perchè la iniziativa di Bertinoro si fondava su basi ideologiche molto ambigue. Io non vi partecipai proprio per questo (allora vi fu la nascita di Sinistra Democratica). Comunque oggi siamo in una situazione profondamente diversa con una crisi evidente dei soggetti politici esistenti e con la implosione del sistema delle relazioni politiche. Il PD deve solo sperare che Berlusconi in un modo o nell'altro continui a guidare il csd anche dai servizi sociali. La politica non si fa mai a bocce ferme ma cercando di capire gli scenari possibili. Del resto nessuno esclude affatto interlocuzioni con segmenti degli attuali soggetti politici (e dove c'è scritto?). Per esempo con Pittella nel PD e Migliore (che è stato a Volpedo) in SeL. E naturalmente con quei compagni del Psi che si oppongono a Nencini. Molto dipenderà dalla evoluzione politica.peppenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-30327951514157151422013-10-22T11:12:14.201+02:002013-10-22T11:12:14.201+02:00non c'è nessuna riserva indiana all'orizzo...non c'è nessuna riserva indiana all'orizzonte se si guardano le cose con un minimo di serenità. Al di là di quelle che sono le realtà oggi esistenti (e che sono in forte crisi) una associazione non può limitarsi a svolgere ruolo di cerniera, ma di provocazione e di stimolo positivo. E lo può fare solo se ha un punto di vista organioco e definito in grado di contribuire a colmare il vuoto di pensiero che esiste a sinistra. E poi si può essere legittimamenye in disaccordo con la propsta della rete, però smettiamola di utlizzare termini cvome riserva indiana. Non mi pare che il Gruppo di Vopedo sia stata una riseva indiana visto che ha ogni anno avuto l'attenzione di importanti espionenti di SeL e del PD che hanno tranquillamente interloquito con essa . E la candidatura Pisapia è stata lì lanciata. Non mi pare un comportamenti da riserva indianapeppenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-63576191748338129602013-10-22T11:05:51.121+02:002013-10-22T11:05:51.121+02:00Solo una piccola precisazione sul ruolo di "c...Solo una piccola precisazione sul ruolo di "cerniera" del NSE<br />Questa definizione del ruolo del Network fu adottata quando i rapporti tra i partiti della sinistra erano ancora in parte conflittuali e si era lontani dalla costruzione della coalizione IBC.<br />La validità del termine trovò riscontro in una serie di iniziative organizzate proprio per rendere possibili incontri/confronti/dialoghi tra realtà in quel momento (i primi nove mesi del 2012, all'incirca) ancora abbastanza distanti<br />Tanto è vero che a Passignano 2, con la coalizione IBC in piedi e pronta per le elezioni di febbraio, definimmo diversamente il ruolo del NSE e delle altre realtà associative di cultura socialista (ad esempio il Laboratorio politico, col quale ci fu un proficuo scambio di adesioni, come anche l'ARS) come "contaminatrici" (in senso positivo) di cultura politica e di governo di chiara ispirazione socialista, nell'ambito degli attuali partiti della sinistramarconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-82726005299095765152013-10-22T09:50:41.926+02:002013-10-22T09:50:41.926+02:00D'accordo con nota costruttiva di Turci.
Ottim...D'accordo con nota costruttiva di Turci.<br />Ottima la proposta conclusiva per cercare di avere buone ragioni per <br />dialogare tra di noi in concreto.<br />A questo proposito allego due contributi al dibattito, l'uno di <br />Chiesa che socialista storico non è ma dice cosa condivisibili e <br />chiare sulla Eurolpa che vogliamo per superare quella neoliberista <br />mortifera in allegato e l'altro un esauriente saggio sulle <br />multinazionali attuali padrone del mondo.<br />http://www.circolocalogerocapitini.it/diritti_cittadini_det.asp?ID=399<br />Un fraterno dialogante saluto socialista di sinistra.<br />Luigi Fasceluiginoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-47240728246953612002013-10-22T09:50:11.327+02:002013-10-22T09:50:11.327+02:00Peppe, forse non è mai stato chiaro che il NSE non...Peppe, forse non è mai stato chiaro che il NSE non propone la cerniera tra SEL e PD, ma tra le sole Realtà politico-elettorali esistenti a sinistra (considerato che il PSI nenciniano è diventato di fatto una "dependence" del PD). E non potrà che essere questa l'azione possibile per i socialisti fino a che non cambieranno radicalmente le cose, anche col nostro testardo contributo-spinta. Ma di cosa parliamo sennò? <br />Bisogna decidersi: è sempre vero oppure no che la "questione socialista o è la questione della intera Sinistra o non è"?<br />Rifugiarsi nuovamente nel minoritarismo della riserva indiana identitaria - predisposta non a caso dagli avversari dei socialisti - significa solo scegliere il rimedio peggiore del male e prolungare l'agonìa. marionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-3119514129357487552013-10-22T09:49:26.569+02:002013-10-22T09:49:26.569+02:00Cari compagni,
penso che di movimenti ed associaz...Cari compagni, <br />penso che di movimenti ed associazioni che intendono esprimere una soggettività socialista ve ne siano già a bizzeffe (forse anche troppi), allo stato bisognerebbe solo farli funzionare, dotandoli di un coordinamento. <br />Ma il recente documento di Volpedo (alias Veltri-Bagnoli) non può che sottintendere la realizzazione di un partito, perché se questo non fosse sarebbe solo un ennesimo ed inutile duplicato di realtà associative già esistenti.<br />Penso che in avanzato Terzo Millennio dovremmo provare a scrollarci di dosso quell'antica battuta coniata per i nostri avi anarchici e da noi socialisti ereditata: "Se si incontrano due socialisti, nascono subito tre correnti di pensiero".<br />La proposta di un "Rete socialista" così come formulata dai "volpediani" ricorda molto gli intenti del movimento di Bertinoro (citato da Lanfranco Turci il cui precedente intervento sottoscrivo per intero); intenti che non sono mai stati sostanzialmente dissimili da quelli che animarono il SI, il PS di Intini (a cui aderii dopo la liquefazione del PSI storico), lo SDI, il Trifoglio, la Rosa nel Pugno, la Costituente Socialista, il PS senza I, il PS con l'I, la Lega dei Socialisti (a cui aderii ma fui costretto a ritrarmi subito dopo) etc. etc.<br />Dicendocela tutta: non vedo come potrebbe raggiungere il successo l'attuale iniziativa dei compagni Bagnoli e Veltri dal momento che la stessa, dagli anni 90 a tutt' oggi, è stata proposta e riproposta in varie forme, ma sempre con esiti fallimentari, da altri autorevolissimi ed "elettoralmente radicati" compagni come Del Turco, Benvenuto, Spini, Formica, Martelli (seppur in modo molto "sui generis"), Intini, De Michelis, Bobo Craxi, Boselli ed in ultimo Nencini. <br />La realtà palmare è che ogni volta che i socialisti hanno tentato di dialogare, in tutte le salse possibili ed immaginabili, col resto della Sinistra in maniera "autonoma" (autonomia che purtroppo non ha significato altro che "identitarismo da separati in casa"), i risultati concreti sono stati progressivamente sempre più deludenti per gli stessi socialisti.<br />E questo mi pare sia un fatto testardamente incontestabile soprattutto da parte di chi come alcuni di noi quelle esperienze-tentativi le ha vissute direttamente o indirettamente.<br />Perciò se si vuol continuare con questo accanimento terapeutico della costruzione di un soggetto socialista "autonomo nell'autonomia" (da chi e da cosa non è dato saperlo visto che buona parte di noialtri, compresi alcuni dei sottoscrittori del documento Bagnoli, continua a militare negli attuali partiti di sinistra), bisogna essere almeno consapevoli del fatto che si stanno sopravvalutando fortemente i dati della realtà politica e soprattutto le concrete possibilità ed utilità di tale iniziativa nel breve ma anche nel medio periodo.<br />Non entro poi, per evitare possibili e spiacevoli malintesi di natura falso-nuovista, sull'aspetto "anagrafico-generazionale" rappresentato dagli animatori di simile iniziativa; un aspetto che tuttavia ha il suo determinante peso e che lascio volentieri alle oggettive valutazioni e considerazioni di chi legge. Insomma, adottare in un caso come questo la definizione di "mero velleitarismo" mi sembra una formula molto eufemistica ed assai insincera, pur dovendosi laicamente rispettare le opinioni diverse.<br />Mario Francese <br />marionoreply@blogger.com