tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post7587479353882036390..comments2024-01-01T09:18:54.500+01:00Comments on Circolo Rosselli Milano Attualità politica: Felice Besostri: Nella trappola afghanaCircolo Rosselli Milanohttp://www.blogger.com/profile/00974502901995398987noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-86924560545944182462009-09-28T17:47:25.506+02:002009-09-28T17:47:25.506+02:00Caro Luciano,
ho scritto esattamente il contrario...Caro Luciano,<br /><br />ho scritto esattamente il contrario, cioè che il nemico del mio nemico non è <br />mio amico. Nella nostra presenza in Afghanistan ci sono luci ed ombre. <br />Quello che chiedevo è che ci si deve sempre interrogare su come stare e non <br />semplicemente tra andarsene o restare.<br /><br />Cordialmente.<br /><br />FeliceFelice Besostrinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-67625455440419031372009-09-24T09:53:34.773+02:002009-09-24T09:53:34.773+02:00In parte hai ragione, Pierpaolo.
Le idee dovrebbe...In parte hai ragione, Pierpaolo.<br /><br />Le idee dovrebbero essere più chiare circa lo “stato finale” che ci si propone in quella terra.<br /><br />Io però le ho abbastanza chiare circa la differenza fra lo stato “iniziale” (Taliban + campi di addestramento di Al Qaeda che rilasciavano interviste ai giornalisti di tutto il mondo spiegando come, se non quando e dove ci avrebbero sterminato) e quello “attuale”, di gran lunga migliore (non so se per gli Afgani, ma certo per gli occidentali).<br /><br />E’ la solita vecchia differenza fra lo spirito di “Monaco 38” e la legittima difesa.<br /><br />Quanto a esportare la democrazia, concordo che non è ancora giunto il momento e speriamo che un giorno lo si possa fare senza le armi (come invece lo si fece, efficacemente, con Giappone, Italia, Germania).<br /><br /> <br /><br />Stefano BazzoliStefano Bazzolinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-15597873391156453702009-09-23T11:48:30.723+02:002009-09-23T11:48:30.723+02:00Per quanto mi riguarda, l'unico che sull'A...Per quanto mi riguarda, l'unico che sull'Afghanistan stia dicendo delle cose sensate è il Generale Fabio Mini. <br />Il suo curriculum militare, di tutto rilievo, comprende il comando della Brigata Legnano in Somalia, diversi comandi NATO e quello di KFOR, la missione in Kossovo. <br />Nessuno che lo abbia sentito parlare o abbia letto i suoi scritti può pensare, neanche per sbaglio, che Mini sia un antiamericano, un "mammista" o un arruffapopoli in cerca di pubblicità.<br /><br />Eppure Mini è estremamente critico rispetto all'operazione Afghanistan, (http://it.peacereporter.net/articolo/7150/Fabio+Mini, http://temi.repubblica.it/limes/italia-in-afghanistan-che-ci-stiamo-a-fare/6435).<br />Non tanto per come vengano condotte le cose sul campo, ma perché se, come diceva Clausewitz, la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, per farla bisognerebbe avere degli obiettivi politici chiari e realistici. Che invece in Afghanistan, contrariamente a quanto si pensa, non sono chiari a nessuno. E, sia chiaro, definire obiettivi politici chiari non ha niente a che vedere con il riempirsi la bocca di paroloni come "lotta al terrorismo" e "esportazione della democrazia", buoni al massimo per fare "bella figura" in qualche consesso internazionale, ma che "sul campo" non significano nulla. <br /><br />Purtroppo In Afghanistan nessuno ha ancora definito quale sia lo "stato finale" da raggiungere, quindi nessuno sa quando questa guerra potrà essere definita vinta o persa. Per ora, dopo 9 anni di guerra, ci ritroviamo con un governo debole, il cui Presidente definisce "irresponsabili" gli osservatori UE, solo perché hanno chiesto il conteggio delle schede relative all'ultima elezione presidenziale, e un parlamento infarcito di signori della guerra, narcotrafficanti e fondamentalisti religiosi "moderati" (!).<br />E' chiaro che della democrazia occidentale agli Afghani non importa nulla. Molto più utile sarebbe costruire ponti, strade, pozzi, scuole e ospedali.<br />Ma la ricostruzione - inquinata, a sentire alcuni, da affarismi al cui confronto le ruberie al tempo dell'Irpinia sembrano cose da dilettanti - langue. Attualmente le spese militari sono 10 volte superiori a quelle per i cosiddetto "nation building" (http://www.oltreillimes.net/modules.php?name=Home&file=print&sid=559).<br /><br />In un contesto difficile come questo fa impallidire la pochezza di personaggi quali i ministri La Russa e Frattini, dalla cui bocca ultimamente escono solo banalità o affermazioni senza senso (vedi l'idea che inviare i Tornado in Afghanistan possa aiutare a condurre operazioni di precisione "chirurgica" contro la guerriglia: ne è un esempio quanto hanno combinato qualche settimana fa i Tedeschi...). Ed è ridicolo immaginare, coma La Russa, che un giorno il governo afghano potrà difendersi da solo, quando il soldo di un talebano è di 300 dollari al mese, e quello di un soldato dell'esercito regolare di 70. In queste condizioni non si stabilizza proprio nulla! (http://blog.panorama.it/mondo/2009/08/24/afghanistan-perche-linsurrezione-talebana-e-sempre-piu-forte/).<br /><br />Offrire all'italica plebe grandi spettacoli nazionalpopolari - come è accaduto in questi giorni, con i funerali del sei parà uccisi a Kabul - non può mascherare la scarsa chiarezza di idee del nostro governo. Che sta come sospeso tra la vaniloquente riaffermazione, con toni degni del 1911, del presunto grande ruolo internazionale d'Italia, e la tentazione di ammantare sotto l'espressione "exit strategy" la naturale e italianissima (ma da oggi, possiamo ben dirlo, anche "padana"!) vocazione al "tutti a casa". <br /><br />Insomma, una bella confusione.<br /><br />Onore ai caduti, allora. Ma ricordiamoci che il dovere di chi è rimasto qui in Italia, e pretende di concorrere a determinare le scelte politiche della nazione, è quello di fare in modo che il loro sacrificio serva a qualcosa. <br /><br /><br />Pierpaolo PecchiariPierpaolo Pecchiarinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-88222001636917900402009-09-23T09:39:37.248+02:002009-09-23T09:39:37.248+02:00Sono totalmente d'accordo con Luciano nella su...Sono totalmente d'accordo con Luciano nella sua (come al solito) lucidissima<br />analisi anti-demagogica.<br /><br />In particolare è superlativo il commento sull' articolo 11 della<br />Costituzione.<br /><br />Un'unica piccola riserva semantica: siamo sicuri che combattere per la<br />propria autodifesa (salvarsi la vita da futuri attacchi terroristici tipo 11<br />settembre) non sia un motivo "umanitario"?<br /><br />Magari non sarà solo umanitario, ma forse lo è almeno in via "accessoria".<br /><br />Grazie e saluti a tutti.<br /><br /> <br /><br />Stefano BazzoliStefano Bazzolinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-77000204944949921642009-09-22T15:14:28.089+02:002009-09-22T15:14:28.089+02:00Caro Felice, concordo su molti dei punti che tu pr...Caro Felice, concordo su molti dei punti che tu proponi, ma non su tutti.<br />La logica secondo la quale il nemico del mio nemico è mio amico reggeva<br />tutte le strategie della guerra fredda: dall'una e dall'altra parte si<br />diceva "è un figlio di puttana, ma è il nostro figlio di puttana"<br />(Eisenhover a proposito di Fulgencio Batista). Quella logica non vale più<br />perché non c'è più la guerra fredda. Se tornassimo al 1979, chiunque in<br />occidente accetterebbe di armare la resistenza antisovietica, pur sapendo<br />che ci sono anche (non solo, ma anche) i taliban.<br />La situazione dei diritti civili è migliorata in Afghanistan ? Sì, checché<br />ne dica Gino Strada. Le bambine vanno a scuola e le donne possono lavorare<br />ed essere curate da medici donne. Non è poco, anche se non basta. C'è<br />inoltre un simulacro di democrazia. Anche questo non basta, ma è<br />l'Afghanistan, bellezza.<br />Nego recisamente che tra i motivi dell'intervento ci fosse quello di<br />liberare le donne dal burka. L'intervento è stato fatto, dopo l'attacco<br />alle due torri dell' 11.9.2001, solo per estirpare le basi di Al Queida ed<br />il regime dei taliban che le ospitava.<br />Le guerre non vengono mai fatte per motivi umanitari, purtroppo.<br />Il problema umanitario si è posto dopo. Una volta cacciati i taliban, non<br />si poteva permettere né che tornassero né che la condizione delle donne (e<br />non solo) ripiombasse in quel medioevo.<br />Sull'art. 11 Cost. si dicono e si scrivono - non da parte tua - un mare di<br />fesserie. Non esiste nella nostra costituzione una norma che bandisca in<br />assoluto la guerra. L'art. 11 limita il "ripudio" a due casi precisi: la<br />guerra per risolvere controversie internazionali e la guerra per offendere<br />la libertà degli altri popoli. Il caso dell'Afghanistan, come è evidente,<br />non rientra in tali casi. Si tratta di operazione di polizia<br />internazionale, prima, e di mantenimento della pace, poi, autorizzata da Onu<br />e Nato e dunque perfettamente in linea con l'art. 11, 2° comma.<br />Da ultimo, mi pare che il dibattito degli ultimi giorni prescinda dalla<br />logica comune. La logica dice che, se una missione militare ha l'obiettivo<br />di stabilizzare un determinato regime politico, un attentato grave nella<br />capitale di quello stato segnala che la presenza militare è ancora<br />necessaria e semai va rafforzata. Solo se non ci fossero più attentati per<br />un congruo periodo si potrebbe sostenere che bisogna andarsene. Il resto è<br />demagogia (Bossi), riflessi pavloviani antiamericani (Ferrero) e soprattutto<br />eterno mammismo italico, per cui mandare i nostri soldati si può solo se<br />nessuno si fa male ...<br /> <br />Fraterni saluti.<br /> <br />Luciano Belli PaciLuciano Belli Pacinoreply@blogger.com