tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post6402105724937396389..comments2024-01-01T09:18:54.500+01:00Comments on Circolo Rosselli Milano Attualità politica: Dario Allamano: Fiat anno zeroCircolo Rosselli Milanohttp://www.blogger.com/profile/00974502901995398987noreply@blogger.comBlogger35125tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-38784342278536862942011-01-02T09:40:38.776+01:002011-01-02T09:40:38.776+01:00Forse per costruire buone automobili occorrono:
...Forse per costruire buone automobili occorrono:<br /> <br />ottimi progettisti e noi abbiamo perso moltissimi tecnici capaci e centri d'eccellenza; <br />ottimi ingegneri e altrettanto validi tecnici ma noi abbiamo distrutti gli istituti tecnici (ITIS); <br />ottimo operai ma noi non li paghiamo ed i migliori se ne vanno; <br />scuole aziendali per gli specialisti ma le abbiamo smantellate; <br />Meglio poi non parlare delle infrastrutture del Paese!<br />Invece di puntare sull'innovazione di prodotto e di processo (vi ricordate il dibattito degli anni 80 / 90: i Circoli di qualità, il coinvolgimento dei lavoratori nei processi produttivi) abbiamo puntato su bassi salari e tagli "lineari" alle spese senza saper scegliere modelli industriali a noi confacenti in un nuovo contesto internazionale, quello della globalizzazione.<br /> <br />Anche il "Sindacato" vive la sua crisi di qualità come il resto della Società italiana ma attenzione ad addossare ad esso solo la responsabilità della situazione. Maggiori sono quelle della Politica, del Padronato, dell'intellighenzia del Paese che ha preferito cullarsi nella illusoria ipotesi di poter scaricare su altri le proprie responsabilità. <br /> <br />Fraterni saluti.<br /> <br /> Sergio Tremolada (già segretario della Fiom Lombardia)sergionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-47678292860299658162010-12-31T13:14:30.281+01:002010-12-31T13:14:30.281+01:00Lorenzo giustamente suggerisce di separare i due a...Lorenzo giustamente suggerisce di separare i due ambiti, mi accodo anche perchè (dopo avere letto l'accordo) mi sembra che spesso nel primo "ambito" si scrivano troppe cose "per sentito dire" o con considerazioni un poco demagogiche e forzate (su entrambi i fronti). Prima di pensare al secondo ambito credo sia anche il caso di riflettere sul perchè l'accordo (con tutte le distinzioni del caso) oggi venga visto dalla maggioranza degli italiani (a volte anche non a fondo informati come succede ormai da troppi anni) e dalla maggioranza degli operai (anche qui con tutti i distinguo del caso e con i richiamo al "ricatto") come accettabile e positivo. Ancora una volta si dimostra la distanza (che rischia di diventare siderale) tra chi "pensa" a sinistra e chi vive in questa società. Le "avanguardie" sembrano in difficoltà nel rappresentare il pensiero reale (o forse sono così avanti da essere lontane dal venire comprese da chi vive quotidianamente), lo si può vedere su tutti i fronti dalle scellerate decisioni sui candidati "non di partito ma con un partito schierato" nelle primarie milanesi, alle difficoltà che continuiamo ad avere nel rispondere alla riforma Gelmini con proposte e non solo con lamentele (ricordando che il babbo della riforma insegna a siena e si chiama Berlinguer e il più vicino "riformatore" non ha generato alcuna proposta pur professandosi rinnovatore assoluto come il buon Mussi). Nei soliti nomi che non sono in grado di presentare che le proprie ormai stanche facce e i loro ormai rituali balletti di sfide interne e distinguo (dove per solite facce possiamo inserire anche i giovinotti e le giovinotte cloni in peggio dei loro anziani sponsor). Forse sarebbe il caso di riflettere su questa distanza...non solo in casa Fiom (a proposito se qualcuno vuole avere un'idea delle difficoltà di "ragionare" con il sindacato dei metalmeccanici da "sinistra" possiamo aprire una parentesi e raccontare un po' di storie "bresciane"). Passando al secondo ambito, concordo, varrebbe la pensa di "studiare" un po' le condizioni di lavoro, ma anche quelle sociali, di chi produce (non solo auto) in germania, francia, regno unito e persino nei paesi dell'ex blocco sovietico. Ci sono condizioni di lavoro, situazioni ambientali, welfare, modelli di riferimento nell'istruzione, nel vivere quotidiano, ci sono modelli di gestione dei processi produttivi, ci sono modalità di coinvolgimento dei lavoratori e, infine, ci sono produttività diverse. Tutto questo andrebbe studiato. Anche i tabù della produttività e dei correlati sistemi premianti (temi che fanno parte delle aree contenutistiche sulle quali la sinistra italiana da troppo tempo non si interroga adeguatamente) andrebbero superati. Ultima considerazione di base (e di premessa) nel considerare i contesti nei quali si attivano processi produttivi è bene inserire (oltre ai temi di welfare) anche quelli legati agli ammortizzatori sociali e alla loro efficacia. Concludo con una riflessione provocatoria: siamo sicuri che la risposta più efficace oggi sia lo sciopero generale? Auguri a tutti di un migliore 011marionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-54186713523053025042010-12-30T19:21:48.261+01:002010-12-30T19:21:48.261+01:00Cari compagni,
ho seguito con ovvio interesse il...Cari compagni, <br /><br />ho seguito con ovvio interesse il dibattito su Marchionne e la Fiat. Ho l'impressione che si dovrebbero separare due ambiti. Uno è quello delle deprecazioni, lamentazioni, proteste, rimostranze, recriminazioni, querimonie, invettive, sarcasmi, condanne, eccetera, tenendo presente che non solo la maggioranza degli operai (sia pure, come qualcuno dice, sotto ricatto), è favorevole all'accordo; ma lo è anche l'opinione generale (politica, economica), e questo ha certamente il suo peso. Inoltre teniamo presente che nessuna condanna, lamentazione, invettiva, potrà cambiare oggi di una virgola il corso degli eventi. Per cui al momento sarebbe meglio cercare altri terreni di confronto fra lavoro e capitale, se proprio non si vuole restare inerti.<br /><br /> <br /><br />L'altro ambito è quello dell'investigazione. Credo di non essere il solo a chiedermi: come fanno in Germania (teniamo presente che circa la metà del parco macchine europeo è di produzione tedesca e in gran parte fabbricato in Germania) a realizzare macchine di ottima qualità con salari tedeschi, che sono più alti dei nostri non solo al netto (dove scontano meno tasse) ma ben di più anche al lordo? Come fanno in Francia, dove la qualità delle auto prodotte è media, e tuttavia sono auto che vendono bene, fabbricate anche qui con salari superiori ai nostri? Come fanno in Giappone, in America, in Svezia dove se pure con altri padroni, ma a salari molto robusti, continuano a produrre le due marche nazionali? Come fanno in Inghilterra, se pure non più con padroni inglesi, a produrre auto di prestigio (Rolls, Bentley, Aston Martin, Jaguar) che pure vendono in tutto il mondo? Come fanno in Polonia, a prescindere dai salari inferiori ai nostri, a produrre in modo più efficiente di noi? Se non ricordo male i polacchi ante 1989 (li ho visti all'opera) erano tutt'altro che degli stakanovisti. Eppure si sono adeguati. Ecco, sarebbe opportuno che quelli della Fiom, a cui non mancano i mezzi, viaggiassero un po’ per l'Europa e per il mondo a studiare questi fenomeni, a cercar di capire se i ritmi che si vogliono imporre sono sostenibili o no, se sono logoranti oppure vengono ragionevolmente sostenuti. E tornare con una documentazione fattuale su cui basare le loro rivendicazioni.<br /><br />Cordiali saluti.<br /><br />Lorenzo Borlalorenzonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-29736749922582954142010-12-30T16:25:52.376+01:002010-12-30T16:25:52.376+01:00Caro Giovanni, concordo con i tuoi rilievi di ieri...Caro Giovanni, concordo con i tuoi rilievi di ieri e di oggi. Tuttavia, la causa maggiore dell'attuale situazione va riferita alla disunità delle forze sindacali, divise come non mai sulla vertenza FIAT e su altro, che sta creando anche una pericolosa frattura politica all'interno del centrosinistra, come è bene evidenziato dalle posizioni divergenti di D'Alema, Fassino, Chiamparino e Fioroni ,da un lato e Vendola, dall'altro. In questo quadro, come non si può ricordare, invece, il ruolo decisivo- mai messo nel dovuto rilievo nemmeno dalla storiografia più attenta, Crainz e Banti, per tutti- giocato dai socialisti a partire dalla metà degli anni sessanta, capaci di coniugare, attraverso la loro decisiva presenza nei tre sindacati confederali, pluralismo e unità.<br /><br />Cordiali saluti e auguri di un sereno 2011.<br /><br />Carlo Salvionicarlonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-23308848014790963762010-12-30T16:24:41.584+01:002010-12-30T16:24:41.584+01:00Certo i SUV non sono ecologici ma la domanda di SU...Certo i SUV non sono ecologici ma la domanda di SUV è altissima in tutto il mondo. Uno dei problemi della Fiat è anche quello, o soprattutto quello, di produrre pochissimi e pessimi modelli. Oggi è difficile comprare Fiat. Le concorrenti offrono modelli migliori tecnologicamente ed a prezzi migliori. Se si vuol tener conto dell'ecologia è meglio fabbricare autobus elettrici o tram. Ma se si vuol essere competitivi bisogna dare ai consumatori quello che chiedono. E' la supply and demand rule.pinonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-51329778807113080742010-12-30T16:23:49.301+01:002010-12-30T16:23:49.301+01:00Non mi addentro in questioni cosi complesse che ri...Non mi addentro in questioni cosi complesse che riguardano la pelle di altri.<br /><br />Per professionalità ed esperienza avrei molto da dire, ma non modificherei certamente né ciò che si pensa qui dentro, né quello che sta succedendo là.<br /><br />Dico solo che è aspirazione dell'uomo cercare l'ofelimità. Purtroppo viviamo in un mondo dove il bene (per sua natura economica) è una cosa limitata. Questo è quindi oggetto di desiderio di più persone. Oltre la piccola Italia vi sono all'esterno ben oltre 7 miliardi di persone che vogliono per lo meno stare alla pari delgi altri. Parlerei quindi non tanto di democrazia o di ricatto, quanto di stati di necessità. Tra il presce HO ed il pesce AVESSI mia madre mi consigliava sempre il pesce HO. Perché è una certezza!giampaolonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-1809169369652991762010-12-30T10:03:16.370+01:002010-12-30T10:03:16.370+01:00Ieri sera su radio24 ho sentito un bell'interv...Ieri sera su radio24 ho sentito un bell'intervento di alfonso gianni, che ha posto un'altra serie di questioni non ideologiche sul piano industriale che giro ai più esperti di me.<br />E' vero che a mirafiori si produrranno SUV (alla faccia dell'ecologia) mentre nel frattempo la Volkswagen ha pronta una nuova linea di montaggio che consentirà di produrre nuovi modelli medio-piccoli in meno tempo e con un risparmio sui costi di quasi il 40%? E' vero che il modello industriale applicato alla Fiat, quello della Toyota, è sostanzialmente fallito? Poi di chi sarà la colpa se sul mercato la Fiat perderà altre quote? Ancora dei lavoratori? Intanto, i guadagni in busta paga dei lavoratori sembrano molto meno eclatanti di quelli descritti all'inizio...<br />A me piacerebbe davvero, a questo punto, che i lavoratori potessero avere un loro rappresentante nel cda (o almeno nel collegio dei revisori dei conti...).<br />Un cordiale saluto<br />Giovannigiovanninoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-77074144933365681952010-12-30T10:01:45.515+01:002010-12-30T10:01:45.515+01:00Caro compagno Ezio,
la risposta alla tua domanda (...Caro compagno Ezio,<br />la risposta alla tua domanda (chi o x il tramite di quale ragionamento sarà possibile distinguere in questa come in altre situazioni sicuramente delicate, a maggior ragione allorché riguardano la vita di migliaia di famiglie, la democrazia dal ricatto?) è semplicissima: I FATTI REALI ED OGGETTIVI CHE TUTTI POSSONO CONSTATARE! <br />Del resto parlarono chiaro le stesse interviste Tv agli operai che motivarono il loro voto favorevole alle ipotesi Marchionne in occasione del referendum di Pomigliano!<br />Fraterni saluti.<br />MarioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-83076900290209650012010-12-30T10:01:09.530+01:002010-12-30T10:01:09.530+01:00i socialisti stanno da un una parte sola diceva Br...i socialisti stanno da un una parte sola diceva Brodolini; dalla parte dei diritti dei lavortaori, della libertà sindacale, contro il ritorno agli anni 50; contro Marchionne, la Cisl e la Uilpeppenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-7897820274518775732010-12-29T18:09:47.099+01:002010-12-29T18:09:47.099+01:00Caro Dario,
avevo premesso che non era mia intenzi...Caro Dario,<br />avevo premesso che non era mia intenzione prodigarmi in "tirate ideologiche sul Socialismo" (sono di formazione laico-rosselliana, me lo posso evitare anch'io!), ma sottolinearne valori e principi differenziati e differenzianti, quello si, e ti asssicuro che non smetterò mai di farlo. <br />E sai perché? Perché la Democrazia è ritualizzazione dei conflitti: occorrono fini e "parti" contrapposte per caratterizzarla e determinarla. <br />Senza contrapposizioni (dialetticamente democratiche, s'intende) non v'è Democrazia. <br />Non si tratta di "teorizzazioni" ma di pura e semplice realtà dei fatti. Non puoi chiamare elefante un gatto. Punto.<br />Venendo all'oggetto della controversia: son d'accordo su quasi tutto ciò che hai osservato e posso comprendere anche le motivazioni di alcune delle parti del tuo scritto su cui ho tuttora delle serie perplessità. <br />Ma REALISTICAMENTE parlando, la mia domanda è una sola: CHI E' CHE OGGI DEVE PAGARE QUESTA CRISI? O meglio, su chi si vuole scaricarne i maggiori e più ingiusti oneri?<br />Iniziamo da qui, sempre realisticamente parlando, e poi credo che la discussione filerà più liscia.<br />Fraterni Saluti ed augurissimi laici.<br />Mario Francesemarionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-8762087676489105772010-12-29T14:01:57.796+01:002010-12-29T14:01:57.796+01:00Cari compagni,
non sono ancora intervenuto su Mira...Cari compagni,<br />non sono ancora intervenuto su Mirafiori perché non è il mio campo e ne so davvero poco.<br />Ringrazio anzi tutti coloro che hanno scritto per le informazioni che hanno dato.<br />Pongo solo due questioni, su piani diversi, ma credo entrambe non ideologiche (anch'io però non la ritengo una parolaccia...), ma nel merito:<br /> <br />1) sul contenuto dell'accordo, il punto che mi pare decisamente più scandaloso è quello dell'introduzione di turni di dieci ore, a fronte di una riduzione delle pause di lavoro. D'accordo sul pieno utilizzo degli impianti, ma non a scapito della salute e della sicurezza dei lavoratori, che non può mai essere monetizzata<br /> <br />2) più in generale, noto una contraddizione nell'atteggiamento della CISL che da una parte si batte per il modello tedesco e per forme di cogestione (che andrebbero finalmente approfondite), dall'altra non batte ciglio (anzi...) di fronte all'esclusione da qualsiasi forma di rappresentanza sindacale di chi, bene o male, rappresenta il 25% dei lavoratori. Anche se ciò rispetta formalmente lo Statuto dei lavoratori, mi sembra comunque denotare scarso rispetto verso i lavoratori e chi li rappresenta, oltre a denotare un ulteriore restringimento degli spazi di democrazia<br /> <br />Un cordiale saluto a tutti e ancora auguri per un sereno 2011<br />GiovanniGiovanninoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-37315247087446637582010-12-29T13:46:53.062+01:002010-12-29T13:46:53.062+01:00Caro Mario
non sono affatto pragmatico, ma realis...Caro Mario<br /><br />non sono affatto pragmatico, ma realista si, ed il realismo, cioè il guardare la realtà per quella che è e non per quella che ci piacerebbe che fosse mi evita di imbarcarmi in tirate idelogiche sul SOCIALISMO.<br /><br />La cosa che mi ha sempre molto convinto del Socialismo democratico, riformista e liberale è stata la sua continua capacità di adattare la propria strategia e la tattica al momento che si viveva, evitando che i sacri principii della DOTTRINA prevalessero sul ragionamento concreto.<br /><br />Conoscere la realtà per trasformarla è sempre stata la mia frase preferita.<br /><br />Bene quale è, secondo me, la realtà che oggi sitamo vivendo?<br /><br />Secondo me siamo in una fase brutta di transizione che mi ricorda molto il periodo (ovviamente non l'ho vissuto ma ho letto abbastanza sull'argomento) che va dalla crisi del 1929 al 1934.<br /><br />Le prime risposte a quella crisi furono a grandi linee quelle che stiamo vedendo oggi, la chiusura di tutti i canali finanziari con la caduta progressiva dell'economia in una recessione senza fine.<br /><br />Era quello, come oggi, un periodo dominato dalla finanza che, passami il termine, strozzava sempre di più l'economia produttiva.<br /><br />Da quella crisi l'America ne uscì dopo il '34 con il New Deal e l'Europa con la guerra.<br /><br />Oggi siamo di nuovo in quelle condizioni, e l'economia produttiva soffre pesantemente i limiti posti allo sviluppo (sarebbe peraltro utile discutere di quale potrà e dovrà essere lo sviluppo futuro delle economie "mature") dai debiti assunti in capo agli Stati Sovrani per salvare le Banche nel 2008.<br /><br />L' industria produttiva si acconcia ad affrontare la situazione esistente, non potendo far la guerra da sola alle Istituzioni Finanziarie, poichè le Istituzioni Politiche hanno il problema di farsi finanziare da loro il debito pubblico per cui ne sono in ostaggio, scaricano sull'anello debole (il lavoro) gli oneri derivante dalla crisi del sistema.<br /><br />La diminuzione progressiva del monte salari e stipendi disponibile riduce progressivamente i consumi (siamo ancora purtroppo in un mondo dominato dai consumi) e pertando aggrava la recessione.<br /><br />Ed il giro riprende dall'inizio, in sostanza il cane che si morde la coda<br /><br />Come vedi la questione FIAT non è solo "democrazia vs autoritarismo" ma ha origini molto più ampie che né Marchionne, nè CGIL, CISL o UIL o Il PD o Berlusconi/Tremonti possono risolvere.<br /><br />Solo iniziando a pensare in grande, all'Unione Europea coesa e pertanto forte ed in grado di esportare il suo modello di Economia Sociale di Mercato, ad un Sindacato Europeo Unito e ad un forte PSE sovranazionale, in grado di formulare proposte alte, forti e concrete si potrà pensare di uscire dal guano in cui siamo tutti cacciati.<br /><br />Sarà un percorso lungo ma se evitiamo di metterci a discutere di massimi sistemi teorici, forse riusciamo a fare un po' più in fretta<br /><br />Fraterni saluti<br /><br />Dario Allamanodarionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-68282156471699588002010-12-28T17:41:29.040+01:002010-12-28T17:41:29.040+01:00Caro Compagno Mario,
solo per capire: chi o x il t...Caro Compagno Mario,<br />solo per capire: chi o x il tramite di quale ragionamento sarà possibile distinguere in questa come in altre situazioni sicuramente delicate, a maggior ragione allorché riguardano la vita di migliaia di famiglie,la democrazia dal ricatto?altrimenti rischiamo di far saltare il banco e nessuno capirà più nulla!Grazie anticipatamente x la tua replica che, considerata la delicatezza della questione,sarà puntuale, univoca e coerente.<br />buon pomeriggio ed a presto<br />ezioezionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-63066672921611040432010-12-28T17:39:25.633+01:002010-12-28T17:39:25.633+01:00ma di cosa parliamo.
E' evidente che tanti fra...ma di cosa parliamo.<br />E' evidente che tanti fra noi non hanno ancora capito che quando si è cominciato (strumentalmente) a parlare di:<br />"fine delle ideologie",<br />"superamento delle divisioni tra destra e sinistra",<br />"vecchia politica" e via dicendo,<br />noi socialisti - per la nostra storia e per il futuro del paese -avremmo dovuto opporci, con forza e convinzione, al tentativo di "omogenizzare" tutto e tutti!<br />Personalmente, continuo a volerni distinguere e qualificare in quanto uomo "di sinistra" e sostenitore di un'ideologia (si, IDEOLOGIA, non RETORICA) che allude ad una visione (socialista) più laica e più "giusta" della ns. società!<br />renato fiorettirenatonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-46701795126098302632010-12-28T17:05:03.370+01:002010-12-28T17:05:03.370+01:00Caro Allamano, se per "accordo" s'in...Caro Allamano, se per "accordo" s'intende qualcosa di simile al referendum "marchionniano" di Pomigliano per la serie "vuoi continuare a lavorare alle mie mortificanti condizioni oppure vuoi essere licenziato con una mano davanti e l'altra di dietro?"......beh, credo che in questo caso non si possa affatto parlare di "democrazia" (?!?!?) ma di palese RICATTO! <br />Ed è difficile al giorno d'oggi trovare una "maggioranza" di lavoratori che, pur di poter far sopravvivere le proprie famiglie e pagare il mutuo, non sia disposto ad accettarlo! <br />Suvvia, siamo seri, di cosa stiamo parlando????<br />M.F.marionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-45773554113597253802010-12-28T17:04:26.111+01:002010-12-28T17:04:26.111+01:00qui di seguito un pezzo interessante di rassegna s...qui di seguito un pezzo interessante di rassegna stampa. Io però continuo a dire che non mi interessa una discussione basata sulla retorica ideologica, e neanche sulla storia della FIOM e della Fiat, ma vorrei sapere come sono regolate queste cose negli altri paesi che producono auto, sia in quelli dell'UE sia nel resto del mondo. Perché prima di discutere in quale mondo vorremmo essere mi interessa sapere in quale mondo sono<br /> <br /> <br />Francesco Forte, su Il Foglio, spiega come l'accordo rappresenti la deroga ai protocolli del 1993 riguardanti la concertazione nazionale, siglati dalla Confindustria di Luigi Abete e "dalla triplice sindacale egemonizzata dalla Cgil e dal governo Ciampi": "Essi stabilirono un patto nazionale permanente di politica dei redditi per contenere i salari" e favorire l'ingresso nell'Euro. L'accordo ammetteva la contrattazione di secondo livello, di area o aziendale, nei limiti previsti da quella nazionale: per la stipula dei contratti di secondo livello erano competenti le rappresentanze sindacali unitarie (Rsu), composte per due terzi dai rappresentanti eletti dai lavoratori delle imprese e per un terzo dai rappresentanti dei sindacati che avevano firmato il contratto nazionale. Tali Rsu, dunque, per i protocolli del 93, sono comunque composte anche da chi non ha firmato i contratti. Qui l'innovazione Marchionne, per cui i contratti aziendali non sono firmati dalle Rsu ma con i sindacati che ci stanno. Il quotidiano intervista Mario Tronti, che si sofferma sulle conseguenze politiche e sociali dell'accordo di Mirafiori: farà scomparire il conflitto dal suo habitat tipico, la fabbrica, con la prospettiva di farlo riemergere altrove in forma più diffusa. Per Tronti la svolta arriva "alla fine di un ciclo e coincide con un passaggio di crisi del sistema. La recessione globale è stata scientemente utilizzata per imporre questo cambiamento nelle relazioni industriali". Insomma, per Tronti, la globalizzazione è "per metà un fatto", "ma per metà un apparato ideologico", che si traduce in un ricatto.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-14685213699317790002010-12-28T17:03:49.366+01:002010-12-28T17:03:49.366+01:00Sono semplicemente, inequivocabilmente d'accor...Sono semplicemente, inequivocabilmente d'accordo con mario. Il resto é socialismo peloso.<br /><br />Fraterni Auguri.<br />Claudio Marraclaudionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-33792345775876601452010-12-28T10:30:49.939+01:002010-12-28T10:30:49.939+01:00Della serie Pirandello ... ma anche la doppiezza d...Della serie Pirandello ... ma anche la doppiezza del linguaggio si<br />>potrebbe dire di queste "querelle" sul rischio per la "democrazia",<br />>pera alcuni, dell'accordo (per altri dicktat) Fiat.<br />>A me pare evidente che coloro che hanno tirato in ballo "democrazia a<br />>rischio" intendevano con il termine secco "democrazia" il nostro<br />>sistema repubblicano liberaldemocratico sancito dalla nostra Carta<br />>Costituzionale e non altro. Che l'accordo FIAT così fatto sia in<br />>totale dispregio della nostra carta costituzionale - in particolare<br />>titolo terzo parte economica - non ci dovrebbero essere dubbi ... ma<br />>Pirandello e Kakfa hanno già dertto ! Per molti vale, pragmaticamente<br />>s'intende "così è se vi pare".<br />>Se invece volessimo dibattere sul concreto penso che dovremmo<br />>parlare, ma con Dario abbiamo preso l'impegno di farlo a Torino<br />>questa primavera di Codeterminazione ... alla tedesca s'intende non<br />>alla Sacconi.<br />>Un fraterno saluto a tutti massimalisti, riformisti e ... pragmatici.<br />>Luigi Fasce<br />>PS<br />>per chi volesse conoscere l'esito del mio viaggio in Argentina-<br />>Brtasile consiglio di leggere i miei appunti di viaggio testè immessi<br />>in www.circolocalogerocapitini.it<br />>sotto argomento<br />>"autogestione cogestione imprese"<br />>buona lettura agli interessati all'argomento<br />>luiginoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-24356852643133064782010-12-28T10:28:44.472+01:002010-12-28T10:28:44.472+01:00La discussione sulla FIAT si sta avvitando sulla q...La discussione sulla FIAT si sta avvitando sulla questione dei diritti <br />democratici, vorrei dire la mia su cos'è per me la democrazia.<br />Innanzitutto la democrazia ha delle regole che debbono garantire a tutti, <br />maggioranze e minoranze, di esprimere il proprio pensiero e di divulgarlo. <br />Al termine del percorso però, se non si trova un accordo unanime, esiste una <br />regola precisa: si decide a maggioranza.<br />Il caso FIAT non può discostarsi troppo da queste regole.<br />Oggi le Rappresentanze Sindacali Unitarie di Mirafiori Carrozzerie sono così <br />redistribuite sulla base di una votazione<br />FIM CISL 25.5%<br />FIOM CGIL 22.2%<br />FISMIC 19.1%<br />UGL 13.1%<br />UILM 13.1%<br />COBAS 7.0%.<br />I sindacati che hanno siglato l'accordo (magari separato ma sempre accordo è) <br />rappresentano il 70.8%, FIOM E COBAS che non hanno siglato rappresentano il <br />29.2%.<br />Sulla base delle regole democratiche chi ha siglato l'accordo ha tutti i <br />diritti per farlo, oggi rappresenta, almeno formalmente, la stragrande <br />maggioranza dei lavoratori.<br />Comunque è giusto che un accordo di questo importanza sia sottoposto alla <br />verifica di un referendum tra i lavoratori, non è detto che l'attuale <br />maggioranza nelle RSU abbia oggi il consenso della maggioranza dei <br />lavoratori, è sempre corretto verificare che questo consenso esista, ed è <br />cosa apprezzabile che i sindacati firmatari dell'accordo abbiano accettato di <br />sottoporre l'accordo al referendum.<br />Ma se dal referendum emerge che la maggioranza dei lavoratori approva <br />l'accordo, lo si firma, senza se e senza ma, altrimenti e per davvero si <br />prefigura una forma di democrazia deviante, in cui una forte e consistente <br />minoranza pretende di avere un diritto di veto, ed il diritto di veto è la <br />morte della democrazia.<br />Accettando queste regole minime di democrazia FIOM può giustamente pretendere <br />di veder riconosciuto il suo diritto di "rientrare" in fabbrica, perchè <br />dimostrerebbe non solo di rivendicare ma anche di praticare le regole <br />democratiche, fatto che renderebbe poco credibile per l'opinione pubblica la <br />forzatura di Marchionne sull'esclusione dei non firmatari.<br /><br />Dario Allamanodarionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-76104679181852089132010-12-28T10:15:06.633+01:002010-12-28T10:15:06.633+01:00Compagni, calma col "pragmatismo" spesso...Compagni, calma col "pragmatismo" spesso risultato solo pasticcione e consociativo coi poteri forti....poiché è stato il cosiddetto "pragmatismo a tutti i costi" e non certo l'elaborazione di principio attenta alla realtà a causare ill progressivo depotenziamento politico, elettorale e culturale della Sinistra, in particolare di quella socialista. <br />Qui non ci sono tesi precostituite o "sistematizzazioni ideologiche e filosofiche" da difendere o avallare, ma c'è da riconfermare con forza solo DIRITTI fondamentali del mondo del lavoro che sembravano acquisiti (e non solo in fabbrica) ma che oggi si sta cercando di smantellare in ossequio al neo-liberismo selvaggio e padronal-globalizzatore.<br />Di fronte a tanto il riformista vero (che è il "rivoluzionario democratico di tutti i giorni" ...e non "una tantum") deve smetterla di fare il Don Abbondio ed il "paciere" a tutti i costi, assumendosi tutte le responsabilità di questa situazione.....i socialisti sono certamente per la "pari dignità" tra impresa e forza lavoro, ma principalmente schierati a favore di quest'ultima, specie quand'essa è seriamente minacciata come lo è oggi più che mai. <br />Questi principi ce li hanno trasmessi i nostri padri socialisti e nessuna "mutazione genetica" o "pragmatismo corporativo" di sorta potrà metterli in dubbio ed inficiarne la valenza. <br />Non lo si deve MAI dimenticare, se s'intende continuare ad onorare la parola ed il termine di SOCIALISTA.<br />Fraterni Saluti.<br />Mario Francesemarionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-86376022458051494102010-12-27T17:07:51.190+01:002010-12-27T17:07:51.190+01:00CARO DARIO,
complimenti per la tua solita chiarezz...CARO DARIO,<br />complimenti per la tua solita chiarezza e puntiglio nel ragionare e nel confrontarsi.<br />Sottoscrivo il tuo pensiero e mi auguro, in primis, che il GdV diventi una realtà sempre più interessante e coinvolgente nella città di Torino; mi auguro, inoltre, che il taglio che riesci a dare anche in questo intervento, ricco di sano ed orientato pragmatismo e, quindi, scevro dall'eccessiva filosofia politica( che tanti danni ha inferto alla sinistra italiana), possa diventare comune identità e base di partenza per la ns area politica.<br />Infine è mio auspicio che si possa realmente e recisamente affermare tutti insieme che "è dalla capacità di trarre sintesi da tesi diverse che si valuta la bontà di una azione politica non dall'appiattimento su una tesi particolare".<br />Suvvia!!!!!! Procediamo ad una sintesi consapevole e ormai necessa ria in questo come in altri settori del ns comune agire politico <br />Fraterni saluti dalla Sicilia a tutti i rossellianiezionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-16409450296654828322010-12-27T17:07:12.894+01:002010-12-27T17:07:12.894+01:00qui il testo dell'accordo e altri commenti ht...qui il testo dell'accordo e altri commenti http://www.rassegna.it/articoli/2010/12/24/69965/mirafiori-il-testo-dellaccordo-separato<br /><br />a dario ripeto che non è un problema di massimi sistemi il passaggio da rsu a rsa.Insisto che questo aspetto dovrebbe essere enfatizzato dalle forze di sinistra ,qualunque sia il giudizio sul resto dell'accordo,di cui si potrebbe almeno dire che di ricatto comunque si tratta ,anche se si può ritenere preferibile e più realistico mangiare la minestra che saltare dalla finestra.Cmq la negazione del diritto a essere presente in fabbrica al maggior sindacato dei metalmeccanici ci riporta alle battaglie che ben prima dell'80 socialisti e comunisti insieme combattevano per fare entrare la Costituzione dentro le fabbriche.O sono anche queste astratte discussioni ldeologiche e teologiche?lanfranconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-62289518335186311632010-12-27T17:06:32.047+01:002010-12-27T17:06:32.047+01:00Condivido quanto dice Dario, con molta maggiore es...Condivido quanto dice Dario, con molta maggiore esperienza di me, e condivido soprattutto la critica alla FIOM di Torino, che in 30 anni (una intera generazione) non ha fatto l'analisi sui catastrofici errori compiuti nel 1980, facendo impegnare l'intero movimento sindacale d'Italia nella difesa a oltranza di 35 operai contigui al terrorismo e esaurendo in un colpo l'altissimo credito di cui godevano su scala nazionale. In quel periodo, un po' prima e un po' dopo molti quadri giovani e meno giovani hanno lasciato il sindacato creando silenziosamente un grande vuoto.<br />Nella attuale FIOM torinese ci sono ancora residui del "pansindacalismo", il sindacato che deve dire la sua su ogni questione , perché rappresenta la società civile. Peccato che si schieri spesso su posizioni assolutamente minoritarie, come il NoTav, che è minoranza anche in Val di Susa (le tendenze politiche del mio territorio le conosco bene...) e in compagnia discutibile, come i no global di Azkatasuna, pittoreschi giovanotti che insieme agli squatters tendono ai " cortei militanti". La loro casa occupata è un bel centro sociale, ma quando escono combinano regolarmente guai, e hanno anche avuto una scivolata quasi antisemita. Poi non ho mai capito perchè si siano scelti il nome di un movimento terrorista, bigotto e reazionario che non a caso aveva la simpatia di Kossiga....Anche il movimento degli studenti li guarda con grande diffidenza.<br /> <br />PS: per quanto riguarda la TAV, la posizione prevalente tra i volpedini torinesi è che ne vogliamo 2, una che prosegua per Piacenza e raccolga nell'alessandrino il retroterra di Genova, evitando di farci fare il solito giro per Milano.claudionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-8502912078430716132010-12-27T11:01:53.341+01:002010-12-27T11:01:53.341+01:00Io penso che per fare una discussione seria bisogn...Io penso che per fare una discussione seria bisognerebbe conoscere come sono regolate queste cose almeno negli altri paesi della UE. Il capitale è globalizzato su scala mondiale, ma nella UE abbiamo qualche possibilità di discutere, che finora non mi sembra neanche cercata. Fare i nostalgici del buon tempo antico, senza chiedersi come funziona il mondo, è un atteggiamento provinciale e conservatore.claudionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-36070795926487186172010-12-27T11:00:48.543+01:002010-12-27T11:00:48.543+01:00dungshCaro Dario apprezzo molto tono, contenuti e ...dungshCaro Dario apprezzo molto tono, contenuti e logica del tuo intervento. Credo si debba lavorare a Torino e nel resto del Paese x aggiornare le riflessioni sul ruolo, la responsabilità, i diritti e le nuove opportunità del sindacato e sul rilancio delle relazioni industriali. Senza scimmiottare realtà diverse come quella Usa o tedesca alcuni spazi x una riflessione sul tema partecipativo oggi va fatta. Approfitto di questa mail x chiedere a tutti dove posso scaricare il testo integrale dell'accordo perché in questi giorni ne ho trovati solo stralci e ho letto troppe "interpretazioni" cosi diverse tra loro da farmi immaginare che qualcuno ciurli nel manico.marionoreply@blogger.com