tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post7778754114217290646..comments2024-01-01T09:18:54.500+01:00Comments on Circolo Rosselli Milano Attualità politica: Angelo d'Orsi: un 25 aprile di lotta contro l'indifferenzaCircolo Rosselli Milanohttp://www.blogger.com/profile/00974502901995398987noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-26148522821617917062009-04-29T22:17:00.000+02:002009-04-29T22:17:00.000+02:00Il 25 Aprile, i comunisti del vituperato Togliatt...Il 25 Aprile, i comunisti del vituperato Togliatti …. e gli italiani<br /><br /> <br /><br />Leggo su Micromega Angelo d’Orsi invocare un 25 Aprile di lotta contro l’indifferenza, e sono, per quel che vale il mio parere, molto in sintonia con tale invocazione, tanto più alla luce di come poi è andato questo 25 Aprile 2009, per dirla con Bocca, il più triste mai visto.<br /><br /> <br /><br />Detto questo, e sottolineato le mie modestissime capacità di analisi storica, mi ha colpito in particolare questo passo dello scritto di d’Orsi: <br /><br /> <br /><br />«Ebbene, il 25 Aprile ci dice che sono stati innanzi tutto i comunisti – gli italiani nella lotta partigiana, ma anche di altri Paesi, a cominciare dai Russi (che hanno pagato il prezzo più altro alla macchina da guerra hitleriana) –, a lottare contro il nazifascismo. E, aggiungo, in Italia, furono i comunisti del vituperato Togliatti a dare un contributo decisivo alla costruzione della Repubblica democratica, dalla Costituente in poi. Negare questa verità acclarata dai documenti significa fare del volgarissimo “rovescismo”. Come continuare a parlare di “guerra civile” per riferirsi al biennio ’43-45 significa dire un pezzo di verità, non certo tutta. E un pezzo di verità è una menzogna. Giacché, come ci ha insegnato tutta la migliore storiografia – Claudio Pavone per tutti – in quei mesi dal settembre ’43 all’aprile ’45 coesistettero tre guerre: una guerra di liberazione nazionale (italiani contro tedeschi), una guerra sociale (classi subalterne contro i ceti privilegiati, favoriti dal regime mussoliniano: il famoso “vento del Nord”, ossia la speranza di un radicale cambiamento sociale), e, infine, una guerra civile (ossia italiani, antifascisti, contro italiani, fascisti). <br /><br />Dunque, la guerra civile fu soltanto una dimensione di quel conflitto drammatico, e insistere su di essa, significa mentire, oltre che banalizzare. O se proprio si vuole tollerare quell’etichetta di guerra civile la si intenda come faceva Franco Antonicelli, indimenticato presidente del CLN Piemontese, il quale commemorando il 25 Aprile, nel suo primo anniversario, il 1946, ebbe a dire che si era trattato di una guerra “che, oltre ad essere militare e anzi prima che fosse militare, fu civile, e cioè moto di cittadini, d’ogni classe cociale, d’ogni età e di entrambi i sessi”.»<br /><br /> <br /><br />Ed è appunto da questo passo che ricavo le considerazioni che faccio seguire, dopo aver salutato chi mi legge. <br /><br /> <br /><br />vittorio melandri<br /><br /> <br /><br /> <br /><br />Continuare a parlare di “guerra civile” con l’intento di derubricare a cosa minore la “guerra di liberazione” è peggio che dire una menzogna, è appunto “rovesciamo” il tentativo di rovesciare nel suo contrario la realtà.<br /><br /> <br /><br />Anche per questo da cittadino semplice, ogni volta che ho sentito parlare di “guerra civile” riferendosi alla “liberazione”, ne ho colto innanzi tutto la valenza di ignobile e/o servile tentativo, di “parificare” le parti contrapposte, come dire…. “se guerra civile è stata è perché in fondo partigiani e repubblichini pari sono stati”.<br /><br /> <br /><br />Quando Claudio Pavone identifica però una guerra combattuta da italiani antifascisti, contro italiani fascisti, ossia identifica appunto gli estremi di una “guerra civile” correttamente intesa, credo che colga quella “parte” del tutto, che al tutto dà il suo più autentico significato, perché l’Italia era “occupata” ben prima che dai nazisti tedeschi, dai fascisti italiani, e perché il fascismo sorge per favorire i ceti da sempre privilegiati ed ingannare le classi subalterne di cui si era fatto, in modo appunto falso e menzognero, subdolo e ingannevole vindice. <br /><br /> <br /><br />Credo poi che siano stati innanzi tutto gli “antifascisti italiani” a dare vita alla lotta partigiana e credo che la pretesa, ancora ieri formulata su il manifesto da Alberto Burgio, e su Micromega da Angelo d’Orsi, di “contare” quanti fossero di più fra gli “antifascisti italiani” quelli “comunisti”, sia sicuramente deducibile dai documenti, ma toglie, anziché aggiungere, “peso politico” al valore della “Resistenza”, valore che occorre, più che mai in passato, spendere ancora oggi.<br /><br /> <br /><br />Quanto poi al “contributo decisivo alla costruzione della Repubblica democratica, dalla Costituente in poi” dato dai “comunisti del vituperato Togliatti”, nulla mi toglie dalla testa che quel contributo, proprio alla Costituente, è stato depotenziato in modo drammatico “dagli stessi comunisti del vituperato Togliatti” il giorno in cui votarono l’Art. 7, l’unico articolo della Costituzione votato a maggioranza: 350 vs 149. <br /><br /> <br /><br />Ricordo a chi sicuramente lo sa bene, che insieme a 203 democristiani, 25 qualunquisti, e 11 liberali più alcuni rappresentanti di gruppi minori (16), a favore votarono 95 comunisti. Se ai 149 che furono i contrari si sommano i 95 comunisti, fa 244, sempre meno dei 255 che avrebbero votato a favore senza i comunisti stessi, ma è di tutta evidenza che un articolo della Costituzione non si sarebbe potuto approvare 255 vs 244, perchè tutta la Costituzione si regge su una forte visione di insieme, e se i 95 comunisti avessero optato per il no all’Art. 7 si sarebbe dovuto cercare ben altro compromesso.<br /><br /> <br /><br />Sono per ripetere con Vittorio Foa: <br /><br /> <br /><br />«Quello fu un giorno cupo, era la svolta del Pci che ci umiliava»….. <br /><br /> <br /><br />….e che a più di sessant’anni di distanza, mi permetto di aggiungere, come italiani, laici, credenti e non, teisti e ateisti, agnostici, buddisti o appartenenti a qualsiasi altro credo, ancora ci umilia.<br /><br /> <br /><br />E non bastasse Foa ricordo per chiudere anche quanto riportato da Michele Prospero nel Dossier Il nostro Gramsci: a 70 anni dalla morte – apparso su l’Unità del 15 aprile 2007:<br /><br /> <br /><br />«Compito prioritario del partito operaio per Gramsci sarebbe stato quello di fornire ‘la base di un laicismo moderno, e di una completa laicizzazione di tutta la vita e di tutti i rapporti di costume’. ... [Ma] tra gli anni venti e trenta in molti paesi europei vince proprio la soluzione cesaristica. La chiesa ricorre ovunque al concordato con le potenze autoritarie. Per Gramsci i patti lateranensi con il fascismo furono una capitolazione dello Stato poiché ‘il concordato è il riconoscimento esplicito di una doppia sovranità in uno stesso territorio statale’.»<br /><br /> <br /><br />v.m.vittorio melandrinoreply@blogger.com