tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post7507688052806078218..comments2024-01-01T09:18:54.500+01:00Comments on Circolo Rosselli Milano Attualità politica: Franco Astengo: Nel merito delle riformeCircolo Rosselli Milanohttp://www.blogger.com/profile/00974502901995398987noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-71542132738456904122015-08-11T12:48:07.439+02:002015-08-11T12:48:07.439+02:00Mi chiedo se c’è qualche Paese al di fuori dell’It...Mi chiedo se c’è qualche Paese al di fuori dell’Italia, che ha Comuni, Province, Regioni, doppie Camere uguali: siamo così ricchi da poterci permettere questi costi della democrazia, oltre alla burocrazia più retribuita del mondo a partire dai commessi delle Camere? E ai poveri che pagano, ci si pensa?<br /><br /><br />Lorenzo Borla<br />lorenzonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-32331033808090140822015-08-11T12:47:12.078+02:002015-08-11T12:47:12.078+02:00Caro Ferrari, non intendevo sollevare il problema ...Caro Ferrari, non intendevo sollevare il problema epocale dell’assetto dello Stato. Non ambisco a tanto, e non avrei neppure le idee chiare su come ristrutturare questo assetto. Ma sappiamo che se si versa nel piatto troppa pastasciutta non solo deborda, ma si finisce di fare indigestione. Mi limitavo ad osservare che mi sembra improbabile che la cancellazione dei consiglieri assessori presidenti e dell’apparato dedicato a loro (che potrà forse fare cose più utili altrove) equivalga a zero riduzione di spesa. D’altra parte è un classico: quando si tirano in ballo le questioni più grandi e universali (perché non partire dalla presidenza della Repubblica, a scendere?) il solo risultato è che le cose restano come prima. D’altra parte, prima della legge Delrio, erano decenni che si leggevano critiche alla inutilità e ai costi delle Province, salvo che messo in moto il processo, ovviamente non si fa così, e i problemi sono “ben altri”. Per il resto sono d’accordo: il Palazzo andrebbe ristrutturato dalle fondamenta, sono d’accordo che il Governo è nelle mani di giovani apprendisti eccetera. Per lo meno sono volenterosi e puliti. Meglio dei professionisti dei ministeri che ci hanno portato alla condizione che tutto è da rifare. <br /><br />Cordialmente. Lorenzo Borla <br />lorenzonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-56686898527898422972015-08-11T12:46:26.911+02:002015-08-11T12:46:26.911+02:00Se i costi della politica sono le indennità degli...Se i costi della politica sono le indennità degli eletti, questi sono i costi della democrazia. L'art. 51 Cost. garantisce A TUTTI DI CANDIDARSI A PARITà DI CONDIZIONI, QUINDI NO PUò ESSERE RISERVATA LA RAPPRESENTANZA SOLTANTO AI BENESTANTI, ANCHE PERCHé CI SAREBBE CONTRASTO CON IL SECONDO COMMA DELL'ART. 3 COST. Non ci sono disposizioni specifiche costituzionali sull'indennità l'ultimo comma dell'art. 51 Cost. si l,imita a dire che "Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro."Le Province sono state rapinate della tassa sui PASSAGGI DI PROPRIETà DEGLI AURTOVEICOLI, UNA DELLE POCHE TASSE PROPRIE. Si naviga a vista e Province destinate all'abolizione e Città Metropolitane che avrebbero dovuto essere la nuova forma di governo locale sono trattate allo stesso modo. Prova generale di limitazione democratica, anche qui elezioni di secondo grado. . Pensate CHE SONO LEGITTIME LISTE COMPOSTE DA TANTI CANDIDATI QUANTI SONO I POSTI ED ANCHE IN PRESENZA DI UNA SOLA LISTA. CHE BELLO SAPERE I RISULTARTI LA SERA prima dell elezioni! Ma basta piagnistei bisogna essere positivi : c'è il nuovo che avanza.<br /><br /><br />Felice C. Besostri<br /><br />felicenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-16482353145845251152015-08-10T17:44:45.545+02:002015-08-10T17:44:45.545+02:00caro Borla il problema non mi pare sia quello dei ...caro Borla il problema non mi pare sia quello dei risparmi realizzati dal non pagare i costi “politici” ( ossia di consiglieri e assessori e presidenti) delle Amministrazioni provinciali. Ma il fatto che in materia di riforme dell’assetto dello stato Renzi sembra comportarsi come un architetto pazzo che entrato in un grande palazzo, certamente da rimodernare, inizia a togliere muri e pilastri senza chiedersi se alla fine il palazzo starà in piedi. Ossia senza porsi il problema della sua staticità. Eppure, a partire dalla “fondazione Agnelli” cerano numerosi studi sulle migliorie da dare ad un moderno assetto dello Stato: dalla riduzione del numero delle regioni ( alcune anche più piccole della mia provincia) alla soppressione dello statuto delle regioni speciali, alla drastica riduzione delle aree provinciali all’interno delle macro regioni ed al ruolo da dare alle suddette aree non necessariamente rette da organismi politici, alla riduzione, mediante accorpamento dell’assurdo numero di Comuni. Picconando a destra e a manca invece il rischio è che il palazzo non venga ristrutturato, ma cada in testa a tutti noi. L’impressione è che , tolte lodevoli eccezioni, tra cui sicuramente Padovan per il rispetto internazionale che si è meritato in tanti anni di serio lavoro da economista, l’impressione sia che il governo Renzi sia fatto da giovani apprendisti marinai che navigano a vista. Meglio forse di un equipaggio di corsari, e furfanti come è stato in altre occasioni. Ma è ancora un po’ poco. Per avere fiducia in Renzi avremmo tutti noi bisogno di un “ progetto compiuto” più che di iniziative di cui poco comprendiamo la direzione.<br />albertonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-64803657891005339062015-08-10T17:44:00.271+02:002015-08-10T17:44:00.271+02:0010 agosto 2015 13:23
alberto ha detto...
La di...10 agosto 2015 13:23 <br /> alberto ha detto... <br />La diatriba sul meccanismo elettorale del futuro “Senato” delle autonomie, rischia di mettere in ombra il problema vero, che è quello dei futuri poteri delle due assemblee ( Camera e Senato) e dei loro rapporti con il governo .<br />La lettura di questo articolo<br />http://storicamente.org/federalismo-in-germania_falcone<br />potrebbe aiutare a capire che stiamo rischiando di parlare solo di “contenitori” piuttosto che di “contenuti”. <br />Grazie <br />albertonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-19089669539095900772015-08-10T17:43:25.253+02:002015-08-10T17:43:25.253+02:0010 agosto 2015 13:22
franco ha detto...
E'...10 agosto 2015 13:22 <br /> franco ha detto... <br />E' semplice: gli apparati sono rimasti esattamente dov'erano non c'è stato alcun trasferimento di personale anche perchè non ci sono stati traferimenti o accorpamenti di deleghe. Molto semplice.Sarebbe poi interessante confrontare le spese per i vecchi consigli e per gli attuali formati dai sindaci (rimborsi spese, uffici, ecc.). Una solenne presa in giro, altrochè. Grazie Franco Astengo <br /><br />franconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-37518256222366766042015-08-10T17:42:38.135+02:002015-08-10T17:42:38.135+02:00lorenzo ha detto...
Per ciò che concerne i costi ...lorenzo ha detto... <br />Per ciò che concerne i costi delle Provincie, sarei curioso di sapere da chi, come e dove è stato “dimostrato” che non c’è stata riduzione di spesa. Stento a capire come lo “sfratto” a cento (diciamo grosso modo cento, più le provincie create negli ultimi dieci anni, meno quelle di Sardegna e Sicilia) consigli provinciali con i loro apparati, sia uguale a zero. Senza contare che un certo numero di dipendenti provinciali sono andati a colmare dei vuoti nel personale amministrativo dei tribunali che pare ne avessero disperato bisogno. Ma, più in generale, mi colpisce il fatto che si assuma che qualsiasi spesa dello Stato sia considerata “buona” e che qualsiasi riduzione di spesa sia considerata “cattiva”. Pare si ignori il fatto elementare che le spese dello Stato vengono finanziate dai cittadini (direttamente, oppure pagando interessi sull’enorme debito pubblico). E non certo dai cittadini ricchi che hanno mille modi per sottrarsi, bensì dalla massa dei contribuenti medi se non da quelli poveri (che per esempio pagano l’Iva sui beni che acquistano oppure enormi accise sull’energia e sui carburanti). Lo Stato che può ignorare le spese è solo l’immaginario Stato comunista che nei fatti produce povertà per tutti eccetto pochissimi (oppure la storia non insegna nulla?). Cordialmente. Lorenzo Borla <br /><br />lorenzonoreply@blogger.com