tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post7270759637418220514..comments2024-01-01T09:18:54.500+01:00Comments on Circolo Rosselli Milano Attualità politica: Franco Astengo: Spazi politiciCircolo Rosselli Milanohttp://www.blogger.com/profile/00974502901995398987noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-31972027007995483452015-10-25T09:55:34.166+01:002015-10-25T09:55:34.166+01:00OK, Claudio e Alberto, capisco ciò che dite e ne c...OK, Claudio e Alberto, capisco ciò che dite e ne condivido lo spirito, però vi invito a non lasciar cadere nel vuoto quello che Franco diceva: proprio a partire dai comitati per il NO adesso si potrebbe tornare a parlare di contenuti concreti e valori per una nuova Sinistra.<br /><br />Se la campagna sarà solo "cambiamento SI, cambiamento NO", allora saremo fregati: prevarrà l'idea che cambiare è sempre positivo e non cambiare è sempre negativo.<br /><br />Siccome però io credo che ci siano cambiamenti positivi e cambiamenti negativi, così come ci sono cose da non cambiare e altre da cambiare, credo che i comitati per il NO saranno l'occasione per spiegare alle persone perché votare NO a questa proposta di riforma e nello stesso tempo che disegno di società c'è dietro la Costituzione del '48 (disegno da difendere!) e quali cambiamenti si possono introdurre nella Costituzione affinché si renda più concreto ed efficace quel disegno. Come nel 1981 fu detto per la prima volta da Craxi, la Costituzione non è un tabù, si può ragionare per migliorare alcuni aspetti di organizzazione dello stato, ad esempio il bicameralismo perfetto potrebbe benissimo essere eliminato, ma ciò non deve significare necessariamente gettar via il principio della forma repubblicana parlamentare o il principio della rappresentanza!<br /><br />In Conclusione, credo che la Costituzione potrebbe essere il vessillo per parlare di "valori di sinistra" in un modo moderno e senza i personalismi dei soliti leader impresentabili!<br /><br /><br /><br />salvatorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-13566074928078647972015-10-25T09:48:21.776+01:002015-10-25T09:48:21.776+01:00caro Claudio , la ipotetica speranza di un nuovo ‘...caro Claudio , la ipotetica speranza di un nuovo ‘68 non appartiene solo al nostro paese, ma ad un , oggi improbabile, movimento che interessi tutto il mondo moderno perchè se interessasse solo il nostro paese non avrebbe rilevanza ne potere alcuno. Io credo pero, per restare al nostro paese, che esiste uno spazio, ma a condizione che si ritorni ad una sinistra positiva. Una sinistra di proposta politica e culturale che la smetta di guardare a situazioni che o sono marginali o che non esistono più. Una sinistra che non viva continuamente solo del giocare a rimpiattino sulle proposte altrui, ma che che ne abbia sue proprie capaci di attrarre consenso attorno a se. Insomma : l’entusiasmo di un Renzi con però una cultura e valori di sinistra. <br />Un caro salutoalbertonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5826002507945626565.post-57896272912244468562015-10-24T11:27:36.835+02:002015-10-24T11:27:36.835+02:00certo che gli spazi ci sono, ma i potenziali occup...certo che gli spazi ci sono, ma i potenziali occupanti e gestori sono assolutamente screditati da decenni di personalismi, e da una cultura verbosa , arretrata e lontanissima non solo da proposte praticabili ma anche dall’uso dei mezzi per avanzarle. Resta solo la speranza di un nuovo 68 con gli smartphone, e l’utilizzo della potenza dei nuovi mezzi di comunicazione come arma di combattimento sociale e politico. Ma con l’emergere di leader assolutamente nuovi. Tanto per fare un esempio, Torino non è più la città dei 120.000 dipendenti FIAT: non arrivano a 12.000 su cui continuano a fare inascoltata retorica sindacati e politici di estrema.E’ la città dei 120.000 studenti universitari, che con le tasse che pagano frequentano tutti, e di loro quasi 15.000 son stranieri: può nascere un nuovo internazionalismo dei clerici vagantes, perchè sono migliaia i giovani torinesi che studiano, insegnano e lavorano in Europa e USA. Ci sono i mezzi per comunicare e il nuovo latino, l’inglese: a economia e ingegneria ci sono corsi di laurea solo in inglese.claudionoreply@blogger.com